Il lavoro è caratterizzato dall’intento di delineare la questione del male nel suo complesso, intrecciando tra loro diversi approcci al tema. La prospettiva teoretica è trattata sia attraverso un contributo sintetico di inquadramento del problema in cui si esplicita la pluralità dei rispetti in cui l’esperienza del male viene colta e formulata come questione sia attraverso l’analisi del pensiero dei grandi autori che hanno offerto le riflessioni più cruciali sul tema: da Agostino d’Ippona a W.J. Schelling, L. Pareyson, M. Buber, E. Levinas e H. Jonas, cui si aggiunge un contributo dal punto di vista medico. Porre oggi la questione del male implica tener conto che il nostro tempo si confronta con essa in modo estremo e inedito: sia per le forme inaudite di male di cui l’umanità è stata autrice, sia per la temperie culturale che, abbandonato ogni orizzonte di riferimento capace di conferire senso unitario ai fenomeni, costringe ad affrontare la questione ‘a mani nude’. Richiamando i grandi modelli teorici rispetto ai quali si sono andate formando “costellazioni di posizioni” (il modello del peccato originale, la relativa trasposizione razionale kantiana che è la teoria del male radicale, e la tesi arendtiana della banalità del male), se ne conclude che il male ci è consegnato come un “da pensare”, e insieme qualcosa cui opporsi, sempre di nuovo. Solo questo cercare di non soccombervi in modo insieme ottuso e irresponsabile può consentire di vincere la sfida che il male lancia alla nostra umanità. La asimmetria tra bene e male emerge trasversalmente nei vari contributi che compongono il volume.
Il male in questione / M.C. BARTOLOMEI , C. BELLONI, C. BONALDI, U.G.G. DERUNGS, M. DONI, L. GHISLERI, G. LEONELLI, M. TURA ; [a cura di] M.C. Bartolomei. - Milano : Cuem, 2009. - ISBN 9788860011947.
Il male in questione
M.C. BartolomeiPrimo
2009
Abstract
Il lavoro è caratterizzato dall’intento di delineare la questione del male nel suo complesso, intrecciando tra loro diversi approcci al tema. La prospettiva teoretica è trattata sia attraverso un contributo sintetico di inquadramento del problema in cui si esplicita la pluralità dei rispetti in cui l’esperienza del male viene colta e formulata come questione sia attraverso l’analisi del pensiero dei grandi autori che hanno offerto le riflessioni più cruciali sul tema: da Agostino d’Ippona a W.J. Schelling, L. Pareyson, M. Buber, E. Levinas e H. Jonas, cui si aggiunge un contributo dal punto di vista medico. Porre oggi la questione del male implica tener conto che il nostro tempo si confronta con essa in modo estremo e inedito: sia per le forme inaudite di male di cui l’umanità è stata autrice, sia per la temperie culturale che, abbandonato ogni orizzonte di riferimento capace di conferire senso unitario ai fenomeni, costringe ad affrontare la questione ‘a mani nude’. Richiamando i grandi modelli teorici rispetto ai quali si sono andate formando “costellazioni di posizioni” (il modello del peccato originale, la relativa trasposizione razionale kantiana che è la teoria del male radicale, e la tesi arendtiana della banalità del male), se ne conclude che il male ci è consegnato come un “da pensare”, e insieme qualcosa cui opporsi, sempre di nuovo. Solo questo cercare di non soccombervi in modo insieme ottuso e irresponsabile può consentire di vincere la sfida che il male lancia alla nostra umanità. La asimmetria tra bene e male emerge trasversalmente nei vari contributi che compongono il volume.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.