I linfonodi superficiali (sottomandibolari, cervicali superficiali, prescapolari, sottoscapolari, inguinali, poplitei) sono facilmente esplorabili ed aggredibili al fine di un prelievo citologico. Inoltre, con l’introduzione della tecnica di prelievo per ago aspirato ecoguidato e’ possibile ottenere materiale da linfonodi profondi ad esempio dai linfonodi meseraici (Vooijs et al., 1992). La biopsia secondo la tecnica dell’ago aspirato e’ la piu’ utilizzata per lo studio citologico dei linfonodi (Thrall, 1987; Duncan, 1989; Vooijs et al., 1992) e fornisce in genere prelievi ad elevata cellularita’ se effettuata in modo adeguato. Il diametro dell’ago da usare e’ meno importante di quanto ritenuto da molti autori, tuttavia aghi di diametro troppo sottile (butterfly, ago da insulina) possono indurre traumatismo e rompere un maggior numero di cellule rispetto ad aghi di calibri superiori. Le cellule linfoidi infatti sono molto delicate e spesso, in condizioni patologiche (linfomi) sono ancora piu’ fragili. In genere aghi del diametro di 21-22 gauge forniscono una buona quantita’ di materiale. L’inserimento dell’ago nel linfonodo puo’ essere fatto in sede corticale, midollare o entrambe. E’ sempre opportuno operare prelievi da entrambe le aree, tuttavia il materiale ottenuto dalla corticale e’ piu’ rappresentativo dei processi che si verificano nel linfonodo. Infatti, sia le cellule infiammatorie che quelle neoplastiche di origine metastatica giungono al linfonodo attraverso il seno marginale e coinvolgono la corticale nelle fasi iniziali. Inoltre la regione corticale del linfonodo e’ la zona in cui si formano i follicoli secondari in linfonodi reattivi. La tecnica di prelievo, una volta inserito l’ago, puo’ essere di due tipi: in condizioni di pressione negativa, tecnica per agoaspirazione o per il semplice inserimento dell’ago, tecnica per agoinfissione. Altre tecniche che associano l’esame citologico e quello istologico sono la biopsia per tru-cut o punch, la biopsia chirurgica e la biopsia escissionale. In questi casi e’ sempre consigliabile utilizzare parte del materiale per approntare apposizioni in quanto l’esame citologico permette una piu’ accurata identificazione dei tipi cellulari nei confronti dell’esame istologico. Una volta ottenuto il materiale, lo striscio deve essere approntato con molta delicatezza per evitare la rottura delle cellule, tuttavia e’ importante che sia sufficientemente sottile da permettere una chiara lettura dei diversi tipi cellulari presenti. Gli strisci vengono colorati con tecniche di tipo ematologico quali May-Günwald Giemsa o Wright’s Giemsa.E’ sempre opportuno richiedere l’esame di piu’ di un linfonodo in corso di linfoadenopatia generalizzata, se possibile evitando il sottomandibolare che e’ sempre iperplastico (Thrall, 1987) e richiedere un numero minimo di tre vetrini per linfonodo (colorazione rapida, colorazione secondo MGG ed eventuali colorazioni speciali). Infine, e’ consigliabile associare sempre uno striscio di sangue dello stesso soggetto (Thrall, 1987). I linfonodi sono l’organo centrale della risposta immunitaria sistemica mediata dalla produzione di anticorpi percio’ i linfonodi vengono spesso coinvolti in processi locali o sistemici con conseguente aumento di volume. Grazie all’attendibilita’ ed alla semplicita’ del prelievo, l’esame citologico dei linfonodi e’ utile in ogni caso di linfoadenomegalia localizzata o generalizzata che non sia immediatamente spiegabile clinicamente (Vooijs et al., 1992). In particolare si rivela essenziale in caso di linfonodi scarsamente aggredibili dal punto di vista chirurgico quali i linfonodi sottomandibolari. In questa relazione verranno affrontati: Interpretazione Macroscopica Cenni di Anatomia citologica Interpretazione Microscopica Citologia Normale Linfoadenopatie Reattive Linfoadeniti Problemi Diagnostici Neoplasie Linfomi (cenni) Metastasi linfonodali

Citologia linfonodale / P. Roccabianca. ((Intervento presentato al 17. convegno XVII Convegno APIV tenutosi a Sassari, Italia nel 1999.

