The complex practices of children custody, employed in by late medieval charitable institutions to solve the problem of children abandonment, could have different outcomes, ranging from the « real » adoption to the so-called fosterage, from the temporary custody to the "quasi-adoption". The practices of children custody have been examined in the demographic and social context of Milan, where, in the second half of the fifteenth century, the society as a whole, and hospitals in particular, had to address the problem represented by the increasingly high numbers of abandoned children. The activity of the Ospedale Maggiore has been studied, for the years between 1472 and 1531, through a register regarding the « Consegne di trovatelli e di figli dell’ospedale ». This source is valuable for the variety of cases attested but also because it reflects, from a formal point of view, the definition of a custody practice that results in increased protection for abandoned children, in connection to the definitition of the hospital’s administrative and institutional identity.
Le pratiche di affido dei fanciulli, poste in essere dagli enti caritativi e assistenziali bassomedievali per dare soluzione al problema dell’infanzia abbandonata, si giocavano tra i due poli rappresentati dall’adozione e dal cosiddetto fosterage, declinandosi in gradazioni che andavano dall’affido temporaneo alla « quasi-adozione ». L’affidamento dei fanciulli è esaminato nel contesto demografico e sociale di Milano dove, nella seconda metà del Quattrocento, la società nel suo complesso, e gli ospedali in particolare, furono chiamati a farsi carico di numeri sempre più elevati di bambini abbandonati. L’attività dell’Ospedale Maggiore è stata studiata, per gli anni 1472-1531, attraverso un registro riguardante le « Consegne di trovatelli e di figli dell’ospedale » : questa fonte è preziosa per la varietà dei casi testimoniati ma anche perché rispecchia, dal punto di vista formale, la progressiva definizione di una prassi di affidamento che si traduce in una tutela sempre maggiore dei bambini e si sviluppa contestualmente all’elaborazione, da parte dell’ospedale, di una propria identità istituzionale e amministrativa.
Dall’abbandono all’affido : storie di bambini nella Milano del tardo Quattrocento / G. Albini. - In: MÉLANGES DE L'ÉCOLE FRANÇAISE DE ROME. MOYEN AGE. - ISSN 1724-2150. - 124:1(2012), pp. 1-16.
Dall’abbandono all’affido : storie di bambini nella Milano del tardo Quattrocento
G. AlbiniPrimo
2012
Abstract
The complex practices of children custody, employed in by late medieval charitable institutions to solve the problem of children abandonment, could have different outcomes, ranging from the « real » adoption to the so-called fosterage, from the temporary custody to the "quasi-adoption". The practices of children custody have been examined in the demographic and social context of Milan, where, in the second half of the fifteenth century, the society as a whole, and hospitals in particular, had to address the problem represented by the increasingly high numbers of abandoned children. The activity of the Ospedale Maggiore has been studied, for the years between 1472 and 1531, through a register regarding the « Consegne di trovatelli e di figli dell’ospedale ». This source is valuable for the variety of cases attested but also because it reflects, from a formal point of view, the definition of a custody practice that results in increased protection for abandoned children, in connection to the definitition of the hospital’s administrative and institutional identity.File | Dimensione | Formato | |
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