La recente crisi economico-finanziaria rende evidenti i limiti all'esercizio dei poteri sovrani in materia economica che derivano, da un lato, dalla partecipazione degli Stati alle istituzioni finanziarie internazionali e, dall'altro, dall'operare sui mercati delle agenzie di rating. L'intervento propone un'analisi delle regolamentazioni nazionali che conferiscono alle agenzie il potere di determinare la capacità e il costo per gli Stati di accedere ai mercati internazionali dei capitali; inoltre, la natura giuridica del rapporto tra Stati e FMI viene discussa e, accertato che ai primi non si impone un obbligo giuridico di adottare le misure cui è subordinato l'esercizio del diritto di prelevare risorse dal Fondo, si pone in evidenza come l'influenza di quest'ultimo sulle politiche economiche nazionali dipenda in realtà dalle "sanzioni materiali" cui sarebbe sottoposto uno Stato che non si attenga alla politica di condizionalità (in primis, l'esclusione dai mercati internazionali dei capitali).
La sovranità economica tra meccanismi istituzionali di controllo e agenzie private / G. Adinolfi. ((Intervento presentato al 17. convegno L’Unione europea a vent’anni da Maastricht : verso nuove regole tenutosi a Genova nel 2012.
La sovranità economica tra meccanismi istituzionali di controllo e agenzie private
G. AdinolfiPrimo
2012
Abstract
La recente crisi economico-finanziaria rende evidenti i limiti all'esercizio dei poteri sovrani in materia economica che derivano, da un lato, dalla partecipazione degli Stati alle istituzioni finanziarie internazionali e, dall'altro, dall'operare sui mercati delle agenzie di rating. L'intervento propone un'analisi delle regolamentazioni nazionali che conferiscono alle agenzie il potere di determinare la capacità e il costo per gli Stati di accedere ai mercati internazionali dei capitali; inoltre, la natura giuridica del rapporto tra Stati e FMI viene discussa e, accertato che ai primi non si impone un obbligo giuridico di adottare le misure cui è subordinato l'esercizio del diritto di prelevare risorse dal Fondo, si pone in evidenza come l'influenza di quest'ultimo sulle politiche economiche nazionali dipenda in realtà dalle "sanzioni materiali" cui sarebbe sottoposto uno Stato che non si attenga alla politica di condizionalità (in primis, l'esclusione dai mercati internazionali dei capitali).Pubblicazioni consigliate
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