Allo stato le organizzazioni sanitarie ed il singolo professionista sono inevitabilmente tenuti a migliorare le strategie per la gestione del rischio clinico e la messa in atto del buon governo clinico, perseguendo il fine ultimo di perfezionare la qualità dei servizi erogati: ne deriva che le prospettive della professione medica subiscano un ampliamento che va ben oltre il mero possesso di conoscenze teorico-tecniche. Gli Autori affrontano la complessa tematica della clinical competence (ben definibile come globalità delle caratteristiche personali -e non- che rendono un professionista “competente”) e ne riportano i più moderni orientamenti in materia di valutazione ed acquisizione, anche in confronto con le realtà internazionali; si enfatizza inoltre l’esigenza di elaborare un sistema valutativo della competenza che non si limiti ad una sua mera quantificazione, ma che riesca a coglierne le sfumature qualitative. A conclusione, ci si focalizza sulle implicazioni prettamente medico-legali dell’argomento, sottolineando come da un lato l’eventuale acquisizione della clinical competence non tuteli aprioristicamente il professionista in fattispecie di malpractice, dall’altro come la stessa classe medico-legale non possa esimersi, in futuro, dall’eventualità di essere soggetta a procedure di valutazione della specifica competenza.
La clinical competence : stato dell'arte e proiezioni medico-legali / U. Genovese, S. Del Sordo, M.B. Casali. - In: RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE. - ISSN 1124-3376. - 2012:1(2012), pp. 119-135.
La clinical competence : stato dell'arte e proiezioni medico-legali
U. GenovesePrimo
;S. Del SordoSecondo
;M.B. CasaliUltimo
2012
Abstract
Allo stato le organizzazioni sanitarie ed il singolo professionista sono inevitabilmente tenuti a migliorare le strategie per la gestione del rischio clinico e la messa in atto del buon governo clinico, perseguendo il fine ultimo di perfezionare la qualità dei servizi erogati: ne deriva che le prospettive della professione medica subiscano un ampliamento che va ben oltre il mero possesso di conoscenze teorico-tecniche. Gli Autori affrontano la complessa tematica della clinical competence (ben definibile come globalità delle caratteristiche personali -e non- che rendono un professionista “competente”) e ne riportano i più moderni orientamenti in materia di valutazione ed acquisizione, anche in confronto con le realtà internazionali; si enfatizza inoltre l’esigenza di elaborare un sistema valutativo della competenza che non si limiti ad una sua mera quantificazione, ma che riesca a coglierne le sfumature qualitative. A conclusione, ci si focalizza sulle implicazioni prettamente medico-legali dell’argomento, sottolineando come da un lato l’eventuale acquisizione della clinical competence non tuteli aprioristicamente il professionista in fattispecie di malpractice, dall’altro come la stessa classe medico-legale non possa esimersi, in futuro, dall’eventualità di essere soggetta a procedure di valutazione della specifica competenza.File | Dimensione | Formato | |
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