Partiti politici, legge elettorale e bicameralismo perfetto : brevi note a margine della crisi istituzionale della XVII legislatura

Nel saggio si analizzano le interconnessioni tra il sistema dei partiti politici nelle sue recenti trasformazioni, la legge elettorale e l'assetto costituzionale dei poteri, focalizzando l'attenzione sulle recenti vicende politiche italiane. Il reciproco condizionamento che sussiste tra la fisionomia dei partiti politici e la concreta declinazione della legge elettorale spiega perchè tra le soluzioni maggiormente invocate per comporre la crisi istituzionale che ha investito la XVII legislatura vi sia la riforma elettorale. Dopo aver approfondito la parabola evolutiva dei partiti tradizionali sia a seguito della svolta maggioritaria nel 1993, sia successivamente alla riforma elettorale nel 2005, si esaminano le ripercussioni che l'attuale sistema elettorale ha generato sulla morfologia dei partiti, alla luce delle stringenti logiche bipolari ormai radicate. Si analizza, in particolare, l'impasse tecnica prodotta dalla legge n. 270/2005, che ha predisposto due formule elettorali sostanzialmente differenti per i due rami del Parlamento, pur nella vigenza di un sistema bicamerale perfetto. Si è così verificata una discrasia politica tra la Camera ed il Senato, che è la causa ultima della recente paralisi istituzionale, in quanto le due Camere devono mantenere la simmetria anche sul piano della composizione politica per garantire gli equilibri disegnati in Costituzione. Le soluzioni elettorali di recente prospettate per ricomporre gli equilibri istituzionali (di cui si propone una succinta ricostruzione) potranno quindi sortire effetti positivi, solo se alla riforma della legge elettorale si accompagnerà una rigenerazione dei partiti, sia sul piano ideologico, sia sul fronte organizzativo, sia infine sul terreno della democraticità interna e della capacità istituzionale.