Il rischio ambientale rappresentato dal potenziale rilascio di farmaci ad uso veterinario nell’ambiente è argomento di crescente interesse. La valutazione del rischio ambientale è ormai parte integrante dei dossier per l’ottenimento dell’autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco. Non tutti i farmaci destano preoccupazione per il loro possibile impatto sull’ambiente: le molecole che sono impiegate in elevati quantitativi (es. trattamenti di massa degli animali da reddito), che possono causare effetti indesiderati agli organismi terrestri ed acquatici non-target o che si dimostrano difficilmente degradabili, sono senza dubbio sostanze prioritarie. E’ inoltre necessario considerare il potenziale inquinamento di falde acquifere, come del resto sottolineato dal reperimento di variabili concentrazioni di alcuni farmaci in matrici come terreno e acqua. La valutazione d’impatto ambientale si basa sull’esposizione, sul destino ambientale e sugli effetti tossici che caratterizzano il principio attivo o i suoi prodotti di derivazione (metabolici o di degradazione). La valutazione del rischio, condotta in due fasi successive in funzione della concentrazione ambientale prevista nel terreno, indica se il potenziale rischio ambientale derivato dall’impiego del farmaco ad un determinato dosaggio in una specifica specie è considerabile accettabile o meno. E’ possibile quindi che alcune misure di attenuazione del rischio vengano presto introdotte nei foglietti illustrativi dei prodotti farmaceutici. Il veterinario è dunque chiamato ad avere un ruolo chiave non solo nel proporre trattamenti farmacologici mirati ma anche in materia di tutela ambientale e di sostenibilità dell’allevamento intensivo

Impatto ambientale del farmaco veterinario / A. Zonca, R. Villa. - In: SUMMA ANIMALI DA REDDITO. - ISSN 1828-5546. - 7:3(2012), pp. 29-35.

Impatto ambientale del farmaco veterinario

A. Zonca
Primo
;
R. Villa
Ultimo
2012

Abstract

Il rischio ambientale rappresentato dal potenziale rilascio di farmaci ad uso veterinario nell’ambiente è argomento di crescente interesse. La valutazione del rischio ambientale è ormai parte integrante dei dossier per l’ottenimento dell’autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco. Non tutti i farmaci destano preoccupazione per il loro possibile impatto sull’ambiente: le molecole che sono impiegate in elevati quantitativi (es. trattamenti di massa degli animali da reddito), che possono causare effetti indesiderati agli organismi terrestri ed acquatici non-target o che si dimostrano difficilmente degradabili, sono senza dubbio sostanze prioritarie. E’ inoltre necessario considerare il potenziale inquinamento di falde acquifere, come del resto sottolineato dal reperimento di variabili concentrazioni di alcuni farmaci in matrici come terreno e acqua. La valutazione d’impatto ambientale si basa sull’esposizione, sul destino ambientale e sugli effetti tossici che caratterizzano il principio attivo o i suoi prodotti di derivazione (metabolici o di degradazione). La valutazione del rischio, condotta in due fasi successive in funzione della concentrazione ambientale prevista nel terreno, indica se il potenziale rischio ambientale derivato dall’impiego del farmaco ad un determinato dosaggio in una specifica specie è considerabile accettabile o meno. E’ possibile quindi che alcune misure di attenuazione del rischio vengano presto introdotte nei foglietti illustrativi dei prodotti farmaceutici. Il veterinario è dunque chiamato ad avere un ruolo chiave non solo nel proporre trattamenti farmacologici mirati ma anche in materia di tutela ambientale e di sostenibilità dell’allevamento intensivo
Farmaco veterinario ; animali da reddito ; impatto ambientale
Settore VET/07 - Farmacologia e Tossicologia Veterinaria
2012
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