Qual è il significato della forma degli animali? Che senso hanno le striature delle zebre, la criniera del leone, gli ocelli sulla coda del pavone e le mirabili geometrie delle conchiglie dei molluschi? E come mai parliamo dello «spettacolo» della natura, come se ci trovassimo di fronte a un’inarrivabile opera d’arte? Confrontandosi con le tesi di Darwin e del neodarwinismo e approfondendo alcuni snodi centrali del paradigma evoluzionistico, Adolf Portmann prova a rispondere a queste domande da un punto di vista diverso, ma non necessariamente opposto: quello della morfologia. La forma degli animali, pubblicata nel 1948 e poi riedita, in una seconda versione rivista e ampliata, nel 1960 (qui presentata), è l’opera più celebre e controversa dello studioso svizzero, un libro che si pone programmaticamente al confine tra varie discipline e conserva oggi, in un’epoca che vede farsi sempre più intenso il dialogo tra estetica e biologia, tutto il suo originario interesse.
La forma degli animali. Studi sul significato dell'apparenza fenomenica degli animali / [a cura di] P. Conte. - Milano : Raffaello Cortina Editore, 2013. - ISBN 9788860305923.La forma degli animali. Studi sul significato dell'apparenza fenomenica degli animali / [a cura di] P. Conte. - Milano : Raffaello Cortina Editore, 2013. - ISBN 9788860305923..
La forma degli animali. Studi sul significato dell'apparenza fenomenica degli animali
P. ContePrimo
2013
Abstract
Qual è il significato della forma degli animali? Che senso hanno le striature delle zebre, la criniera del leone, gli ocelli sulla coda del pavone e le mirabili geometrie delle conchiglie dei molluschi? E come mai parliamo dello «spettacolo» della natura, come se ci trovassimo di fronte a un’inarrivabile opera d’arte? Confrontandosi con le tesi di Darwin e del neodarwinismo e approfondendo alcuni snodi centrali del paradigma evoluzionistico, Adolf Portmann prova a rispondere a queste domande da un punto di vista diverso, ma non necessariamente opposto: quello della morfologia. La forma degli animali, pubblicata nel 1948 e poi riedita, in una seconda versione rivista e ampliata, nel 1960 (qui presentata), è l’opera più celebre e controversa dello studioso svizzero, un libro che si pone programmaticamente al confine tra varie discipline e conserva oggi, in un’epoca che vede farsi sempre più intenso il dialogo tra estetica e biologia, tutto il suo originario interesse.Pubblicazioni consigliate
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