Generally read as an ironic or playful exception, "Bando", instead, perfectly places itself in Corazzini’s poetical production, and can be considered an ideal achievement of it, also considering its relevant position in conclusion of "Libro per la sera della domenica", the last collection published by the author still alive. The human corruption of the auction milieu, the tensions to bestiality and self-loosing are the most remarkable aspects of this continuity with the rest of Corazzini’s poems, of which is purposed a fast but extended excursus, developed by a dialogue with crepuscular directions of Brazilian modernism, especially expressed by Manuel Bandeira. The agitation of the auction reverses itself in an useless prayer addressed to uninterested people; death, suicide, prostitution seem resurface from more than one verse, recalling the central experiences of Corazzini’s "Desolazione", "Dolcezze" and prose works. Only distin guishing, despite of the difficulty of lyric contest, an "I-auctioneer" and an "I lyricist", it is possible to define a double tone: on the one hand, the oratory plea of the desperate auctioneer; on the other hand, the lyric denunciation of a crisis which attacks, more than the dealing of ideas, their interest for an only potential public of bidders, that is mankind.

Spesso letta come eccezione d’ironia e vivacità, "Bando" s’inscrive pienamente, invece, nel panorama poetico corazziniano, e ne è l’ideale coronamento, posta com’è a chiudere il "Libro per la sera della domenica", ultima raccolta pubblicata vivente il poeta. La corrosione, ora tutta umana, dell’ambiente dell’asta, le tensioni all’animalità e a un’escatologia dell’abbandono del sé sono i termini più vistosi di questa continuità con l’intera opera di Corazzini, di cui si propone un rapido ma esteso excursus, che si avvale in particolare di un proficuo confronto con il crepuscolarismo brasiliano di Manuel Bandeira. La concitazione dell’asta si ribalta in vana preghiera a passanti disinteressati all’idea in sé, morte, suicidio, prostituzione paiono riemergere, sommersi, da più di un luogo del testo, richiamando esperienze centrali del Corazzini della "Desolazione", delle "Dolcezze" o delle prose. È distinguendo, pur nella difficoltà del contesto lirico, tra un “io che batte l’asta” e un “io poetante” che si perviene alla definizione di un tono duplice: la supplica orante del banditore disperato da un lato, dall’altro la denuncia inesorabile di una crisi, che investe, più che la vendibilità in sé delle idee, il sostanziale disinteresse che esse generano nel potenziale uditorio di offerenti, l’umanità.

Le idee invendute di un'umanità all'asta : un'interpretazione di "Bando" nell'opera di Sergio Corazzini / G. Alonzo. - In: FRAGMENTOS. - ISSN 0103-1783. - 36:(2009), pp. 43-67.

Le idee invendute di un'umanità all'asta : un'interpretazione di "Bando" nell'opera di Sergio Corazzini

G. Alonzo
Primo
2009

Abstract

Generally read as an ironic or playful exception, "Bando", instead, perfectly places itself in Corazzini’s poetical production, and can be considered an ideal achievement of it, also considering its relevant position in conclusion of "Libro per la sera della domenica", the last collection published by the author still alive. The human corruption of the auction milieu, the tensions to bestiality and self-loosing are the most remarkable aspects of this continuity with the rest of Corazzini’s poems, of which is purposed a fast but extended excursus, developed by a dialogue with crepuscular directions of Brazilian modernism, especially expressed by Manuel Bandeira. The agitation of the auction reverses itself in an useless prayer addressed to uninterested people; death, suicide, prostitution seem resurface from more than one verse, recalling the central experiences of Corazzini’s "Desolazione", "Dolcezze" and prose works. Only distin guishing, despite of the difficulty of lyric contest, an "I-auctioneer" and an "I lyricist", it is possible to define a double tone: on the one hand, the oratory plea of the desperate auctioneer; on the other hand, the lyric denunciation of a crisis which attacks, more than the dealing of ideas, their interest for an only potential public of bidders, that is mankind.
Spesso letta come eccezione d’ironia e vivacità, "Bando" s’inscrive pienamente, invece, nel panorama poetico corazziniano, e ne è l’ideale coronamento, posta com’è a chiudere il "Libro per la sera della domenica", ultima raccolta pubblicata vivente il poeta. La corrosione, ora tutta umana, dell’ambiente dell’asta, le tensioni all’animalità e a un’escatologia dell’abbandono del sé sono i termini più vistosi di questa continuità con l’intera opera di Corazzini, di cui si propone un rapido ma esteso excursus, che si avvale in particolare di un proficuo confronto con il crepuscolarismo brasiliano di Manuel Bandeira. La concitazione dell’asta si ribalta in vana preghiera a passanti disinteressati all’idea in sé, morte, suicidio, prostituzione paiono riemergere, sommersi, da più di un luogo del testo, richiamando esperienze centrali del Corazzini della "Desolazione", delle "Dolcezze" o delle prose. È distinguendo, pur nella difficoltà del contesto lirico, tra un “io che batte l’asta” e un “io poetante” che si perviene alla definizione di un tono duplice: la supplica orante del banditore disperato da un lato, dall’altro la denuncia inesorabile di una crisi, che investe, più che la vendibilità in sé delle idee, il sostanziale disinteresse che esse generano nel potenziale uditorio di offerenti, l’umanità.
Corazzini ; poesia creposcolare ; decadentismo ; crisi ; Bandeira
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
Settore L-LIN/08 - Letteratura Portoghese e Brasiliana
2009
http://www.periodicos.ufsc.br/index.php/fragmentos/article/download/24185/21568
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