• La perdita ematica, nel corso del III trimestre, si presenta con frequenza del 5–10 %. • Il 90% delle perdite ematiche non costituisce pericolo per la gravida e per il feto. • Gli elementi che definiscono la gravità della perdita ematica sono l’entità, la durata, le caratteristiche organolettiche del sangue e la sintomatologia associata. • La fonte principale della perdita ematica ne III trimestre è rappresentata dalla placenta e dalle sue membrane. • In presenza di una perdita ematica abbondante nel corso del III trimestre di gravidanza è d’obbligo l’ospedalizzazione. • La malattia di von Willebrand rappresenta la patologia genetica del sesso femminile più coinvolta in patologie menometrorragiche. • Il polipo si può manifestare attraverso un aumento delle perdite vaginali, un sanguinamento occasionale, più frequente dopo un rapporto, e può facilitare infezioni vaginali ricorrenti. • Le lacerazioni vulvovaginali, in letteratura, appaiono più frequentemente correlate ad episodi di violenza, abuso o maltrattamento. • L'individuazione delle lesioni della cervice attraverso uno striscio cervicale ( pap test) deve essere sistematica durante la gravidanza se la donna non lo ha dati recenti. • Nel caso venga diagnosticato un cancro, il taglio cesareo è la modalità preferita da scegliere per il parto. • La gravidanza non modifica la prognosi e la scelta terapeutica dipende dallo stadio della malattia • Tra le condizioni che provocano emorragie nella gravidanza avanzata e in travaglio di parto, la placenta previa, i vasi previ ed il distacco di placenta normoinserta rappresentano le condizioni di maggiore rischio per la salute materna e fetale e necessitano di una rapida diagnosi e di un tempestivo trattamento, anche in emergenza. • La placenta si presenta previa nello 0,3 - 0,5 % delle gravidanze (ovvero circa in 1 su 200) soprattutto in caso di pregressi Taglio Cesareo, aborti o interventi sull'utero oppure in caso di pluriparità, fumo, età materna avanzata o gravidanza multipla. • La diagnosi ecografica di inserzione bassa della placenta a 20 settimane è destinata a modificarsi successivamente in diagnosi di placenta normoinserta nel 90% dei casi. • Una placenta previa dovrebbe sempre essere esclusa allorché una donna gravida, oltre la 25a settimana, manifesti una perdita ematica vaginale. • I vasi previ sono causa di grave emorragia fetale anche mortale al momento della rottura delle membrane. • Il distacco di placenta complica l'1% delle gravidanze. Le conseguenze sulla salute materna dipendono dall'estensione dell'area di distacco, mentre quelle sul feto dipendono oltre che dall'entità del distacco, dall'epoca gestazionale in cui si verifica. Un distacco che coinvolge più del 50% della placenta è frequentemente causa di morte fetale. • Un distacco di placenta deve essere sospettato ogniqualvolta in gravidanza si presenti una perdita ematica vaginale ed un dolore addominale, soprattutto in caso di riscontro anamnestico od obiettivo di una condizione di rischio. • In pratica oltre il 90% delle rotture d'utero avviene in pazienti con pregresso taglio cesareo e la diagnosi si basa più sui segni fetali (bradicardia persistente) che su quelli materni (collasso cardiocircolatorio ed emoperitoneo)

Il sanguinamento vaginale del 3. trimestre di gravidanza / W. Costantini, L. Parolari, A. Uglietti - In: Manuale di Ginecologia e Ostetricia / [a cura di] G. Bolis. - Napoli : EdiSES, 2011. - ISBN 9788879595995. - pp. 567-577

Il sanguinamento vaginale del 3. trimestre di gravidanza

W. Costantini
Primo
;
2011

Abstract

• La perdita ematica, nel corso del III trimestre, si presenta con frequenza del 5–10 %. • Il 90% delle perdite ematiche non costituisce pericolo per la gravida e per il feto. • Gli elementi che definiscono la gravità della perdita ematica sono l’entità, la durata, le caratteristiche organolettiche del sangue e la sintomatologia associata. • La fonte principale della perdita ematica ne III trimestre è rappresentata dalla placenta e dalle sue membrane. • In presenza di una perdita ematica abbondante nel corso del III trimestre di gravidanza è d’obbligo l’ospedalizzazione. • La malattia di von Willebrand rappresenta la patologia genetica del sesso femminile più coinvolta in patologie menometrorragiche. • Il polipo si può manifestare attraverso un aumento delle perdite vaginali, un sanguinamento occasionale, più frequente dopo un rapporto, e può facilitare infezioni vaginali ricorrenti. • Le lacerazioni vulvovaginali, in letteratura, appaiono più frequentemente correlate ad episodi di violenza, abuso o maltrattamento. • L'individuazione delle lesioni della cervice attraverso uno striscio cervicale ( pap test) deve essere sistematica durante la gravidanza se la donna non lo ha dati recenti. • Nel caso venga diagnosticato un cancro, il taglio cesareo è la modalità preferita da scegliere per il parto. • La gravidanza non modifica la prognosi e la scelta terapeutica dipende dallo stadio della malattia • Tra le condizioni che provocano emorragie nella gravidanza avanzata e in travaglio di parto, la placenta previa, i vasi previ ed il distacco di placenta normoinserta rappresentano le condizioni di maggiore rischio per la salute materna e fetale e necessitano di una rapida diagnosi e di un tempestivo trattamento, anche in emergenza. • La placenta si presenta previa nello 0,3 - 0,5 % delle gravidanze (ovvero circa in 1 su 200) soprattutto in caso di pregressi Taglio Cesareo, aborti o interventi sull'utero oppure in caso di pluriparità, fumo, età materna avanzata o gravidanza multipla. • La diagnosi ecografica di inserzione bassa della placenta a 20 settimane è destinata a modificarsi successivamente in diagnosi di placenta normoinserta nel 90% dei casi. • Una placenta previa dovrebbe sempre essere esclusa allorché una donna gravida, oltre la 25a settimana, manifesti una perdita ematica vaginale. • I vasi previ sono causa di grave emorragia fetale anche mortale al momento della rottura delle membrane. • Il distacco di placenta complica l'1% delle gravidanze. Le conseguenze sulla salute materna dipendono dall'estensione dell'area di distacco, mentre quelle sul feto dipendono oltre che dall'entità del distacco, dall'epoca gestazionale in cui si verifica. Un distacco che coinvolge più del 50% della placenta è frequentemente causa di morte fetale. • Un distacco di placenta deve essere sospettato ogniqualvolta in gravidanza si presenti una perdita ematica vaginale ed un dolore addominale, soprattutto in caso di riscontro anamnestico od obiettivo di una condizione di rischio. • In pratica oltre il 90% delle rotture d'utero avviene in pazienti con pregresso taglio cesareo e la diagnosi si basa più sui segni fetali (bradicardia persistente) che su quelli materni (collasso cardiocircolatorio ed emoperitoneo)
Sanguinamento vaginale ; metrorragia, III trimestre di gestazione ; gravidanza
Settore MED/40 - Ginecologia e Ostetricia
2011
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