È indubbio che la produzione artistica rappresenta una fonte preziosa per la ricostruzione storica, non tanto nel suo valore formale, che è oggetto di studio e valutazione specialistica, quanto nei programmi che hanno guidato l’ideazione dell’opera d’arte e per i significati concettuali da essa trasmessi. Talvolta accade il contrario e, attraverso la puntuale analisi dei particolari iconografici di una determinata opera è possibile offrire un’interpretazione alternativa, in questo caso di uno dei personaggi raffigurati. Nel 1459, Cosimo il Vecchio de Medici dispose che il pittore Benozzo Gozzoli realizzasse, nella cappella privata del nuovo palazzo familiare di via Larga, la Storia dei Magi. Presupposti essenziali dell’attendibilità di questa fonte iconografica sono l’abilità ritrattistica dell’artista di Lese nel rendere la fisionomia delle persone, la sua curiosità verso la descrizione analitica del reale e la sua capacità di riprodurre i particolari più minuti, segni tangibili dell’influenza che la contemporanea pittura fiamminga operò sull’artista, di ritorno dalla Curia pontificia, ma anche della sua esperienza di apprendista nella bottega orafa del Ghiberti. Alla naturale vocazione di Benozzo di riprodurre minuziosamente i dettagli, si affiancò, talvolta prepotente, la committenza medicea. Dei numerosi personaggi illustri ritratti nel ciclo pittorico, alcuni sono stati identificati con un ragionevole grado di attendibilità. Alla sinistra del gruppo di famiglia mediceo al seguito di Gaspare, si è ritenuto sinora cavalcassero Sigismondo Pandolfo Malatesta e Galeazzo Maria Sforza. Attraverso l’analisi comparativa e dettagliata, condotta con l’ausilio di fonti documentarie d’archivio e iconografiche, della posizione gerarchica dei personaggi raffigurati in corteo, dei colori e della fattura delle loro vesti e dei loro cappelli, della descrizione delle loro cavalcature, della decorazione delle bardature e dei finimenti, si è costruita un’ipotesi di identificazione alternativa che rende plausibile attribuire al secondo il ritratto del primo.

Benozzo Gozzoli e il cavaliere misterioso : Ipotesi per una nuova identificazione di Galeazzo Maria Sforza nel Corteo dei Magi / F.I.M. Vaglienti - In: Arte e Storia di Lombardia : Scritti in memoria di Grazioso SironiCittà di Castello : Società Editrice Dante Alighieri, 2006. - ISBN 978-88-534-3421-0. - pp. 37-54

Benozzo Gozzoli e il cavaliere misterioso : Ipotesi per una nuova identificazione di Galeazzo Maria Sforza nel Corteo dei Magi

F.I.M. Vaglienti
Primo
2006

Abstract

È indubbio che la produzione artistica rappresenta una fonte preziosa per la ricostruzione storica, non tanto nel suo valore formale, che è oggetto di studio e valutazione specialistica, quanto nei programmi che hanno guidato l’ideazione dell’opera d’arte e per i significati concettuali da essa trasmessi. Talvolta accade il contrario e, attraverso la puntuale analisi dei particolari iconografici di una determinata opera è possibile offrire un’interpretazione alternativa, in questo caso di uno dei personaggi raffigurati. Nel 1459, Cosimo il Vecchio de Medici dispose che il pittore Benozzo Gozzoli realizzasse, nella cappella privata del nuovo palazzo familiare di via Larga, la Storia dei Magi. Presupposti essenziali dell’attendibilità di questa fonte iconografica sono l’abilità ritrattistica dell’artista di Lese nel rendere la fisionomia delle persone, la sua curiosità verso la descrizione analitica del reale e la sua capacità di riprodurre i particolari più minuti, segni tangibili dell’influenza che la contemporanea pittura fiamminga operò sull’artista, di ritorno dalla Curia pontificia, ma anche della sua esperienza di apprendista nella bottega orafa del Ghiberti. Alla naturale vocazione di Benozzo di riprodurre minuziosamente i dettagli, si affiancò, talvolta prepotente, la committenza medicea. Dei numerosi personaggi illustri ritratti nel ciclo pittorico, alcuni sono stati identificati con un ragionevole grado di attendibilità. Alla sinistra del gruppo di famiglia mediceo al seguito di Gaspare, si è ritenuto sinora cavalcassero Sigismondo Pandolfo Malatesta e Galeazzo Maria Sforza. Attraverso l’analisi comparativa e dettagliata, condotta con l’ausilio di fonti documentarie d’archivio e iconografiche, della posizione gerarchica dei personaggi raffigurati in corteo, dei colori e della fattura delle loro vesti e dei loro cappelli, della descrizione delle loro cavalcature, della decorazione delle bardature e dei finimenti, si è costruita un’ipotesi di identificazione alternativa che rende plausibile attribuire al secondo il ritratto del primo.
Settore M-STO/01 - Storia Medievale
2006
Book Part (author)
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
BenozzoNRS.pdf

accesso riservato

Tipologia: Publisher's version/PDF
Dimensione 7.14 MB
Formato Adobe PDF
7.14 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/22171
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact