L’opera affronta, con taglio multidisciplinare e con l’analisi di casi pratici, le problematiche inerenti alla prova scientifica e soprattutto all’utilizzo della stessa nell’ambito del processo penale. Oggi sempre più e con maggior frequenza la scienza si intreccia con il diritto per la migliore presentazione della prova al fine di fugare il più possibile i dubbi del giudicante e permettere un decisione sostenuta più da una certezza processuale che da un dubbio ragionevole. Il contributo della scienza all’accertamento dei fatti nel processo continua ad essere essenziale ed anzi lo sarà sempre di più. Proprio perchè la prova scientifica è in grado di assicurare un livello di attendibilità di gran lunga maggiore delle prove “comuni” come la testimonianza. L’utilità della scienza in Corte non è legata solo alla capacità di mettere a disposizione, di investigatori e giudici, nuovi e sempre più sensibili strumenti per la ricostruzione dei fatti; essa è anche in grado di affinare vecchi strumenti, definendone limiti e potenzialità in modo scientifico. Nel vertiginoso intreccio dei rapporti tra scienza e diritto, teorie generali della conoscenza, epistemologia della prova, libero convincimento del giudice e giustificazione razionale della decisione, si individua il progressivo utilizzo della prova scientifica nel processo penale e, nello stesso tempo, si avverte il persistere del dramma di giudicare in condizioni d’incertezza probatoria, pur quando l’indagine sui fatti di reato e la loro ricostruzione viene affidata a modelli scientifici, introdotti attraverso il sapere specialistico del consulente tecnico o del perito.
Scoprire o interpretare (e come) / A. Gentilomo - In: L'uso della prova scientifica nel processo penale / [a cura di] M. Cucci, G. Gennari, A. Gentilomo. - [s.l] : Maggioli Editore, 2012. - ISBN 9788838773129.
Scoprire o interpretare (e come)
A. GentilomoPrimo
2012
Abstract
L’opera affronta, con taglio multidisciplinare e con l’analisi di casi pratici, le problematiche inerenti alla prova scientifica e soprattutto all’utilizzo della stessa nell’ambito del processo penale. Oggi sempre più e con maggior frequenza la scienza si intreccia con il diritto per la migliore presentazione della prova al fine di fugare il più possibile i dubbi del giudicante e permettere un decisione sostenuta più da una certezza processuale che da un dubbio ragionevole. Il contributo della scienza all’accertamento dei fatti nel processo continua ad essere essenziale ed anzi lo sarà sempre di più. Proprio perchè la prova scientifica è in grado di assicurare un livello di attendibilità di gran lunga maggiore delle prove “comuni” come la testimonianza. L’utilità della scienza in Corte non è legata solo alla capacità di mettere a disposizione, di investigatori e giudici, nuovi e sempre più sensibili strumenti per la ricostruzione dei fatti; essa è anche in grado di affinare vecchi strumenti, definendone limiti e potenzialità in modo scientifico. Nel vertiginoso intreccio dei rapporti tra scienza e diritto, teorie generali della conoscenza, epistemologia della prova, libero convincimento del giudice e giustificazione razionale della decisione, si individua il progressivo utilizzo della prova scientifica nel processo penale e, nello stesso tempo, si avverte il persistere del dramma di giudicare in condizioni d’incertezza probatoria, pur quando l’indagine sui fatti di reato e la loro ricostruzione viene affidata a modelli scientifici, introdotti attraverso il sapere specialistico del consulente tecnico o del perito.Pubblicazioni consigliate
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