Il paper è frutto di un’analisi etnografica, in cui le tecniche dell’osservazione partecipante sono state applicate ad una lunga frequentazione personale di una palestra di body-building. L’attenzione si concentra su quelli che dall’osservazione vengono identificati come i veri culturisti, vale a dire coloro che pongono il mantenimento del loro corpo di riferimento ideale quale elemento identitario totalizzante della loro esistenza. Ho voluto mostrare come tali individui, una volta aderito ad un modello ideale di corpo peraltro non egemonico all’interno della società, strutturino attorno ad esso le proprie rappresentazioni ed interazioni. Il paper analizza come il continuo riferimento alla dimensione corporea condizioni i dialoghi, la vita familiare e lavorativa, la formazione di un gruppo a sé stante separato tanto dagli esterni quanto dai “normali frequentatori” della palestra, la visione della distinzione di genere, la gestione dei rituali e delle interazioni quotidiane, l’attribuzione di autorevolezza, la tipizzazione dell’Altro, la rappresentazione del sé di queste persone. È soprattutto il corpo ad offrire uno strumento di identificazione ad un gruppo particolare e piuttosto coeso dal punto di vista degli stili di vita, e insieme un’individuazione attraverso la propria particolare costruzione del corpo, non egemonica nella società, e la propria particolare e presunta autorità in campo di sapere/potere specialistico.
Body-building: una costruzione del corpo soprattutto sociale / V. Lastrico. ((Intervento presentato al 4. convegno Convegno di Etnografia e Ricerca Qualitativa tenutosi a Bergamo nel 2012.
Body-building: una costruzione del corpo soprattutto sociale
V. LastricoPrimo
2012
Abstract
Il paper è frutto di un’analisi etnografica, in cui le tecniche dell’osservazione partecipante sono state applicate ad una lunga frequentazione personale di una palestra di body-building. L’attenzione si concentra su quelli che dall’osservazione vengono identificati come i veri culturisti, vale a dire coloro che pongono il mantenimento del loro corpo di riferimento ideale quale elemento identitario totalizzante della loro esistenza. Ho voluto mostrare come tali individui, una volta aderito ad un modello ideale di corpo peraltro non egemonico all’interno della società, strutturino attorno ad esso le proprie rappresentazioni ed interazioni. Il paper analizza come il continuo riferimento alla dimensione corporea condizioni i dialoghi, la vita familiare e lavorativa, la formazione di un gruppo a sé stante separato tanto dagli esterni quanto dai “normali frequentatori” della palestra, la visione della distinzione di genere, la gestione dei rituali e delle interazioni quotidiane, l’attribuzione di autorevolezza, la tipizzazione dell’Altro, la rappresentazione del sé di queste persone. È soprattutto il corpo ad offrire uno strumento di identificazione ad un gruppo particolare e piuttosto coeso dal punto di vista degli stili di vita, e insieme un’individuazione attraverso la propria particolare costruzione del corpo, non egemonica nella società, e la propria particolare e presunta autorità in campo di sapere/potere specialistico.Pubblicazioni consigliate
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