II Cytomegalocirus (CMV) è l'agente virale più comune di infezione congenita nell'uomo. La frequenza di tale evento varia dallo 0.2 al 2.2 % dei nati vivi in popolazioni diverse. Un quinto circa degli infetti presenta alla nascita o sviluppa nel corso della prima infanzia danni di varia natura, in particolare a carico del SNC (sordità neurosensoriale e ritardi di sviluppo psicomotorio) che comportano la necessità di interventi per l'assistenza, la correzione dei danni e la riabilitazione. Allo scopo di accertare il peso dell'infezione congenita da CMV nella popolazione lombarda è stato condotto uno studio prospettico policentrico che ha coinvolto 11 Neonatologie della Regione Lombardia. Nel corso del primo anno sono stati esaminati tutti i neonati che presentassero sintomatologie attribuibili ad infezione cytomegalica nonché tutti i nati di due periodi-campione per ciascun centro, successivamente lo studio é proseguito con il follow-up clinico e virologico dei bambini congenitamente infetti. Di ciascun neonato sono stati esaminati tamponi salivari, raccolti entro la prima settimana di vita, per l'evidenziazione di CMV mediante prove di isolamento in coltura cellulare. Dei neonati positivi sono stati esaminati anche campioni di sangue eparinato e di urine in occasione di tutti i controlli clinici. Lo studio, svolto complessivamente su 1442 dei nati (19633) presso i centri coinvolti nei 12 mesi in cui si è effettuato l'arruolamento, ha evidenziato una prevalenza dell'infezione congenita dello 0.47% e della malattia citomegalica dello 0 025%. Il 17% degli infetti, corrispondente alla metà dei bambini sintomatici alla nascita, ha sviluppato sequele nel corso del primo anno di vita. 1 dati ottenuti,rapportati al numero medio annuale di nati vivi nella popolazione lombarda, indicano che mediamente ogni anno nascono nella nostra Regione circa 350 bambini con infezione congenita da CMV, una trentina dei quali sintomatici alla nascita e che ci si può attendere che 60 degli infetti presentino danni entro il primo anno di vita. In mancanza, per il momento, di dati relativi ad un follow-up superiore all'anno per tutti i neonati infetti non è possibile quantificare il rischio di danni che compaiano successivamente, in particolare nei bambini asintomatici alla nascita. Il proseguimento del monitoraggio clinico e viroloeico consentirà la definizione del peso dell'infezione congenita da CMV nell'eziologia di quadri neurologici e in particolare di ipocusia neurosensoriale nella nostra popolazione.

L'INFEZIONE CONGENITA DA CYTOMEGALOVIRUS (CMV) NELLA REGIONE LOMBARDIA / M. Barbi, S. Binda, V. Primache. ((Intervento presentato al 37. convegno L'Igiene e la Sanità Pubblica alle soglie del 2000 tenutosi a Napoli nel 1996.

L'INFEZIONE CONGENITA DA CYTOMEGALOVIRUS (CMV) NELLA REGIONE LOMBARDIA

M. Barbi
Primo
;
S. Binda
Secondo
;
V. Primache
Ultimo
1996

Abstract

II Cytomegalocirus (CMV) è l'agente virale più comune di infezione congenita nell'uomo. La frequenza di tale evento varia dallo 0.2 al 2.2 % dei nati vivi in popolazioni diverse. Un quinto circa degli infetti presenta alla nascita o sviluppa nel corso della prima infanzia danni di varia natura, in particolare a carico del SNC (sordità neurosensoriale e ritardi di sviluppo psicomotorio) che comportano la necessità di interventi per l'assistenza, la correzione dei danni e la riabilitazione. Allo scopo di accertare il peso dell'infezione congenita da CMV nella popolazione lombarda è stato condotto uno studio prospettico policentrico che ha coinvolto 11 Neonatologie della Regione Lombardia. Nel corso del primo anno sono stati esaminati tutti i neonati che presentassero sintomatologie attribuibili ad infezione cytomegalica nonché tutti i nati di due periodi-campione per ciascun centro, successivamente lo studio é proseguito con il follow-up clinico e virologico dei bambini congenitamente infetti. Di ciascun neonato sono stati esaminati tamponi salivari, raccolti entro la prima settimana di vita, per l'evidenziazione di CMV mediante prove di isolamento in coltura cellulare. Dei neonati positivi sono stati esaminati anche campioni di sangue eparinato e di urine in occasione di tutti i controlli clinici. Lo studio, svolto complessivamente su 1442 dei nati (19633) presso i centri coinvolti nei 12 mesi in cui si è effettuato l'arruolamento, ha evidenziato una prevalenza dell'infezione congenita dello 0.47% e della malattia citomegalica dello 0 025%. Il 17% degli infetti, corrispondente alla metà dei bambini sintomatici alla nascita, ha sviluppato sequele nel corso del primo anno di vita. 1 dati ottenuti,rapportati al numero medio annuale di nati vivi nella popolazione lombarda, indicano che mediamente ogni anno nascono nella nostra Regione circa 350 bambini con infezione congenita da CMV, una trentina dei quali sintomatici alla nascita e che ci si può attendere che 60 degli infetti presentino danni entro il primo anno di vita. In mancanza, per il momento, di dati relativi ad un follow-up superiore all'anno per tutti i neonati infetti non è possibile quantificare il rischio di danni che compaiano successivamente, in particolare nei bambini asintomatici alla nascita. Il proseguimento del monitoraggio clinico e viroloeico consentirà la definizione del peso dell'infezione congenita da CMV nell'eziologia di quadri neurologici e in particolare di ipocusia neurosensoriale nella nostra popolazione.
set-1996
Settore MED/42 - Igiene Generale e Applicata
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L'INFEZIONE CONGENITA DA CYTOMEGALOVIRUS (CMV) NELLA REGIONE LOMBARDIA / M. Barbi, S. Binda, V. Primache. ((Intervento presentato al 37. convegno L'Igiene e la Sanità Pubblica alle soglie del 2000 tenutosi a Napoli nel 1996.
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