Una lettura aggiornata sullo stato della riflessione riguardante l’e-government permette di riconoscere l’esistenza di una pluralità di contributi, spesso assai differenziati dal punto di vista dell’oggetto di studio e dei metodi di ricerca. La maggior parte degli studi tende a considerare l’e-government come un “catalizzatore” dell’innovazione nella “macchina pubblica”, una delle principali “leve del cambiamento” per l’attuazione degli obiettivi di “ammodernamento” (Lenk, 2002). Altri contributi, invece, sottolineano l’impossibilità di trasporre acriticamente al settore pubblico gli stessi criteri di adozione e uso delle tecnologie utilizzati in ambito aziendale (si veda, ad esempio: Traunmueller e Wimmer, 2004). Al centro di questo approccio vi è il riconoscimento che qualunque accezione dell’e-government non può non considerare l’operare di complesse interazioni sociali, di eventuali conflitti e di incerte congetture. L’eterogeneità degli schemi analitici rende difficile il confronto tra le posizioni e, inoltre, finisce per lasciare spazio a interventi di forte impronta tecnica, dove la riflessione organizzativa è assai circoscritta. Allo stato, un ragionamento sistematico che affronti il tema del governo digitale “dalle origini” non è stato ancora proposto. Il presente articolo muove dalla convinzione che sia necessario avviare una discussione sulle differenti impostazioni sottese alla nozione di e-government. L’obiettivo è cercare di pervenire a una diversa, e sperabilmente più adeguata, concettualizzazione di tale termine. A questo scopo, la capacità interpretativa propria di alcune teorie di stampo organizzativo è discussa e applicata a un esempio riguardante un’amministrazione pubblica italiana. Il caso si concentra intorno a una problematica fondamentale nella ricerca organizzativa, ossia alla regolazione. Si cercherà di dimostrare che occorre rivolgere l’attenzione in questa direzione per intraprendere una discussione e un confronto su basi diverse tra le diverse proposte teoriche.
Regolazione organizzativa e e-government / M. Sorrentino - In: Organizzazione, regolazione e competitività / [a cura di] Riccardo Mercurio. - Milano : McGraw-Hill Italia, 2006. - ISBN 88-386-6388-2. - pp. 233-244
Regolazione organizzativa e e-government
M. SorrentinoPrimo
2006
Abstract
Una lettura aggiornata sullo stato della riflessione riguardante l’e-government permette di riconoscere l’esistenza di una pluralità di contributi, spesso assai differenziati dal punto di vista dell’oggetto di studio e dei metodi di ricerca. La maggior parte degli studi tende a considerare l’e-government come un “catalizzatore” dell’innovazione nella “macchina pubblica”, una delle principali “leve del cambiamento” per l’attuazione degli obiettivi di “ammodernamento” (Lenk, 2002). Altri contributi, invece, sottolineano l’impossibilità di trasporre acriticamente al settore pubblico gli stessi criteri di adozione e uso delle tecnologie utilizzati in ambito aziendale (si veda, ad esempio: Traunmueller e Wimmer, 2004). Al centro di questo approccio vi è il riconoscimento che qualunque accezione dell’e-government non può non considerare l’operare di complesse interazioni sociali, di eventuali conflitti e di incerte congetture. L’eterogeneità degli schemi analitici rende difficile il confronto tra le posizioni e, inoltre, finisce per lasciare spazio a interventi di forte impronta tecnica, dove la riflessione organizzativa è assai circoscritta. Allo stato, un ragionamento sistematico che affronti il tema del governo digitale “dalle origini” non è stato ancora proposto. Il presente articolo muove dalla convinzione che sia necessario avviare una discussione sulle differenti impostazioni sottese alla nozione di e-government. L’obiettivo è cercare di pervenire a una diversa, e sperabilmente più adeguata, concettualizzazione di tale termine. A questo scopo, la capacità interpretativa propria di alcune teorie di stampo organizzativo è discussa e applicata a un esempio riguardante un’amministrazione pubblica italiana. Il caso si concentra intorno a una problematica fondamentale nella ricerca organizzativa, ossia alla regolazione. Si cercherà di dimostrare che occorre rivolgere l’attenzione in questa direzione per intraprendere una discussione e un confronto su basi diverse tra le diverse proposte teoriche.Pubblicazioni consigliate
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