A consolidated imaginary limits the role of women in Japanese history to two cultural myths: a woman silent and obedient, respectful of a patriarchal world, framed by the social institution of the family; on the opposite side, the geisha, misunderstood word suggesting unspeakable intimate arts. But, as everywhere in the world, also in Japan history is strongly indebted to the women of all social classes. Would be enough to recall few examples: in the countryside, as an active and productive subject for the village community; at the opening of the XVII century, in the emerging urban mercantile world; at the beginning of the modern state in the early XX century, as workers in the textile factories, voice of the Japanese economy in the run-up to "modernity." Similarly, and throughout the history of Japan, the role of women of the aristocracy, educated and with their own income, has marked the history of power, politics and culture of the country. For the author of this essay, between late XII and early XIII century, over all stands Hōjō Masako (1157-1225), wife of Minamoto no Yoritomo (1147-1199, the first shōgun of Japan, the man who changed the destiny of the country with the establishment of the bakufu's military government (which lasted for almost 700 years).The essay is a reinterpretation of Masako and of her far-sighted political and cultural action, and aims to free her from the clichés that have accompanied her name throughout history.

Un consolidato immaginario collettivo circoscrive il ruolo femminile nella storia del Giappone a due miti culturali: l’uno, la donna silente e mansueta, rispettosa dei voleri di un mondo patriarcale, inquadrata nell’istituto sociale della famiglia; l’altro, in antinomia trasgressiva, fa genericamente rima con geisha, lemma foriero di chissà quali inconfessabili arti intime. Ma proprio come altrove nel mondo, anche in Giappone la Storia è fortemente indebitata con le donne di ogni condizione sociale. Basterebbe ricordare pochi, massicci esempi: nel mondo rurale, come soggetto attivo della vita produttiva e per la comunità di villaggio; all’aprirsi del XVII secolo, nell’emergente mondo mercantile urbano; inaugurandosi lo Stato moderno all’inizio del XX secolo, come forza lavoro nelle fabbriche del tessile, voce fondante dell’economia giapponese nella rincorsa alla “modernità”. Allo stesso modo, e lungo tutta la storia dell’arcipelago, il ruolo delle donne dei ceti nobiliari, dotate di istruzione e di rendite, ha contrassegnato le vicende del potere, della politica e della cultura del Paese. Per l'autrice del saggio, fra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, fra tutte spicca Hōjō Masako (1157-1225), consorte di Minamoto no Yoritomo (1147-1199), primo shōgun del Giappone, l’uomo che cambiò il destino del Paese con la fondazione del governo militare del bakufu (durato poi per quasi 700 anni).Il saggio è una rilettura del personaggio Masako e della sua lungimirante azione politica e culturale, con l'obiettivo di affrancarla dai luoghi comuni che l'hanno accompagnata nel corso della storia.

Hōjō Masako : donne e potere nel Giappone premoderno / V. Sica - In: Al di là del cliché : rappresentazioni multiculturali e transgeografiche del femminile / [a cura di] M.C. Jullion, C. Bulfoni, V. Sica. - Milano : Franco Angeli, 2012. - ISBN 978-88-204-0331-7.

Hōjō Masako : donne e potere nel Giappone premoderno

V. Sica
Primo
2012

Abstract

A consolidated imaginary limits the role of women in Japanese history to two cultural myths: a woman silent and obedient, respectful of a patriarchal world, framed by the social institution of the family; on the opposite side, the geisha, misunderstood word suggesting unspeakable intimate arts. But, as everywhere in the world, also in Japan history is strongly indebted to the women of all social classes. Would be enough to recall few examples: in the countryside, as an active and productive subject for the village community; at the opening of the XVII century, in the emerging urban mercantile world; at the beginning of the modern state in the early XX century, as workers in the textile factories, voice of the Japanese economy in the run-up to "modernity." Similarly, and throughout the history of Japan, the role of women of the aristocracy, educated and with their own income, has marked the history of power, politics and culture of the country. For the author of this essay, between late XII and early XIII century, over all stands Hōjō Masako (1157-1225), wife of Minamoto no Yoritomo (1147-1199, the first shōgun of Japan, the man who changed the destiny of the country with the establishment of the bakufu's military government (which lasted for almost 700 years).The essay is a reinterpretation of Masako and of her far-sighted political and cultural action, and aims to free her from the clichés that have accompanied her name throughout history.
Un consolidato immaginario collettivo circoscrive il ruolo femminile nella storia del Giappone a due miti culturali: l’uno, la donna silente e mansueta, rispettosa dei voleri di un mondo patriarcale, inquadrata nell’istituto sociale della famiglia; l’altro, in antinomia trasgressiva, fa genericamente rima con geisha, lemma foriero di chissà quali inconfessabili arti intime. Ma proprio come altrove nel mondo, anche in Giappone la Storia è fortemente indebitata con le donne di ogni condizione sociale. Basterebbe ricordare pochi, massicci esempi: nel mondo rurale, come soggetto attivo della vita produttiva e per la comunità di villaggio; all’aprirsi del XVII secolo, nell’emergente mondo mercantile urbano; inaugurandosi lo Stato moderno all’inizio del XX secolo, come forza lavoro nelle fabbriche del tessile, voce fondante dell’economia giapponese nella rincorsa alla “modernità”. Allo stesso modo, e lungo tutta la storia dell’arcipelago, il ruolo delle donne dei ceti nobiliari, dotate di istruzione e di rendite, ha contrassegnato le vicende del potere, della politica e della cultura del Paese. Per l'autrice del saggio, fra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, fra tutte spicca Hōjō Masako (1157-1225), consorte di Minamoto no Yoritomo (1147-1199), primo shōgun del Giappone, l’uomo che cambiò il destino del Paese con la fondazione del governo militare del bakufu (durato poi per quasi 700 anni).Il saggio è una rilettura del personaggio Masako e della sua lungimirante azione politica e culturale, con l'obiettivo di affrancarla dai luoghi comuni che l'hanno accompagnata nel corso della storia.
Himiko ; kokumo ; onna bugeisha ; Tomoe Gozen ; Heike monogatari ; Hōjō Masako ; Minamoto no Yoritomo ; Genpei seisuiki ; Hōjō Tokimasa ; Azuma kagami ; Kamakura bakufu midaidokoro ; Tsurugaoka Hachimangū ; amashōgun ; Minamoto no Yoriie ; Myōan Eisai ; Kissa yōjōki ; Nakagawa Kazuo ; Nihon jōsei hattatsushi ; Nagai Michiko ; Kusamoeru
Settore L-OR/22 - Lingue e Letterature del Giappone e della Corea
Settore L-OR/23 - Storia dell'Asia Orientale e Sud-Orientale
2012
Book Part (author)
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/178337
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact