Nel corso di tre studi epidemiologici FIMUA relativi alle candidemie, condotti rispettivamente nel 1997-1999, nel 2009 e nel 2006-2007 (solo infezioni in Terapia intensiva) sono stati identificati 74 episodi causati da specie di raro riscontro. Queste specie rappresentano il 6% della casistica, senza variazione nel corso dei dieci anni. Le specie responsabili sono state C. guilliermondii (20 episodi), C. krusei (17), C. lusitaniae (14), C. pelliculosa (7), C. lipolytica (4), C. famata (3), C. dubliniensis e C. norvegensis (2 ciascuna), C. diversa, C. intermedia, C. kefyr, C. incospicua, C. utilis (1 ciascuna). Dal confronto con la casistica delle infezioni causate dalle specie di più frequente riscontro (C. albicans, C. glabrata, C. parapsilosis, C. tropicalis), emergono le seguenti differenze: età media 50 anni (range 0-91) vs 61 anni (range 0-96), 61.3% vs 59.6% di maschi, mortalità cruda 31.6% vs 35.7%. La mortalità più elevata si è avuta nelle infezioni da C. krusei (50%) e C. lusitaniae (30%). Le infezioni da specie rare (CRR), rispetto a quelle da specie di più frequente riscontro (CFR), si sono verificate frequentemente in pazienti con emopatie maligne (23% CRR vs 8% CFR) e più raramente in pazienti chirurgici (38% CRR vs 56% CFR) e in pazienti ricoverati in terapia intensiva (23% CRR vs 42% CFR). In 13 pazienti si era trattato di una “breaktroght infection” in quanto insorta durante un trattamento con fluconazolo. La resistenza ai farmaci antifungini è stata evidenziata principalmente in C. krusei che, oltre ad essere intrinsecamente resistente al fluconazolo, ha mostrato resistenza a flucitosina nel 35% dei ceppi e alle tre echinocandine in un ceppo. MIC ≥ 8 mg/L di fluconazolo è stata osservata in 14 altri ceppi. Le candidemie da specie di raro riscontro rappresentano un problema nel paziente ematologico e possono porre dilemmi terapeutici a causa della elevata resistenza ad alcuni antifungini.
CANDIDEMIA DA SPECIE DI RARO RISCONTRO / A. Prigitano, E. Biraghi, A. Grancini, C. Ossi, M. Passera, C. Lazzarini, A.M. Tortorano. ((Intervento presentato al 7. convegno CONGRESSO NAZIONALE DI.T.M.O. tenutosi a GENOVA nel 2013.
CANDIDEMIA DA SPECIE DI RARO RISCONTRO
A. Prigitano;E. Biraghi;C. LazzariniPenultimo
;A.M. Tortorano
2013
Abstract
Nel corso di tre studi epidemiologici FIMUA relativi alle candidemie, condotti rispettivamente nel 1997-1999, nel 2009 e nel 2006-2007 (solo infezioni in Terapia intensiva) sono stati identificati 74 episodi causati da specie di raro riscontro. Queste specie rappresentano il 6% della casistica, senza variazione nel corso dei dieci anni. Le specie responsabili sono state C. guilliermondii (20 episodi), C. krusei (17), C. lusitaniae (14), C. pelliculosa (7), C. lipolytica (4), C. famata (3), C. dubliniensis e C. norvegensis (2 ciascuna), C. diversa, C. intermedia, C. kefyr, C. incospicua, C. utilis (1 ciascuna). Dal confronto con la casistica delle infezioni causate dalle specie di più frequente riscontro (C. albicans, C. glabrata, C. parapsilosis, C. tropicalis), emergono le seguenti differenze: età media 50 anni (range 0-91) vs 61 anni (range 0-96), 61.3% vs 59.6% di maschi, mortalità cruda 31.6% vs 35.7%. La mortalità più elevata si è avuta nelle infezioni da C. krusei (50%) e C. lusitaniae (30%). Le infezioni da specie rare (CRR), rispetto a quelle da specie di più frequente riscontro (CFR), si sono verificate frequentemente in pazienti con emopatie maligne (23% CRR vs 8% CFR) e più raramente in pazienti chirurgici (38% CRR vs 56% CFR) e in pazienti ricoverati in terapia intensiva (23% CRR vs 42% CFR). In 13 pazienti si era trattato di una “breaktroght infection” in quanto insorta durante un trattamento con fluconazolo. La resistenza ai farmaci antifungini è stata evidenziata principalmente in C. krusei che, oltre ad essere intrinsecamente resistente al fluconazolo, ha mostrato resistenza a flucitosina nel 35% dei ceppi e alle tre echinocandine in un ceppo. MIC ≥ 8 mg/L di fluconazolo è stata osservata in 14 altri ceppi. Le candidemie da specie di raro riscontro rappresentano un problema nel paziente ematologico e possono porre dilemmi terapeutici a causa della elevata resistenza ad alcuni antifungini.Pubblicazioni consigliate
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