All’inizio del 52 a.C. Cesare era proconsole in Gallia e Illirico, mentre Pompeo era console unico a Roma. Nell’incertezza su quale fosse la data finale della promagistratura cesariana, non ben definita dalle leggi che l’avevano istituita, Cesare mirava a farsi riconoscere dal senato il comando provinciale fino alla fine del 49 e a diventare console nel 48. Non potendo rientrare a Roma da proconsole, aspirava a candidarsi al consolato nel 49 in absentia, ciò che tuttavia era vietato da una legge del 63. In accordo con Pompeo, riuscì allora, tramite i tribuni della plebe, a fare approvare nel febbraio 52 un plebiscito che glielo consentisse. Nella primavera del 52, nondimeno, una legge rogata dallo stesso Pompeo abrogò tale plebiscito. Nell’articolo si esaminano le ragioni che indussero Pompeo ad assumere tale iniziativa e si mostra che l’approvazione della lex Pompeia, nonostante numerosi dubbi avanzati in senso contrario dalla dottrina moderna, non fu formalmente irregolare.

L’approbation de la lex Pompeia de iure magistratuum en 52 av. J.C / L. Gagliardi. - In: REVUE HISTORIQUE DE DROIT FRANÇAIS ET ÉTRANGER. - ISSN 0035-3280. - 89:4(2012), pp. 473-490.

L’approbation de la lex Pompeia de iure magistratuum en 52 av. J.C.

L. Gagliardi
2012

Abstract

All’inizio del 52 a.C. Cesare era proconsole in Gallia e Illirico, mentre Pompeo era console unico a Roma. Nell’incertezza su quale fosse la data finale della promagistratura cesariana, non ben definita dalle leggi che l’avevano istituita, Cesare mirava a farsi riconoscere dal senato il comando provinciale fino alla fine del 49 e a diventare console nel 48. Non potendo rientrare a Roma da proconsole, aspirava a candidarsi al consolato nel 49 in absentia, ciò che tuttavia era vietato da una legge del 63. In accordo con Pompeo, riuscì allora, tramite i tribuni della plebe, a fare approvare nel febbraio 52 un plebiscito che glielo consentisse. Nella primavera del 52, nondimeno, una legge rogata dallo stesso Pompeo abrogò tale plebiscito. Nell’articolo si esaminano le ragioni che indussero Pompeo ad assumere tale iniziativa e si mostra che l’approvazione della lex Pompeia, nonostante numerosi dubbi avanzati in senso contrario dalla dottrina moderna, non fu formalmente irregolare.
Au début de l’année 52 av. J.-C. César était proconsul des Gaules et d’Illyrie tandis que Pompée se faisait élire à Rome seul consul. Tirant profit de l’incertitude qui entourait la date de la fin de sa promagistrature, mal définie par les lois qui l’avaient instituée, César chercha à obtenir du Sénat qu’il prorogea son commandement provincial jusqu’à la fin de l’année 49 et aussi à devenir consul en 48. Ne pouvant revenir à Rome en tant que proconsul, il aspirait à être candidat in absentia au consulat en 49 ce qui était interdit depuis une loi de 63. En accord avec Pompée il réussit alors par l’entremise des tribuns de la plèbe à faire approuver en février 52 un plébiscite qui l’y autorise. Au printemps 52, néanmoins, une lex proposée par Pompée lui-même, abrogea le plébiscite en question. Dans cet article sont examinées les raisons qui ont conduit Pompée à prendre une telle initiative. Nous montrerons aussi que, contrairement à l’opinion généralement admise, l’approbation de la lex Pompeia ne fut pas formellement irrégulière.
Gaius Julius Caesar; Gnaeus Pompeius Magnus; consul; lex Pompeia
Settore IUS/18 - Diritto Romano e Diritti dell'Antichita'
2012
Article (author)
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Gagliardi 2012.pdf

accesso riservato

Tipologia: Publisher's version/PDF
Dimensione 1.36 MB
Formato Adobe PDF
1.36 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/202403
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus 1
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact