La presente ricerca è finalizzata a supportare ed integrare le informazioni oggi disponibili sui soggetti di razza Varzese - Ottonese - Tortonese attraverso l’identificazione dei soggetti stessi ed una prima analisi della distanza genetica tra essi per creare le basi operative di un successivo progetto integrato di valorizzazione della biodiversità e salvaguardia della razza. La variabilità genetica. Fino ad oggi con un pannello internazionalmente riconosciuto di marcatori del DNA genomico (microsatelliti) è stata caratterizzata gran parte della popolazione esistente distribuita nelle diverse provincie: 65 femmine e 9 maschi, oltre a paillettes di seme, ancora ad alto potere fecondante, differenziabili unicamente dal colore e successivamente identificate come appartenenti a 8 soggetti prelevati negli anni ‘80. I dati molecolari indicano che la maggior parte degli alleli si sono conservati nel tempo, così come l’eterozigosi, con un leggero aumento del numero degli alleli nella popolazione attuale, dovuto in parte alla più estesa campionatura. La popolazione attuale pur non essendo in equilibrio di Hardy Weinberg, come ci si attende dopo un collo di bottiglia quale quello verificatosi negli scorsi decenni e in una popolazione sottoposta a selezione, presenta comunque una variabilità significativamente alta (FWC(IS)=-0.011; Genepop v.3.4)., I campioni di seme degli anni ’80 sono invece in equilibrio e possono essere considerati perciò una campionatura corretta e indicativa, anche se parziale, della più vasta popolazione del recente passato. Se si considerano le sottopopolazioni maschile e femminile come genotipi individuali (Genetix v 4.03, Analisi delle Componenti Principali), circa metà dei maschi (prevalentemente costituiti da seme della vecchia popolazione) si aggregano separatamente rispetto alle femmine. Le vecchie paillettes quindi, che forniscono un quadro parziale ma rappresentativo della variabilità pregressa, costituiscono un’ottima riserva genetica cui attingere per la rinascita della razza.
Caratterizzazione e valorizzazione genetica della razza bovina autoctona Varzese / M. Longeri, P. Valiati, E. Frigo, M.C. Cozzi, M. Polli, M.G. Strillacci, B. Bighignoli, L. GUIDOBONO CAVALCHINI. ((Intervento presentato al convegno Stato della ricerca agricola in Lombardia-settore Zootecnico tenutosi a Milano, Italy - Facoltà di Agraria nel 2006.
Caratterizzazione e valorizzazione genetica della razza bovina autoctona Varzese
M. LongeriPrimo
;P. ValiatiSecondo
;E. Frigo;M.C. Cozzi;M. Polli;M.G. Strillacci;B. BighignoliPenultimo
;L. GUIDOBONO CAVALCHINIUltimo
2006
Abstract
La presente ricerca è finalizzata a supportare ed integrare le informazioni oggi disponibili sui soggetti di razza Varzese - Ottonese - Tortonese attraverso l’identificazione dei soggetti stessi ed una prima analisi della distanza genetica tra essi per creare le basi operative di un successivo progetto integrato di valorizzazione della biodiversità e salvaguardia della razza. La variabilità genetica. Fino ad oggi con un pannello internazionalmente riconosciuto di marcatori del DNA genomico (microsatelliti) è stata caratterizzata gran parte della popolazione esistente distribuita nelle diverse provincie: 65 femmine e 9 maschi, oltre a paillettes di seme, ancora ad alto potere fecondante, differenziabili unicamente dal colore e successivamente identificate come appartenenti a 8 soggetti prelevati negli anni ‘80. I dati molecolari indicano che la maggior parte degli alleli si sono conservati nel tempo, così come l’eterozigosi, con un leggero aumento del numero degli alleli nella popolazione attuale, dovuto in parte alla più estesa campionatura. La popolazione attuale pur non essendo in equilibrio di Hardy Weinberg, come ci si attende dopo un collo di bottiglia quale quello verificatosi negli scorsi decenni e in una popolazione sottoposta a selezione, presenta comunque una variabilità significativamente alta (FWC(IS)=-0.011; Genepop v.3.4)., I campioni di seme degli anni ’80 sono invece in equilibrio e possono essere considerati perciò una campionatura corretta e indicativa, anche se parziale, della più vasta popolazione del recente passato. Se si considerano le sottopopolazioni maschile e femminile come genotipi individuali (Genetix v 4.03, Analisi delle Componenti Principali), circa metà dei maschi (prevalentemente costituiti da seme della vecchia popolazione) si aggregano separatamente rispetto alle femmine. Le vecchie paillettes quindi, che forniscono un quadro parziale ma rappresentativo della variabilità pregressa, costituiscono un’ottima riserva genetica cui attingere per la rinascita della razza.File | Dimensione | Formato | |
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