La sovranità economica tra meccanismi istituzionali di controllo e agenzie private

La recente crisi economico finanziaria ha evidenziato come nell'esercizio della propria sovranità economica gli Stati siano condizionati, da una parte, dalle valutazioni espresse dalle agenzie di rating in merito al loro rischio di insolvenza, dall'altra (per alcuni Paesi in aggiunta) dalla partecipazione ai programmi di assistenza finanziaria del Fondo monetario internazionale e dell'Unione europea. Questi sviluppi consentono di proseguire nella riflessione sui limiti all'azione economica degli Stati che emergono in un contesto di forte integrazione dei mercati dei capitali. L'analisi proposta in questo contributo tiene in particolare considerazione i fattori di ordine giuridico che facilitano la trasmissione di condizioni di instabilità tra mercati e operatori finanziari e la disciplina che governa l'assistenza finanziaria del FMI. In questo esercizio, si tiene conto di norme di diritto internazionale pubblico, così come di altri assetti normativi che, seppur elaborati al termine di un processo di concertazione tra autorità nazionali, difficilmente possono essere ricondotti alle tradizionali fonti del diritto internazionale. SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Politiche legislative e assetto dei mercati nell’attuale processo di finanziarizzazione delle economie nazionali. – 3. Uso regolamentare dei rating e limiti alla sovranità economica degli Stati. – 4. Il «vicious circle between banks and sovereigns» quale causa di instabilità dei mercati finanziari. – 5. L’uso regolamentare dei rating nelle proposte normative post-crisi. – 6. Sovranità economica e partecipazione alle istituzioni finanziarie internazionali in situazioni di crisi. – 7. Limitazioni alla sovranità economica e clausole di condizionalità del FMI: rilievi giuridici e sostanziali. – 8. Conclusioni.