Aim of the work. The purpose of this work is to underline the importance of interdisciplinary cooperation of different dental branches, in particularly orthodontics, prosthetics and implantology in the complex rehabilitation of young patients. Besides, the authors show the esthetic and functional advantages of using Maryland Bridge in teen-agers. Materials and methods. The Maryland Bridge, a prosthesis with two metallic flanges, has several advantages and fields of application. In the case reported, the Maryland Bridge, avoing to the young age of the patient which did not permit a final prosthesis and an implant insertion, was considered as an interesting solution, because it can be applied on the adjoining teeth with very little loss of enamel. The Maryland Bridge presents several advantages such as: high functionality, preservation of the parts concerned, simplicity in the positioning and good aesthetic results. Discussion. Many specialists are guilty of treating from a unidisciplinary point of view, that can lead to incomplete diagnostics, improper treatment planning, and compromised results. So to achieve optimal dentofacial results, the approach to patient care should be interdisciplinary. Conclusions. Interdisciplinary collaboration between prosthetist and orthodontist was therefore of fundamental importance. The first step (preprosthetic orthodontics) was to regain the lost space using a fixed appliance: only then the prosthetics was able to fabricate Maryland Bridge. This kind of approach permits the synergism of each different discipline’s specialized expertise and skills, into the comprehensive protocol of treatment.

Scopo del lavoro: L’obiettivo di questo lavoro è sottolineare l’importanza della relazione interdisciplinare tra le diverse branche dell’odontoiatria, in particolare tra l’ortodonzia, la protesi e l’implantologia. Inoltre gli autori presentano i vantaggi estetici e funzionali dell’applicazione del Maryland Bridge negli adolescenti. Materiali e metodi: Nel caso clinico analizzato dagli autori è stato utilizzato il Maryland Bridge, tenendo presente che la giovane età del paziente non avrebbe consentito una risoluzione protesica definitiva e che, nell’utilizzo dello stesso, i denti contigui all’elemento mancante subiscono una scarsa perdita di smalto. Le altre caratteristiche di questa perdita sono: una metodica di realizzazione poco indaginosa ed una buona potenzialità estetica. Il paziente, a causa della perdita precoce dell’11, presentava la migrazione degli elementi dentari contigui al dente mancante. E’ stata quindi fondamentale l’interdisciplinarietà tra l’ortodontista e il protesista. Il primo intervento di tipo ortodontico preprotesico è stato finalizzato al recupero dello spazio perduto, per il quale l’ortodontista ha utilizzato un’apparecchiatura fissa multibande. In seguito il protesista ha potuto realizzare il manufatto protesico. Conclusioni: Presupposto fondamentale per l’ottimizzazione dei risultati nei casi di agenesia o perdita di elementi dentari nei giovani pazienti, è la stretta collaborazione interdisciplinare tra ortodontista, protesista e implantologo. Dopo che l’ortodontista ha effettuato l’uprighting e la preparazione del dente mancante, la funzione del Maryland Bridge è stata quella di mantenitore di spazio, permettendo così la normale crescita dei processi ossei alveolari e, a fine cura, l’inserimento di un impianto singolo e quindi di una protesi definitiva su un impianto osteointegrato.

Interdisciplinarietà ortodonzia e protesi nell’utilizzo del Maryland Bridge / U. Garagiola, C. Costanza, L. Cocuzza, V. Ghiglione. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - XI:4(2000 Apr), pp. 357-362.

Interdisciplinarietà ortodonzia e protesi nell’utilizzo del Maryland Bridge

U. Garagiola
Primo
;
2000

Abstract

Aim of the work. The purpose of this work is to underline the importance of interdisciplinary cooperation of different dental branches, in particularly orthodontics, prosthetics and implantology in the complex rehabilitation of young patients. Besides, the authors show the esthetic and functional advantages of using Maryland Bridge in teen-agers. Materials and methods. The Maryland Bridge, a prosthesis with two metallic flanges, has several advantages and fields of application. In the case reported, the Maryland Bridge, avoing to the young age of the patient which did not permit a final prosthesis and an implant insertion, was considered as an interesting solution, because it can be applied on the adjoining teeth with very little loss of enamel. The Maryland Bridge presents several advantages such as: high functionality, preservation of the parts concerned, simplicity in the positioning and good aesthetic results. Discussion. Many specialists are guilty of treating from a unidisciplinary point of view, that can lead to incomplete diagnostics, improper treatment planning, and compromised results. So to achieve optimal dentofacial results, the approach to patient care should be interdisciplinary. Conclusions. Interdisciplinary collaboration between prosthetist and orthodontist was therefore of fundamental importance. The first step (preprosthetic orthodontics) was to regain the lost space using a fixed appliance: only then the prosthetics was able to fabricate Maryland Bridge. This kind of approach permits the synergism of each different discipline’s specialized expertise and skills, into the comprehensive protocol of treatment.
Scopo del lavoro: L’obiettivo di questo lavoro è sottolineare l’importanza della relazione interdisciplinare tra le diverse branche dell’odontoiatria, in particolare tra l’ortodonzia, la protesi e l’implantologia. Inoltre gli autori presentano i vantaggi estetici e funzionali dell’applicazione del Maryland Bridge negli adolescenti. Materiali e metodi: Nel caso clinico analizzato dagli autori è stato utilizzato il Maryland Bridge, tenendo presente che la giovane età del paziente non avrebbe consentito una risoluzione protesica definitiva e che, nell’utilizzo dello stesso, i denti contigui all’elemento mancante subiscono una scarsa perdita di smalto. Le altre caratteristiche di questa perdita sono: una metodica di realizzazione poco indaginosa ed una buona potenzialità estetica. Il paziente, a causa della perdita precoce dell’11, presentava la migrazione degli elementi dentari contigui al dente mancante. E’ stata quindi fondamentale l’interdisciplinarietà tra l’ortodontista e il protesista. Il primo intervento di tipo ortodontico preprotesico è stato finalizzato al recupero dello spazio perduto, per il quale l’ortodontista ha utilizzato un’apparecchiatura fissa multibande. In seguito il protesista ha potuto realizzare il manufatto protesico. Conclusioni: Presupposto fondamentale per l’ottimizzazione dei risultati nei casi di agenesia o perdita di elementi dentari nei giovani pazienti, è la stretta collaborazione interdisciplinare tra ortodontista, protesista e implantologo. Dopo che l’ortodontista ha effettuato l’uprighting e la preparazione del dente mancante, la funzione del Maryland Bridge è stata quella di mantenitore di spazio, permettendo così la normale crescita dei processi ossei alveolari e, a fine cura, l’inserimento di un impianto singolo e quindi di una protesi definitiva su un impianto osteointegrato.
Maryland Bridge ; ortodonzia preprotesica ; trattamento interdisciplinare ; Maryland Bridge ; preprosthetic orthodontics ; interdisciplinary treatment
Settore MED/28 - Malattie Odontostomatologiche
apr-2000
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