La trasfusione di sangue nel neonato, in particolare in quello pretermine e di basso peso (sga), costituisce una procedura a rischio per la trasmissione dell'infezione da CMV. A tale infezione è legata una considerevole morbosità, soprattutto in nati da madre CMV-sieronegativa trasfusi con sangue da donatore positivo Le misure di controllo proposte (deplezione dei globuli bianchi, selezione di donatori sieronégativi, impiego M un solo donatore per bambino) non sono applicate, per motivi diversi, in tutte le situazioni in cui è richiesta la somministrazione di sangue o di frazioni ematiche a neonati critici. Nel corso degli anni 1994, 1995 e dei primi due mesi del 1996 sono stati esaminati per l'accertamento di laboratorio di infezione da CMV 27 bambini (età media 4 mesi; range 25 giorni- 8 mesi) trasfusi nelle prime settimane di vita Ventitre di essi sono risultati affetti da infezione citomegalica, in 14 casi accompagnata da sintomi prevalentemente a carico del fegato (epatomegalia, ittero). In 2 casi su 12 si è potuto escludere, analizzando le Guthrie card raccolte alla nascita, che l'infezione evidenziata fosse da ascrivere alla trasfusione, in quanto questi bambini risultavano congenitamente infetti. Nonostante i dati presentati appaiano frammentari e relativi ad una piccola casistica essi indicano che la possibilità di acquisire in epoca neonatale un'infezione da CMV con le trasfusioni è ancora lungi dall'essere totalmente prevenuta.
ACQUISIZIONE DELL'INFEZIONE DA CYTOMEGALOVIRUS IN NEONATI TRASFUSI NELLE PRIME SETTIMANE DI VITA / M. Barbi, S. Binda, V. Primache. ((Intervento presentato al 32. convegno Convegno Nazionale di Studi di Medicina Trasfusionale tenutosi a Taormina nel 1996.
ACQUISIZIONE DELL'INFEZIONE DA CYTOMEGALOVIRUS IN NEONATI TRASFUSI NELLE PRIME SETTIMANE DI VITA
M. BarbiPrimo
;S. BindaSecondo
;V. PrimacheUltimo
1996
Abstract
La trasfusione di sangue nel neonato, in particolare in quello pretermine e di basso peso (sga), costituisce una procedura a rischio per la trasmissione dell'infezione da CMV. A tale infezione è legata una considerevole morbosità, soprattutto in nati da madre CMV-sieronegativa trasfusi con sangue da donatore positivo Le misure di controllo proposte (deplezione dei globuli bianchi, selezione di donatori sieronégativi, impiego M un solo donatore per bambino) non sono applicate, per motivi diversi, in tutte le situazioni in cui è richiesta la somministrazione di sangue o di frazioni ematiche a neonati critici. Nel corso degli anni 1994, 1995 e dei primi due mesi del 1996 sono stati esaminati per l'accertamento di laboratorio di infezione da CMV 27 bambini (età media 4 mesi; range 25 giorni- 8 mesi) trasfusi nelle prime settimane di vita Ventitre di essi sono risultati affetti da infezione citomegalica, in 14 casi accompagnata da sintomi prevalentemente a carico del fegato (epatomegalia, ittero). In 2 casi su 12 si è potuto escludere, analizzando le Guthrie card raccolte alla nascita, che l'infezione evidenziata fosse da ascrivere alla trasfusione, in quanto questi bambini risultavano congenitamente infetti. Nonostante i dati presentati appaiano frammentari e relativi ad una piccola casistica essi indicano che la possibilità di acquisire in epoca neonatale un'infezione da CMV con le trasfusioni è ancora lungi dall'essere totalmente prevenuta.Pubblicazioni consigliate
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