L'intervento del pater e del consiglio domestico nel giudicare e, spesso, nel reprimere privastamente azioni criminose di suoi membri, doveva legarsi in origine all'esigenza di evitare, che sull'intero gruppo familiare del responsabile e sull'integrità delle sue risorse materiali si abbattesse la vendetta dell'offeso e della sua famiglia. Rispetto a questa reazione, il nucleo familiare dell'offensore poteva cautelarsi solo prendendo palesemente le distanze dal modo di agire del reo. In prosieguo di tempo, con la graduale avocazione allo stato della repressione di sempre nuovi crimini, il iudicium domesticum diventa uno strumento che consente alla famiglia, innanzitutto alla persona del pater, di conciliarsi con la comunità cittadina, dimostrando pubblicamente di disapprovare l'azione del sottoposto. Non è un caso, a mio avviso, che in molti degli esempi discussi, l'azione del filius o della donna, su cui ricade il giudizio domestico, integri una fattispecie di reato prevista dall'ordinamento giuridico romano.
Iudicium domesticum : riprovazione sociale e persecuzione pubblica di atti commessi da sottoposti alla patria potestas / N. Donadio. - In: INDEX. QUADERNI CAMERTI DI STUDI ROMANISTICI. - ISSN 0392-2391. - 40:(2012), pp. 175-195.
Iudicium domesticum : riprovazione sociale e persecuzione pubblica di atti commessi da sottoposti alla patria potestas
N. DonadioPrimo
2012
Abstract
L'intervento del pater e del consiglio domestico nel giudicare e, spesso, nel reprimere privastamente azioni criminose di suoi membri, doveva legarsi in origine all'esigenza di evitare, che sull'intero gruppo familiare del responsabile e sull'integrità delle sue risorse materiali si abbattesse la vendetta dell'offeso e della sua famiglia. Rispetto a questa reazione, il nucleo familiare dell'offensore poteva cautelarsi solo prendendo palesemente le distanze dal modo di agire del reo. In prosieguo di tempo, con la graduale avocazione allo stato della repressione di sempre nuovi crimini, il iudicium domesticum diventa uno strumento che consente alla famiglia, innanzitutto alla persona del pater, di conciliarsi con la comunità cittadina, dimostrando pubblicamente di disapprovare l'azione del sottoposto. Non è un caso, a mio avviso, che in molti degli esempi discussi, l'azione del filius o della donna, su cui ricade il giudizio domestico, integri una fattispecie di reato prevista dall'ordinamento giuridico romano.File | Dimensione | Formato | |
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