La cultura contemporanea, diffusa e massmediatica, continua ad abusare del Medioevo alla stregua di un contenitore di luoghi comuni: un «altrove», lontano e comodo, di origini, radici, comportamenti sociali che vengono sommariamente formalizzati in un «prima» distante ed esotico, immaginando lo svolgersi del passato come un continuum spazio–temporale senza inversioni di rotta, senza possibilità del verificarsi di momenti di frattura specifici per un determinato luogo in un tempo dato; e il Medioevo dei non specialisti ottiene un grande riscontro presso il largo pubblico proprio perché corrisponde alla cultura comune e a ciò che quel largo pubblico si aspetta. Il Medioevo dell’odierna cultura diffusa risente assai poco delle ricerche degli storici e risponde invece a esigenze tenaci della psicologia collettiva, variamente confermate e alimentate dalla grande informazione. La presente pubblicazione nasce dall’esigenza di ribadire i concetti di base fondamentali in un’onesta indagine storica del Medioevo, nel tentativo di rendere più familiari gli strumenti essenziali della ricerca e automatici i riferimenti critici di interpretazione del valore delle fonti, passate e presenti, ma anche di spingere oltre le frontiere delle metodologie abituali, considerando le potenzialità offerte da un rinnovato dialogo tra scienze naturali e studi umanistici. Con esiti talvolta sorprendenti.
Squarci nel medioevo : tradizione e sperimentazioni / F.I.M. Vaglienti. - Milano : Mimesis, 2012. - ISBN 9788857508375.
Squarci nel medioevo : tradizione e sperimentazioni
F.I.M. VaglientiPrimo
2012
Abstract
La cultura contemporanea, diffusa e massmediatica, continua ad abusare del Medioevo alla stregua di un contenitore di luoghi comuni: un «altrove», lontano e comodo, di origini, radici, comportamenti sociali che vengono sommariamente formalizzati in un «prima» distante ed esotico, immaginando lo svolgersi del passato come un continuum spazio–temporale senza inversioni di rotta, senza possibilità del verificarsi di momenti di frattura specifici per un determinato luogo in un tempo dato; e il Medioevo dei non specialisti ottiene un grande riscontro presso il largo pubblico proprio perché corrisponde alla cultura comune e a ciò che quel largo pubblico si aspetta. Il Medioevo dell’odierna cultura diffusa risente assai poco delle ricerche degli storici e risponde invece a esigenze tenaci della psicologia collettiva, variamente confermate e alimentate dalla grande informazione. La presente pubblicazione nasce dall’esigenza di ribadire i concetti di base fondamentali in un’onesta indagine storica del Medioevo, nel tentativo di rendere più familiari gli strumenti essenziali della ricerca e automatici i riferimenti critici di interpretazione del valore delle fonti, passate e presenti, ma anche di spingere oltre le frontiere delle metodologie abituali, considerando le potenzialità offerte da un rinnovato dialogo tra scienze naturali e studi umanistici. Con esiti talvolta sorprendenti.File | Dimensione | Formato | |
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