Gli Autori presentano tre diversi casi di esumazione caratterizzati da tempi e modalità di sepoltura differenti. Il primo caso riguarda una neonata inumata da 4 mesi; il secondo caso una donna tumulata da 8 mesi, il terzo caso riguarda una donna tumulata da 31 mesi. In corso di esame autoptico sono stati prelevati franmenti di organi che, dopo fissazione in formalina neutra tampoonata, sono stati avviati ad esame istopatologico di routine e, successivamente, ad uno studio immunoistochimico. L'esame macroscopico delle salme esumate è risultato poco significativo in quanto non ha fornito elementi probativi certi sulla causa di morte per la presenza di alterazioni postmortali di grado avanzato. Le indagini istopatologiche, invece, sebbene eseguite su materiale cadaverico in avanzato stato di autolisi putrefattiva poliviscerale fino alla corificazione, si sono dimostrate un valido ausilio. La loro applicaizone ha permesso sia di evidenziare elementi utili alla determinazione della causa di morte sia la risoluzione di quesiti in ambito di responsabilità professionale. Gli Autori ribadiscono pertanto la necessità e l'utilità di eseguire gli accertamenti istopatologici anche su materiale cadaverico mal conservato o esumato, potendo tali indagini fornire un valido contributo nella risoluzione di quesiti medico-legali nel cadavere con fenomeni putrefattivi.

RUOLO ATTIVO DELL’ISTOPATOLOGIA FORENSE NELLA DEFINIZIONE DIAGNOSTICA IN AMBITO DI RIESUMAZIONE CADAVERICA: SEGNALAZIONE DI TRE CASI / A. Lazzaro, P. Sangiorgio, U. Garbarini, G. Gentile, E. Palazzo. - In: ZACCHIA. - ISSN 0044-1570. - 30 Serie 4:85(2012 Dec), pp. 231-239.

RUOLO ATTIVO DELL’ISTOPATOLOGIA FORENSE NELLA DEFINIZIONE DIAGNOSTICA IN AMBITO DI RIESUMAZIONE CADAVERICA: SEGNALAZIONE DI TRE CASI

G. Gentile
Penultimo
;
E. Palazzo
Ultimo
2012

Abstract

Gli Autori presentano tre diversi casi di esumazione caratterizzati da tempi e modalità di sepoltura differenti. Il primo caso riguarda una neonata inumata da 4 mesi; il secondo caso una donna tumulata da 8 mesi, il terzo caso riguarda una donna tumulata da 31 mesi. In corso di esame autoptico sono stati prelevati franmenti di organi che, dopo fissazione in formalina neutra tampoonata, sono stati avviati ad esame istopatologico di routine e, successivamente, ad uno studio immunoistochimico. L'esame macroscopico delle salme esumate è risultato poco significativo in quanto non ha fornito elementi probativi certi sulla causa di morte per la presenza di alterazioni postmortali di grado avanzato. Le indagini istopatologiche, invece, sebbene eseguite su materiale cadaverico in avanzato stato di autolisi putrefattiva poliviscerale fino alla corificazione, si sono dimostrate un valido ausilio. La loro applicaizone ha permesso sia di evidenziare elementi utili alla determinazione della causa di morte sia la risoluzione di quesiti in ambito di responsabilità professionale. Gli Autori ribadiscono pertanto la necessità e l'utilità di eseguire gli accertamenti istopatologici anche su materiale cadaverico mal conservato o esumato, potendo tali indagini fornire un valido contributo nella risoluzione di quesiti medico-legali nel cadavere con fenomeni putrefattivi.
riesumazione cadaverica ; putrefazione ; patologia forense
Settore MED/43 - Medicina Legale
dic-2012
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