Lo scopo di questo studio è stato valutare gli effetti delle forze occlusali patologiche sugli impianti osteointegrati in pazienti affetti da disordini temporomandibolari (TMD). Sono stati evidenziati i concetti e le procedure cliniche appropriate per ridurre i fattori di rischio potenziali del fallimento implantare. Le forze elevate di compressione come il bruxismo, mediante serramento e digrignamento, applicano simultaneamente delle gravi pressioni su: impianti, creste ossee, componente protesica, articolazione temporomandibolare. Questo è un fattore di rischio potenziale per il riassorbimento osseo, la perdita dell’osteointegrazione prima e dopo la protesizzazione definitiva, lo svitamento e le fratture della vite dell’abutment, le fratture del corpo o del colletto implantare, la mobilità del manufatto protesico e la frattura della ceramica. 40 pazienti TMD sono stati confrontati con 40 pazienti non-TMD nei quali sono stati inseriti 367 impianti, con le stesse caratteristiche, misure, posizione, design e numero. Inoltre sono stati considerati il tipo di protesi, cementata o avvitata, il tipo di malocclusione, il timing del carico e solo pazienti non fumatori. I risultati dimostrano che aumentando il numero degli impianti e riducendo i cantilevers diminuiscono lo stress occlusale sugli stessi. Utilizzare impianti più lunghi e più larghi possibile aumenta l’area della superficie osso-impianto e riduce la tensione sulle riabilitazioni protesiche. Anche il design delle fixture, la dimensione, la durata e l’entità delle forze influenzano lo stress nella zona ossea crestale dell’impianto. Una buona guida anteriore durante i movimenti escursivi e l’uso di night-guards riducono le forze ed eliminano tutti i contatti occlusali laterali. I pazienti con disordini temporomandibolari e bruxismo possono essere candidati all’osteointegrazione.
Occlusione funzionale nella protesi su impianti osteointegrati / U. Garagiola, G. Santoro, D. Farronato, G. Battaglia. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - 19:4(2008 Apr), pp. 343.147-343.147. (Intervento presentato al 15. convegno Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria tenutosi a Roma nel 2008).
Occlusione funzionale nella protesi su impianti osteointegrati
U. GaragiolaPrimo
;
2008
Abstract
Lo scopo di questo studio è stato valutare gli effetti delle forze occlusali patologiche sugli impianti osteointegrati in pazienti affetti da disordini temporomandibolari (TMD). Sono stati evidenziati i concetti e le procedure cliniche appropriate per ridurre i fattori di rischio potenziali del fallimento implantare. Le forze elevate di compressione come il bruxismo, mediante serramento e digrignamento, applicano simultaneamente delle gravi pressioni su: impianti, creste ossee, componente protesica, articolazione temporomandibolare. Questo è un fattore di rischio potenziale per il riassorbimento osseo, la perdita dell’osteointegrazione prima e dopo la protesizzazione definitiva, lo svitamento e le fratture della vite dell’abutment, le fratture del corpo o del colletto implantare, la mobilità del manufatto protesico e la frattura della ceramica. 40 pazienti TMD sono stati confrontati con 40 pazienti non-TMD nei quali sono stati inseriti 367 impianti, con le stesse caratteristiche, misure, posizione, design e numero. Inoltre sono stati considerati il tipo di protesi, cementata o avvitata, il tipo di malocclusione, il timing del carico e solo pazienti non fumatori. I risultati dimostrano che aumentando il numero degli impianti e riducendo i cantilevers diminuiscono lo stress occlusale sugli stessi. Utilizzare impianti più lunghi e più larghi possibile aumenta l’area della superficie osso-impianto e riduce la tensione sulle riabilitazioni protesiche. Anche il design delle fixture, la dimensione, la durata e l’entità delle forze influenzano lo stress nella zona ossea crestale dell’impianto. Una buona guida anteriore durante i movimenti escursivi e l’uso di night-guards riducono le forze ed eliminano tutti i contatti occlusali laterali. I pazienti con disordini temporomandibolari e bruxismo possono essere candidati all’osteointegrazione.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.