1. I casi di specie e la sentenza di primo grado - 2. I motivi di appello proposti dagli imputati - 3. In particolare, i motivi di appello concernenti la “malattia” e il “tentativo” - 4. In particolare, il motivo di appello concernente il “dolo specifico” nelle sue implicazioni con le motivazioni culturali della aruè degli Edo-bini nigeriani - 5. In particolare, il motivo di appello concernente l’“ignorantia legis” - 6. Alcune considerazioni conclusive: quando punire non basta.
Il reato di “pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili” alla prova della giurisprudenza : un commento alla prima (e finora unica) applicazione giurisprudenziale dell’art. 583 bis c.p / F. Basile. - In: STATO, CHIESE E PLURALISMO CONFESSIONALE. - ISSN 1971-8543. - (2013 Jul 01), pp. 1-23.
Il reato di “pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili” alla prova della giurisprudenza : un commento alla prima (e finora unica) applicazione giurisprudenziale dell’art. 583 bis c.p.
F. BasilePrimo
2013
Abstract
1. I casi di specie e la sentenza di primo grado - 2. I motivi di appello proposti dagli imputati - 3. In particolare, i motivi di appello concernenti la “malattia” e il “tentativo” - 4. In particolare, il motivo di appello concernente il “dolo specifico” nelle sue implicazioni con le motivazioni culturali della aruè degli Edo-bini nigeriani - 5. In particolare, il motivo di appello concernente l’“ignorantia legis” - 6. Alcune considerazioni conclusive: quando punire non basta.File | Dimensione | Formato | |
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