Il cuore pulsante del metodo husserliano è la riduzione trascendentale, tramite la quale inizia e continua il cammino verso quella scienza rigorosa che Husserl auspicava per la filosofia. Lo scenario fenomenologico aperto dalla riduzione è logicamente rigoroso: è un metodo puro che vuole applicarsi alla percezione del mondo da parte di un soggetto relazionato ad altri. La riduzione apre il cammino fenomenologico e rende possibile la sua concezione. In base a come viene inteso questo cruciale concetto – come sosteneva giustamente Eugen Fink nel 1933 in Die phänomenologische Philosophie Edmund Husserls in der gegenwärtigen Kritik - ne va di tutta la vicenda fenomenologica. Ci può essere posto per l’errore all’interno di un tale metodo che vuole essere esatto, puro, universale? Che ruolo può ricoprire il pregiudizio all’interno della fenomenologia? Quel che vorrei dimostrare, avvalendomi del dialogo tra Fink e Patočka (E. Fink, J. Patočka, Briefe und Dokumente 1933-1977) sui principi cardine della filosofia husserliana, è che attraverso l’individuazione degli errori interni al metodo si può comprendere a pieno la fenomenologia, metterne in luce i pregiudizi e proseguirne il cammino.
L'errore interno al metodo: uno scenario fenomenologico / S. Fumagalli. ((Intervento presentato al 7. convegno Sensibilia 7 - 2013 L'errore tenutosi a Roma nel 2013.
L'errore interno al metodo: uno scenario fenomenologico
S. Fumagalli
2013
Abstract
Il cuore pulsante del metodo husserliano è la riduzione trascendentale, tramite la quale inizia e continua il cammino verso quella scienza rigorosa che Husserl auspicava per la filosofia. Lo scenario fenomenologico aperto dalla riduzione è logicamente rigoroso: è un metodo puro che vuole applicarsi alla percezione del mondo da parte di un soggetto relazionato ad altri. La riduzione apre il cammino fenomenologico e rende possibile la sua concezione. In base a come viene inteso questo cruciale concetto – come sosteneva giustamente Eugen Fink nel 1933 in Die phänomenologische Philosophie Edmund Husserls in der gegenwärtigen Kritik - ne va di tutta la vicenda fenomenologica. Ci può essere posto per l’errore all’interno di un tale metodo che vuole essere esatto, puro, universale? Che ruolo può ricoprire il pregiudizio all’interno della fenomenologia? Quel che vorrei dimostrare, avvalendomi del dialogo tra Fink e Patočka (E. Fink, J. Patočka, Briefe und Dokumente 1933-1977) sui principi cardine della filosofia husserliana, è che attraverso l’individuazione degli errori interni al metodo si può comprendere a pieno la fenomenologia, metterne in luce i pregiudizi e proseguirne il cammino.File | Dimensione | Formato | |
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