Le scottature possono influenzare la qualità delle uve, sia per via delle modificazioni chimiche che per l’impatto visivo dovuto all’imbrunimento. La diversa risposta varietale potrebbe fornire un buon supporto per la selezione delle cultivar in relazione all’ambiente e alle condizioni colturali. In questo esperimento sono state studiate le proprietà ottiche nel visibile e nell’infrarosso, di 17 varietà della tradizione lombarda, con l’ausilio di uno strumento non invasivo. Il progetto sperimentale si è svolto nel Centro Regionale di Ricerca di Riccagioia (Lombardia, Italia). Le scottature sono state indotte esponendo i grappoli alla luce del sole dalle 10.30 am fino alle 4.30 pm e rimovendo meccanicamente le cere epicuticolari. Tutte le varietà sono state trattate lo stesso giorno, nell’ultima fase di maturazione. Gli spettri di riflettanza sono stati rilevati su 20 bacche esposte e su 20 all’ombra, prese dallo stesso grappolo. La concentrazione in polifenoli è stata valutata per estrazione; il contenuto in clorofilla e carotenoidi sono stati stimati attraverso l’ausilio di svariati indici. Le differenze riscontrate tra gli spettri varietali e scottati, sottolineano soprattutto la perdita in clorofilla e la formazione di composti bruni (λmax 540 nm); non si evidenziano cambiamenti nel contenuto in carotenoidi e variazioni strutturali (modificazioni nel NIR). Non sono state riscontrate relazioni dirette tra il contenuto in polifenoli e l’intensità delle scottature, c’è invece correlazione tra quest’ultime e la concentrazione in clorofilla. Maggiore è la presenza in clorofilla, maggiore è l’intensità dei sintomi di imbrunimento da scottatura. Sono emersi due gruppi, a dimostrazione che una maggiore concentrazione in carotenoidi può significativamente incidere sulla minore possibilità di scottature, a parità di contenuto in clorofilla. Anche se ci si sarebbe potuto aspettare che i polifenoli potessero essere il substrato per la formazione dei composti bruni, il loro contenuto non correla direttamente con l’intensità dell’imbrunimento. È quindi presumibile che la ricezione della luce abbia un ruolo preponderante nella fisiologia delle scottature solari, secondariamente collegato alla capacità dei carotenoidi di riciclare l’eccesso di energia. I polifenoli sembrerebbero essere solo l’ultimo anello della catena energetica, interessato da reazioni di ossidazione irreversibile. Le tecniche d riflettanza possono essere utilizzate per la selezione di varietà di uva e quindi per la gestione sito e cultivar specifica degli appezzamenti.

Fenotipizzazione della fisiologia delle scottature solari / L. Rocchi, E. Guffanti, G. Cola, O. Failla, L. Rustioni. ((Intervento presentato al Enoforum 2013. convegno Enoforum tenutosi a Arezzo, Italia nel 2013.

Fenotipizzazione della fisiologia delle scottature solari

L. Rocchi;G. Cola;O. Failla
Penultimo
;
L. Rustioni
2013

Abstract

Le scottature possono influenzare la qualità delle uve, sia per via delle modificazioni chimiche che per l’impatto visivo dovuto all’imbrunimento. La diversa risposta varietale potrebbe fornire un buon supporto per la selezione delle cultivar in relazione all’ambiente e alle condizioni colturali. In questo esperimento sono state studiate le proprietà ottiche nel visibile e nell’infrarosso, di 17 varietà della tradizione lombarda, con l’ausilio di uno strumento non invasivo. Il progetto sperimentale si è svolto nel Centro Regionale di Ricerca di Riccagioia (Lombardia, Italia). Le scottature sono state indotte esponendo i grappoli alla luce del sole dalle 10.30 am fino alle 4.30 pm e rimovendo meccanicamente le cere epicuticolari. Tutte le varietà sono state trattate lo stesso giorno, nell’ultima fase di maturazione. Gli spettri di riflettanza sono stati rilevati su 20 bacche esposte e su 20 all’ombra, prese dallo stesso grappolo. La concentrazione in polifenoli è stata valutata per estrazione; il contenuto in clorofilla e carotenoidi sono stati stimati attraverso l’ausilio di svariati indici. Le differenze riscontrate tra gli spettri varietali e scottati, sottolineano soprattutto la perdita in clorofilla e la formazione di composti bruni (λmax 540 nm); non si evidenziano cambiamenti nel contenuto in carotenoidi e variazioni strutturali (modificazioni nel NIR). Non sono state riscontrate relazioni dirette tra il contenuto in polifenoli e l’intensità delle scottature, c’è invece correlazione tra quest’ultime e la concentrazione in clorofilla. Maggiore è la presenza in clorofilla, maggiore è l’intensità dei sintomi di imbrunimento da scottatura. Sono emersi due gruppi, a dimostrazione che una maggiore concentrazione in carotenoidi può significativamente incidere sulla minore possibilità di scottature, a parità di contenuto in clorofilla. Anche se ci si sarebbe potuto aspettare che i polifenoli potessero essere il substrato per la formazione dei composti bruni, il loro contenuto non correla direttamente con l’intensità dell’imbrunimento. È quindi presumibile che la ricezione della luce abbia un ruolo preponderante nella fisiologia delle scottature solari, secondariamente collegato alla capacità dei carotenoidi di riciclare l’eccesso di energia. I polifenoli sembrerebbero essere solo l’ultimo anello della catena energetica, interessato da reazioni di ossidazione irreversibile. Le tecniche d riflettanza possono essere utilizzate per la selezione di varietà di uva e quindi per la gestione sito e cultivar specifica degli appezzamenti.
2013
Settore AGR/03 - Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree
Fenotipizzazione della fisiologia delle scottature solari / L. Rocchi, E. Guffanti, G. Cola, O. Failla, L. Rustioni. ((Intervento presentato al Enoforum 2013. convegno Enoforum tenutosi a Arezzo, Italia nel 2013.
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