L'ispessimento medio-intimale (IMT) delle carotidi extracraniche è un indice di aterosclerosi che può essere utilizzato per identificare fattori di rischio cardiovascolari. La relazione tra HDL-C ed IMT é stata ad oggi valutata solo in alcuni studi e scarse sono le informazioni che concernono la presenza di aterosclerosi carotidea in pazienti con HDL-C basso. All’interno di una popolazione di pazienti (n=710) del centro E. Grossi Paoletti sono stati identificati gruppi di soggetti con ipoalfalipoproteinemia primaria (IpoALF) o iperalfalipoproteinemia primaria (IperALF). Cinquanta-cinque soggetti IpoALF e 55 soggetti IperALF, paragonabili in termini di sesso ed età sono stati identificati sulla base di livelli plasmatici di HDL-C rispettivamente al di sotto del 10° o al di sopra del 90° percentile. Per ciascuno di essi sono stati determinati, in tempo reale (Biosound 2000II), la media dei massimi ispessimenti (MM-IMT) ed il singolo ispessimento massimo (Max-IMT). I pazienti IpoALF mostravano valori di MM-IMT (0.97±0.06 vs 0.74±0.04 mm, p<0.05) e di Max-IMT (1.86±0.16 vs 1.38±0.14 mm, p<0.05) significativamente più alti che nei soggetti IperALF. Tali differenze rimanevano significative anche dopo aggiustamento dei dati per BMI, trigliceridi, glicemia, presenza di malattia cardiovascolare e fumo. L'aterosclerosi carotidea, definita come MM-IMT >= 1.3 mm o Max-IMT >= 1.5 mm, era presente in 33 IpoALF e in 24 IperALF, ma la differenza non raggiungeva la significatività statistica. I valori di MM-IMT e di Max-IMT (0.79±0.01 e 1.56±0.04 mm) valutati in 600 pazienti con iperlipidemia con un ampio range di HDL-C erano intermedi fra quelli dei soggetti IpoALF e IperALF ed una significativa tendenza, nell'ordine IpoALF > iperlipidemici > IperALF, è stata osservata sia per il MM-IMT che per il Max-IMT e per la presenza di aterosclerosi carotidea. L’analisi di regressione multipla, effettuata utilizzando il MM-IMT o il Max-IMT come variabili dipendenti e i vari fattori di rischio come variabili indipendenti, ha identificato l'età e i livelli di HDL-C come principali determinanti dei valori di IMT, seguiti dalla pressione arteriosa, dalla glicemia e dai livelli di LDL-C. I risultati di questo studio suggeriscono che, rispetto ai soggetti IperALF, i bassi livelli plasmatici di HDL-C dei soggetti IpoALF si associano ad un aumentato spessore medio-intimale della parete arteriosa così come ad una maggiore, seppur non significativa, presenza di aterosclerosi carotidea.

Colesterolo HDL e aterosclerosi carotidea / D. Baldassarre, E. Tremoli, M. Amato, C.R. Sirtori, G. Franceschini. - In: GIORNALE DELL'ARTERIOSCLEROSI. - ISSN 0017-0224. - 25:(2000), pp. 47-47. ((Intervento presentato al 14. convegno CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA PER LO STUDIO DELL’ARTERIOSCLEROSI tenutosi a Perugia nel 2000.

Colesterolo HDL e aterosclerosi carotidea

D. Baldassarre
Primo
;
E. Tremoli
Secondo
;
C.R. Sirtori
Penultimo
;
G. Franceschini
Ultimo
2000

Abstract

L'ispessimento medio-intimale (IMT) delle carotidi extracraniche è un indice di aterosclerosi che può essere utilizzato per identificare fattori di rischio cardiovascolari. La relazione tra HDL-C ed IMT é stata ad oggi valutata solo in alcuni studi e scarse sono le informazioni che concernono la presenza di aterosclerosi carotidea in pazienti con HDL-C basso. All’interno di una popolazione di pazienti (n=710) del centro E. Grossi Paoletti sono stati identificati gruppi di soggetti con ipoalfalipoproteinemia primaria (IpoALF) o iperalfalipoproteinemia primaria (IperALF). Cinquanta-cinque soggetti IpoALF e 55 soggetti IperALF, paragonabili in termini di sesso ed età sono stati identificati sulla base di livelli plasmatici di HDL-C rispettivamente al di sotto del 10° o al di sopra del 90° percentile. Per ciascuno di essi sono stati determinati, in tempo reale (Biosound 2000II), la media dei massimi ispessimenti (MM-IMT) ed il singolo ispessimento massimo (Max-IMT). I pazienti IpoALF mostravano valori di MM-IMT (0.97±0.06 vs 0.74±0.04 mm, p<0.05) e di Max-IMT (1.86±0.16 vs 1.38±0.14 mm, p<0.05) significativamente più alti che nei soggetti IperALF. Tali differenze rimanevano significative anche dopo aggiustamento dei dati per BMI, trigliceridi, glicemia, presenza di malattia cardiovascolare e fumo. L'aterosclerosi carotidea, definita come MM-IMT >= 1.3 mm o Max-IMT >= 1.5 mm, era presente in 33 IpoALF e in 24 IperALF, ma la differenza non raggiungeva la significatività statistica. I valori di MM-IMT e di Max-IMT (0.79±0.01 e 1.56±0.04 mm) valutati in 600 pazienti con iperlipidemia con un ampio range di HDL-C erano intermedi fra quelli dei soggetti IpoALF e IperALF ed una significativa tendenza, nell'ordine IpoALF > iperlipidemici > IperALF, è stata osservata sia per il MM-IMT che per il Max-IMT e per la presenza di aterosclerosi carotidea. L’analisi di regressione multipla, effettuata utilizzando il MM-IMT o il Max-IMT come variabili dipendenti e i vari fattori di rischio come variabili indipendenti, ha identificato l'età e i livelli di HDL-C come principali determinanti dei valori di IMT, seguiti dalla pressione arteriosa, dalla glicemia e dai livelli di LDL-C. I risultati di questo studio suggeriscono che, rispetto ai soggetti IperALF, i bassi livelli plasmatici di HDL-C dei soggetti IpoALF si associano ad un aumentato spessore medio-intimale della parete arteriosa così come ad una maggiore, seppur non significativa, presenza di aterosclerosi carotidea.
Settore BIO/14 - Farmacologia
2000
SOCIETÀ ITALIANA PER LO STUDIO DELL’ARTERIOSCLEROSI
Article (author)
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/202948
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact