In this article the forms of prophecy and providential prediction in the poems of Dante’s followers are outlined, in order to illustrate the alteration of the authority of the viator, the theoretical and choreographic framework of kingdoms, the representation strategies of reality and characters.
L’idea di futuro e profezia, rispetto alle solide convinzioni dogmatiche dantesche, si sfilaccia negli epigoni in un rivolo di contestazioni ora esoteriche, ora razionalistiche, ora teologiche. Nell’Acerba di Cecco d’Ascoli, il futuro è categoria sostanzialmente fisico-alchemica, soggetto sì a prospettive apocalittiche ma prevedibile alla luce delle arti divinatorie, e non assolutamente per via di una rivelazione divina: la profezia salvifica e didattica del singolo che informa l’umanità appare insomma una ridicola invenzione narrativa. Con il Dittamondo di Fazio degli Uberti la dimensione trascendente del futuro e della speranza è ancor più nettamente superata, e appare rimpiazzata dal percorso puramente storico e geografico dell’uomo: solo la ragione e la memoria guidano il soggetto in un mondo variegato e complesso, vero e unico oggetto dell’interesse e della conoscibilità umana. L’esperienza intellettuale informa l’uomo dei rischi del vizio e della vanità di qualsiasi messaggio profetico, inattingibile e per nulla incisivo nella dimensione terrena. Anche il Quadriregio di Federico Frezzi si muove, nonostante l’apparente omaggio dantesco, su direttrici simili: una volta ricondotta l’esperienza umana all’«intelligenza» (guidata da Minerva) del presente più che alla «provvidenza» del futuro, il poeta folignate non esita a ridurre all’osso l’esperienza paradisiaca del proprio alter ego protagonista, dichiarandola sostanzialmente ineffabile, inconoscibile e dunque del tutto inefficace come profezia o messaggio didattico per l’umanità.
Qui non se sogna per la selva obscura : l'Acerba, il Dittamondo e il Quadriregio in polemica con il futuro dantesco / G. Alonzo - In: Futuro italiano : scritture del tempo a venire / [a cura di] A. Benassi, F. Bondi, S. Pezzini. - Lucca : Maria Pacini Fazzi, 2012. - ISBN 978-88-6550-150-4. - pp. 24-40
Qui non se sogna per la selva obscura : l'Acerba, il Dittamondo e il Quadriregio in polemica con il futuro dantesco
G. AlonzoPrimo
2012
Abstract
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