Objectives. This report illustrates the case of a 90 years old guest of a nursing home who complained of chronic migrant widespread pain with no apparent cause and resistant to analgesics. The patient was also suffering from depressive symptoms mainly isolation. Methods. The initial use of tools for assessing cognitive and affective documented a preservation of cognitive functions and sensory. The elderly often complained of loneliness and feelings of anxiety to chronic pain. Results. During 3 months of dog assisted therapy, the patient talked about her suffering for the death of relatives and friends and blamed epilepsy for not being able to marry, have a family and children. Through the narration of episodes the overall mood, the desire to express and to relate have improved. Conclusions. DAT has facilitated the establishment of a therapeutic relationship and rehabilitation within the space offered by the transactional relationship with the dog.

Obiettivi. La ricerca intende presentare il caso di un novantenne ospite di una RSA di Lodi affetto da dolore cronico farmaco resistente di cui non si è mai potuta accertare una chiara eziologia clinica. L’anziano riferiva anche sintomi depressivi quali l’isolamento e la chiusura in se stesso. Metodi. Il paziente è stato trattato per tre mesi con la “Dog assisted therapy”. Sono stati applicati preliminarmente alcuni test per la valutazione cognitiva e affettiva da cui è emersa una valida conservazione delle funzioni cognitive e sensoriali ed una presenza di sentimenti di solitudine e di ansia per il dolore cronico. Risultati. All’interno del setting terapeutico si sono create condizioni affinché il paziente ripercorresse gli episodi significativi della sua vita. L’ospite ha raccontato la sua sofferenza per la scomparsa di parenti e amici, per l’epilessia a causa della quale non ha potuto sposarsi, avere una famiglia propria, dei figli. Attraverso la narrazione degli episodi sofferti della propria esistenza sono migliorati l’umore, la voglia di esprimersi e di rapportarsi con gli altri. Conclusioni. La DAT ha facilitato la creazione di una relazione terapeutica e riabilitativa all’interno dello spazio transazionale offerto dal rapporto con il cane. La presenza del cane può attivare circuiti, canali comunicativi dell’animo e della memoria che rischierebbero a volte di rimanere silenti, inesplorati inibiti, al pensiero e alla sua creatività.

Un'esperienza di "Dog Assisted Therapy" in RSA / C. Maiorani, G. Cesa-Bianchi, C. Cristini. - In: GIORNALE DI GERONTOLOGIA. - ISSN 0017-0305. - 60:1(2012), pp. 51-55.

Un'esperienza di "Dog Assisted Therapy" in RSA

G. Cesa-Bianchi
Secondo
;
2012

Abstract

Objectives. This report illustrates the case of a 90 years old guest of a nursing home who complained of chronic migrant widespread pain with no apparent cause and resistant to analgesics. The patient was also suffering from depressive symptoms mainly isolation. Methods. The initial use of tools for assessing cognitive and affective documented a preservation of cognitive functions and sensory. The elderly often complained of loneliness and feelings of anxiety to chronic pain. Results. During 3 months of dog assisted therapy, the patient talked about her suffering for the death of relatives and friends and blamed epilepsy for not being able to marry, have a family and children. Through the narration of episodes the overall mood, the desire to express and to relate have improved. Conclusions. DAT has facilitated the establishment of a therapeutic relationship and rehabilitation within the space offered by the transactional relationship with the dog.
Obiettivi. La ricerca intende presentare il caso di un novantenne ospite di una RSA di Lodi affetto da dolore cronico farmaco resistente di cui non si è mai potuta accertare una chiara eziologia clinica. L’anziano riferiva anche sintomi depressivi quali l’isolamento e la chiusura in se stesso. Metodi. Il paziente è stato trattato per tre mesi con la “Dog assisted therapy”. Sono stati applicati preliminarmente alcuni test per la valutazione cognitiva e affettiva da cui è emersa una valida conservazione delle funzioni cognitive e sensoriali ed una presenza di sentimenti di solitudine e di ansia per il dolore cronico. Risultati. All’interno del setting terapeutico si sono create condizioni affinché il paziente ripercorresse gli episodi significativi della sua vita. L’ospite ha raccontato la sua sofferenza per la scomparsa di parenti e amici, per l’epilessia a causa della quale non ha potuto sposarsi, avere una famiglia propria, dei figli. Attraverso la narrazione degli episodi sofferti della propria esistenza sono migliorati l’umore, la voglia di esprimersi e di rapportarsi con gli altri. Conclusioni. La DAT ha facilitato la creazione di una relazione terapeutica e riabilitativa all’interno dello spazio transazionale offerto dal rapporto con il cane. La presenza del cane può attivare circuiti, canali comunicativi dell’animo e della memoria che rischierebbero a volte di rimanere silenti, inesplorati inibiti, al pensiero e alla sua creatività.
Settore M-PSI/01 - Psicologia Generale
2012
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