Il ruolo dei governi locali nella gestione dei fenomeni migratori e nella composizione delle diversità culturali è sempre più riconosciuto: l’integrazione non avviene in astratto, ma in luoghi e ambiti ben determinati, necessariamente situati. In tempi di inasprimento delle politiche migratorie, di declino del multiculturalismo e di rinnovate pressioni assimilazionistiche, diventa ancora più rilevante interrogarsi su come i governi urbani recepiscano la nuova ortodossia restrittiva: se si conformino, si adattino in modo meramente formale, riaffermino una volontà di apertura, enfatizzino le chiusure emergenti a livelli più elevati. Politiche dichiarate e politiche praticate, dimensione nazionale e dimensione locale, chiusure e aperture non si allineano, ma si intrecciano in configurazioni diverse. In sostanza, mentre nel passato i governi locali rispetto a quelli nazionali generalmente esprimevano orientamenti più disponibili all’accoglienza e al riconoscimento delle diversità culturali, oggi questo non è più scontato. Le politiche locali di esclusione, a partire dal Nord-Italia, sono un dato di fatto con cui confrontarsi, ma si inseriscono in uno scenario europeo articolato, non scontato e anche contraddittorio. D’altro canto gli immigrati sono sempre più diversificati anche sotto il profilo dello status legale e dei diritti di cui possono godere. La loro partecipazione alla vita politica e sociale, a partire dalle città in cui abitano, è insieme un dato di fatto e un obiettivo da perseguire, se si vuole scongiurare il pericolo della separatezza e dell’antagonismo: la dimensione locale della cittadinanza è un’altra questione emergente delle politiche dell’immigrazione. La ricerca qui presentata, promossa dalla Fondazione Casa della Carità di Milano, esplora questi fenomeni in cinque grandi città europee e tre italiane: Bruxelles, Francoforte, Madrid, Manchester, Marsiglia, a cui si affiancano Firenze, Genova e Verona. Si tratta della prima ricerca italiana che analizza questi temi in una prospettiva comparativa così ampia.
Governare città plurali : politiche locali di integrazione per gli immigrati in Europa / F. Campomori, P. Boccagni, A. De Bernardis, V. De Luca, C. Trotto, E. Mauri ; [a cura di] M. Ambrosini. - Milano : FrancoAngeli, 2012. - ISBN 9788856848465.
Governare città plurali : politiche locali di integrazione per gli immigrati in Europa
M. AmbrosiniPrimo
2012
Abstract
Il ruolo dei governi locali nella gestione dei fenomeni migratori e nella composizione delle diversità culturali è sempre più riconosciuto: l’integrazione non avviene in astratto, ma in luoghi e ambiti ben determinati, necessariamente situati. In tempi di inasprimento delle politiche migratorie, di declino del multiculturalismo e di rinnovate pressioni assimilazionistiche, diventa ancora più rilevante interrogarsi su come i governi urbani recepiscano la nuova ortodossia restrittiva: se si conformino, si adattino in modo meramente formale, riaffermino una volontà di apertura, enfatizzino le chiusure emergenti a livelli più elevati. Politiche dichiarate e politiche praticate, dimensione nazionale e dimensione locale, chiusure e aperture non si allineano, ma si intrecciano in configurazioni diverse. In sostanza, mentre nel passato i governi locali rispetto a quelli nazionali generalmente esprimevano orientamenti più disponibili all’accoglienza e al riconoscimento delle diversità culturali, oggi questo non è più scontato. Le politiche locali di esclusione, a partire dal Nord-Italia, sono un dato di fatto con cui confrontarsi, ma si inseriscono in uno scenario europeo articolato, non scontato e anche contraddittorio. D’altro canto gli immigrati sono sempre più diversificati anche sotto il profilo dello status legale e dei diritti di cui possono godere. La loro partecipazione alla vita politica e sociale, a partire dalle città in cui abitano, è insieme un dato di fatto e un obiettivo da perseguire, se si vuole scongiurare il pericolo della separatezza e dell’antagonismo: la dimensione locale della cittadinanza è un’altra questione emergente delle politiche dell’immigrazione. La ricerca qui presentata, promossa dalla Fondazione Casa della Carità di Milano, esplora questi fenomeni in cinque grandi città europee e tre italiane: Bruxelles, Francoforte, Madrid, Manchester, Marsiglia, a cui si affiancano Firenze, Genova e Verona. Si tratta della prima ricerca italiana che analizza questi temi in una prospettiva comparativa così ampia.Pubblicazioni consigliate
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