Gli episodi di infezioni respiratorie (tosse, influenza, bronchiti, faringiti, raffreddore) e i giorni di malattia possono essere ridotti anche della metà grazie all’impiego costante di probiotici simbiotici. Il che significa anche una riduzione nell’uso degli antibiotici e una salute migliore. Uno studio eseguito dall’Università di Milano, e pubblicato sul Journal of Clinical Gastroenterology, ha infatti confermato che i probiotici possono aiutare a proteggersi dai mali di stagione, come descritto in diverse ricerche internazionali. Ma non tutti sono uguali e solo alcuni sono realmente efficaci. E’ su questo punto che si è concentrata la ricerca dell’Università di Milano che ha evidenziato che i probiotici simbiotici come il Bifivir, sul quale nello specifico è stata svolto lo studio, possono contrastare le infezioni respiratorie riducendone il rischio di oltre la metà. La dicitura “contiene probiotici” su un prodotto, quindi, non è una garanzia che sia davvero efficace. I probiotici simbiotici sono batteri commensali, cioè germi che vivono nell’organismo senza dare origine a malattie. Sono composti da più specie di probiotici come i Bifidobatteri (Bifidibacterium lactis) e i Lactobacilli (Lactobacillus rhamnosus e Lacotobacillus plantarum) con l’aggiunta di prebiotici, ovvero di zuccheri che potenziano l’efficacia dei probiotici. Agiscono a livello del GALT, il sistema di difesa naturale presente nell’intestino, che grazie alla colonizzazione dei batteri buoni può rivolgere la sua attenzione a virus e batteri patogeni. Questi prodotti si trovano sotto forma di integratori in farmacia e possono essere assunti anche per 90 giorni consecutivi senza alcun effetto indesiderato. Una possibilità in più, insomma, per stimolare le difese immunitarie e da aggiungere alle forme di prevenzione contro i malanni di stagione già ampiamente conosciute come lavarsi spesso le mani. Risultano utili anche nei bambini, i più sensibili a queste infezioni. Una recente ricerca condotta in Cina e pubblicata su Pediatrics ha permesso di verificare che bimbi che bevono due volte al giorno latte supplementato con sostanze probiotiche hanno meno episodi febbrili, minore necessità di antibiotici e si astengono dal frequentare la scuola per problemi di salute in misura minore rispetto a chi si alimenta con latte “normale”. In particolare, 326 bambini di età compresa tra 3 e 5 anni sono stati suddivisi in 3 gruppi e assegnati a ricevere, rispettivamente, latte arricchito con Lactobacillus acidophilus oppure latte con Lactobacillus acidophilus più Bifidobacterium animalis e, al terzo gruppo, semplicemente latte intero (gruppo placebo). Il primo gruppo di bimbi rispetto al gruppo placebo ha riportato una riduzione del 53% degli stati febbrili, del 41% dei raffreddori e del 28% degli episodi di rinorrea. I risultati migliori, però, sono stati registrati con l'abbinamento dei due ceppi batterici: riduzione del 72% degli stati febbrili, del 62% dei raffreddori e del 59% degli episodi di rinorrea. Anche il periodo di convalescenza è stato più breve nei primi due gruppi rispetto al placebo: la lunghezza della malattia si riduce del 32% con il Lactobacillus e del 48% con Lactobacillus e Bifidobacterium. Questa combinazione, infine, è risultata vincente anche contro la stipsi, la diarrea acuta, la sindrome del colon irritabile, il morbo di Chron o il Rotavirus.
Probiotici e infezioni respiratorie / F. Pregliasco. ((Intervento presentato al 30. convegno Giornate di Infettivologia Pediatrica 2011: 30. Congresso Nazionale di Antibioticoterapia in Età Pediatrica and 11. Congresso Nazionale SITIP tenutosi a Milano nel 2011.
Probiotici e infezioni respiratorie
F. PregliascoPrimo
2011
Abstract
Gli episodi di infezioni respiratorie (tosse, influenza, bronchiti, faringiti, raffreddore) e i giorni di malattia possono essere ridotti anche della metà grazie all’impiego costante di probiotici simbiotici. Il che significa anche una riduzione nell’uso degli antibiotici e una salute migliore. Uno studio eseguito dall’Università di Milano, e pubblicato sul Journal of Clinical Gastroenterology, ha infatti confermato che i probiotici possono aiutare a proteggersi dai mali di stagione, come descritto in diverse ricerche internazionali. Ma non tutti sono uguali e solo alcuni sono realmente efficaci. E’ su questo punto che si è concentrata la ricerca dell’Università di Milano che ha evidenziato che i probiotici simbiotici come il Bifivir, sul quale nello specifico è stata svolto lo studio, possono contrastare le infezioni respiratorie riducendone il rischio di oltre la metà. La dicitura “contiene probiotici” su un prodotto, quindi, non è una garanzia che sia davvero efficace. I probiotici simbiotici sono batteri commensali, cioè germi che vivono nell’organismo senza dare origine a malattie. Sono composti da più specie di probiotici come i Bifidobatteri (Bifidibacterium lactis) e i Lactobacilli (Lactobacillus rhamnosus e Lacotobacillus plantarum) con l’aggiunta di prebiotici, ovvero di zuccheri che potenziano l’efficacia dei probiotici. Agiscono a livello del GALT, il sistema di difesa naturale presente nell’intestino, che grazie alla colonizzazione dei batteri buoni può rivolgere la sua attenzione a virus e batteri patogeni. Questi prodotti si trovano sotto forma di integratori in farmacia e possono essere assunti anche per 90 giorni consecutivi senza alcun effetto indesiderato. Una possibilità in più, insomma, per stimolare le difese immunitarie e da aggiungere alle forme di prevenzione contro i malanni di stagione già ampiamente conosciute come lavarsi spesso le mani. Risultano utili anche nei bambini, i più sensibili a queste infezioni. Una recente ricerca condotta in Cina e pubblicata su Pediatrics ha permesso di verificare che bimbi che bevono due volte al giorno latte supplementato con sostanze probiotiche hanno meno episodi febbrili, minore necessità di antibiotici e si astengono dal frequentare la scuola per problemi di salute in misura minore rispetto a chi si alimenta con latte “normale”. In particolare, 326 bambini di età compresa tra 3 e 5 anni sono stati suddivisi in 3 gruppi e assegnati a ricevere, rispettivamente, latte arricchito con Lactobacillus acidophilus oppure latte con Lactobacillus acidophilus più Bifidobacterium animalis e, al terzo gruppo, semplicemente latte intero (gruppo placebo). Il primo gruppo di bimbi rispetto al gruppo placebo ha riportato una riduzione del 53% degli stati febbrili, del 41% dei raffreddori e del 28% degli episodi di rinorrea. I risultati migliori, però, sono stati registrati con l'abbinamento dei due ceppi batterici: riduzione del 72% degli stati febbrili, del 62% dei raffreddori e del 59% degli episodi di rinorrea. Anche il periodo di convalescenza è stato più breve nei primi due gruppi rispetto al placebo: la lunghezza della malattia si riduce del 32% con il Lactobacillus e del 48% con Lactobacillus e Bifidobacterium. Questa combinazione, infine, è risultata vincente anche contro la stipsi, la diarrea acuta, la sindrome del colon irritabile, il morbo di Chron o il Rotavirus.Pubblicazioni consigliate
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