Da molto tempo, come noto, è invocata la necessità di un passo di adeguamento degli ordinamenti professionali ai canoni della concorrenza, con deroga per i soli profili necessitati dalle specificità dell'attività, e in particolare dalle asimmetrie informative tra cliente e fornitore. L'introduzione delle STP si colloca in questo solco: si ipotizza qui che l'interpretazione delle relative norme trovi un vincolo nei principi di necessità e proporzionalità espressi dal legislatore comunitario nella materia, proponendo come esempio il caso delle norme sui soci "esterni". Si esaminano poi alcuni profili applicativi della disciplina generale sulla concorrenza alle STP: la validità del patto di non concorrenza per il socio recedente, il rilievo delle norme deontologiche nella qualificazione della "correttezza professionale" ai sensi dell'art. 2598, n. 3, cod. civ, e infine il divieto delle intese in rapporto ai possibili scambi di informazioni anticoncorrenziali.
Società tra professionisti e diritto della concorrenza / L. Toffoletti. - In: LE SOCIETÀ. - ISSN 1591-2094. - XXXI:5(2012 May), pp. 55-61.
Società tra professionisti e diritto della concorrenza
L. ToffolettiPrimo
2012
Abstract
Da molto tempo, come noto, è invocata la necessità di un passo di adeguamento degli ordinamenti professionali ai canoni della concorrenza, con deroga per i soli profili necessitati dalle specificità dell'attività, e in particolare dalle asimmetrie informative tra cliente e fornitore. L'introduzione delle STP si colloca in questo solco: si ipotizza qui che l'interpretazione delle relative norme trovi un vincolo nei principi di necessità e proporzionalità espressi dal legislatore comunitario nella materia, proponendo come esempio il caso delle norme sui soci "esterni". Si esaminano poi alcuni profili applicativi della disciplina generale sulla concorrenza alle STP: la validità del patto di non concorrenza per il socio recedente, il rilievo delle norme deontologiche nella qualificazione della "correttezza professionale" ai sensi dell'art. 2598, n. 3, cod. civ, e infine il divieto delle intese in rapporto ai possibili scambi di informazioni anticoncorrenziali.Pubblicazioni consigliate
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