In campo ippiatrico, la medicina rigenerativa trova applicazione soprattutto nell’ambito delle lesioni tendinee dal momento che queste costituiscono la più comune causa di ritiro dei soggetti sportivi dall’attività agonistica. Il midollo osseo (BM) è stato fino ad ora considerato la più importante fonte di cellule staminali mesenchimali (MSCs) ma in letteratura è riportato che le BM-MSCs mostrano una limitata capacità di proliferazione e differenziazione che aumenta con l’età del donatore ed il numero di passaggi in vitro1. Dalla letteratura in medicina umana emerge che le cellule mesenchimali da amnios potrebbero rappresentare una valida alternativa alle classiche fonti di MSCs, per la facilità di prelievo, non invasivo ed assolutamente privo di costi, per la neonatalità dei tessuti, caratterizzati dall’espressione dell’enzima telomerasi che dimostra la loro grande capacità proliferativa, e per la bassa immunogenicità2. Con tali presupposti è stata condotta una sperimentazione in vitro ed in vivo, nella terapia delle lesioni tendinee e legamentose nella specie equina, per evidenziare differenze ed analogie tra MSCs derivanti da BM e da membrana amniotica (AMCs). L’espressione dei marker di staminalità, l’assenza di attività immunogenica, l’elevata prolificità (media di doubling time di 1.17 giorni delle AMCs vs 3.35 giorni delle BM-MSCs), l’elevata clonogenicità (1 CFU ogni 259 cellule piastrate vs 1 ogni 566 per le BM-MSCs), ed il potenziale differenziativo (pluripotente per le AMCs e multipotente per le BM-MSCs) rendono le AMCs una popolazione cellulare ideale per i trattamenti rigenerativi. Infatti, dagli studi in vivo emerge una più rapida riduzione di volume del tendine, sensibilità alla palpazione e CSA ecografica con l’impiego di AMCs eterologhe rispetto alle BM-MSCs autologhe, probabilmente legata ad un’intrinseca attività antinfiammatoria di questa popolazione cellulare3. La possibilità di trattare aree lesionali in tempo reale, prima del verificarsi di alterazioni ultrastrutturali, e l’assenza di reazioni al trapianto allogenico rappresentano i punti di maggior interesse di quest’innovativo approccio biotecnologico alle tendinopatie equine, utile come modello di studio anche per l’uomo. Bibliografia 1. Mareschi K. et al. (2006) J Cell Biochem 97, 744-754; 2. Evangelista M. et al (2008) Cytotechnology 58, 33-42; 3. Solomon A. et al. (2005) Clin Exp Allergy 35, 941-948.

Membrana amniotica per la medicina rigenerativa in campo ippiatrico : possibile fonte alternativa alle cellule mesenchimali adulte? / L. Rutigliano, A. Lange-Consiglio, S. Tassan, B. Corradetti, D. Bizzaro, M.E. Dell’Aquila, F. Cremonesi. ((Intervento presentato al 1. convegno Congresso della Federazione Italiana delle Società Scientifiche della Riproduzione (FISSR) tenutosi a Riccione nel 2011.

Membrana amniotica per la medicina rigenerativa in campo ippiatrico : possibile fonte alternativa alle cellule mesenchimali adulte?

A. Lange-Consiglio
Secondo
;
F. Cremonesi
Ultimo
2011

Abstract

In campo ippiatrico, la medicina rigenerativa trova applicazione soprattutto nell’ambito delle lesioni tendinee dal momento che queste costituiscono la più comune causa di ritiro dei soggetti sportivi dall’attività agonistica. Il midollo osseo (BM) è stato fino ad ora considerato la più importante fonte di cellule staminali mesenchimali (MSCs) ma in letteratura è riportato che le BM-MSCs mostrano una limitata capacità di proliferazione e differenziazione che aumenta con l’età del donatore ed il numero di passaggi in vitro1. Dalla letteratura in medicina umana emerge che le cellule mesenchimali da amnios potrebbero rappresentare una valida alternativa alle classiche fonti di MSCs, per la facilità di prelievo, non invasivo ed assolutamente privo di costi, per la neonatalità dei tessuti, caratterizzati dall’espressione dell’enzima telomerasi che dimostra la loro grande capacità proliferativa, e per la bassa immunogenicità2. Con tali presupposti è stata condotta una sperimentazione in vitro ed in vivo, nella terapia delle lesioni tendinee e legamentose nella specie equina, per evidenziare differenze ed analogie tra MSCs derivanti da BM e da membrana amniotica (AMCs). L’espressione dei marker di staminalità, l’assenza di attività immunogenica, l’elevata prolificità (media di doubling time di 1.17 giorni delle AMCs vs 3.35 giorni delle BM-MSCs), l’elevata clonogenicità (1 CFU ogni 259 cellule piastrate vs 1 ogni 566 per le BM-MSCs), ed il potenziale differenziativo (pluripotente per le AMCs e multipotente per le BM-MSCs) rendono le AMCs una popolazione cellulare ideale per i trattamenti rigenerativi. Infatti, dagli studi in vivo emerge una più rapida riduzione di volume del tendine, sensibilità alla palpazione e CSA ecografica con l’impiego di AMCs eterologhe rispetto alle BM-MSCs autologhe, probabilmente legata ad un’intrinseca attività antinfiammatoria di questa popolazione cellulare3. La possibilità di trattare aree lesionali in tempo reale, prima del verificarsi di alterazioni ultrastrutturali, e l’assenza di reazioni al trapianto allogenico rappresentano i punti di maggior interesse di quest’innovativo approccio biotecnologico alle tendinopatie equine, utile come modello di studio anche per l’uomo. Bibliografia 1. Mareschi K. et al. (2006) J Cell Biochem 97, 744-754; 2. Evangelista M. et al (2008) Cytotechnology 58, 33-42; 3. Solomon A. et al. (2005) Clin Exp Allergy 35, 941-948.
26-mag-2011
Settore VET/10 - Clinica Ostetrica e Ginecologia Veterinaria
Federazione Italiana delle Società Scientifiche della Riproduzione
FISSR
Membrana amniotica per la medicina rigenerativa in campo ippiatrico : possibile fonte alternativa alle cellule mesenchimali adulte? / L. Rutigliano, A. Lange-Consiglio, S. Tassan, B. Corradetti, D. Bizzaro, M.E. Dell’Aquila, F. Cremonesi. ((Intervento presentato al 1. convegno Congresso della Federazione Italiana delle Società Scientifiche della Riproduzione (FISSR) tenutosi a Riccione nel 2011.
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