Citologia linfonodale

P. Roccabianca
Primo
1999

Abstract

I linfonodi superficiali (sottomandibolari, cervicali superficiali, prescapolari, sottoscapolari, inguinali, poplitei) sono facilmente esplorabili ed aggredibili al fine di un prelievo citologico. Inoltre, con l’introduzione della tecnica di prelievo per ago aspirato ecoguidato e’ possibile ottenere materiale da linfonodi profondi ad esempio dai linfonodi meseraici (Vooijs et al., 1992). La biopsia secondo la tecnica dell’ago aspirato e’ la piu’ utilizzata per lo studio citologico dei linfonodi (Thrall, 1987; Duncan, 1989; Vooijs et al., 1992) e fornisce in genere prelievi ad elevata cellularita’ se effettuata in modo adeguato. Il diametro dell’ago da usare e’ meno importante di quanto ritenuto da molti autori, tuttavia aghi di diametro troppo sottile (butterfly, ago da insulina) possono indurre traumatismo e rompere un maggior numero di cellule rispetto ad aghi di calibri superiori. Le cellule linfoidi infatti sono molto delicate e spesso, in condizioni patologiche (linfomi) sono ancora piu’ fragili. In genere aghi del diametro di 21-22 gauge forniscono una buona quantita’ di materiale. L’inserimento dell’ago nel linfonodo puo’ essere fatto in sede corticale, midollare o entrambe. E’ sempre opportuno operare prelievi da entrambe le aree, tuttavia il materiale ottenuto dalla corticale e’ piu’ rappresentativo dei processi che si verificano nel linfonodo. Infatti, sia le cellule infiammatorie che quelle neoplastiche di origine metastatica giungono al linfonodo attraverso il seno marginale e coinvolgono la corticale nelle fasi iniziali. Inoltre la regione corticale del linfonodo e’ la zona in cui si formano i follicoli secondari in linfonodi reattivi. La tecnica di prelievo, una volta inserito l’ago, puo’ essere di due tipi: in condizioni di pressione negativa, tecnica per agoaspirazione o per il semplice inserimento dell’ago, tecnica per agoinfissione. Altre tecniche che associano l’esame citologico e quello istologico sono la biopsia per tru-cut o punch, la biopsia chirurgica e la biopsia escissionale. In questi casi e’ sempre consigliabile utilizzare parte del materiale per approntare apposizioni in quanto l’esame citologico permette una piu’ accurata identificazione dei tipi cellulari nei confronti dell’esame istologico. Una volta ottenuto il materiale, lo striscio deve essere approntato con molta delicatezza per evitare la rottura delle cellule, tuttavia e’ importante che sia sufficientemente sottile da permettere una chiara lettura dei diversi tipi cellulari presenti. Gli strisci vengono colorati con tecniche di tipo ematologico quali May-Günwald Giemsa o Wright’s Giemsa.E’ sempre opportuno richiedere l’esame di piu’ di un linfonodo in corso di linfoadenopatia generalizzata, se possibile evitando il sottomandibolare che e’ sempre iperplastico (Thrall, 1987) e richiedere un numero minimo di tre vetrini per linfonodo (colorazione rapida, colorazione secondo MGG ed eventuali colorazioni speciali). Infine, e’ consigliabile associare sempre uno striscio di sangue dello stesso soggetto (Thrall, 1987). I linfonodi sono l’organo centrale della risposta immunitaria sistemica mediata dalla produzione di anticorpi percio’ i linfonodi vengono spesso coinvolti in processi locali o sistemici con conseguente aumento di volume. Grazie all’attendibilita’ ed alla semplicita’ del prelievo, l’esame citologico dei linfonodi e’ utile in ogni caso di linfoadenomegalia localizzata o generalizzata che non sia immediatamente spiegabile clinicamente (Vooijs et al., 1992). In particolare si rivela essenziale in caso di linfonodi scarsamente aggredibili dal punto di vista chirurgico quali i linfonodi sottomandibolari. In questa relazione verranno affrontati: Interpretazione Macroscopica Cenni di Anatomia citologica Interpretazione Microscopica Citologia Normale Linfoadenopatie Reattive Linfoadeniti Problemi Diagnostici Neoplasie Linfomi (cenni) Metastasi linfonodali
mar-1999
Settore VET/03 - Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria
Associazione italiana patologi veterinari
Citologia linfonodale / P. Roccabianca. ((Intervento presentato al 17. convegno XVII Convegno APIV tenutosi a Sassari, Italia nel 1999.
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