Giovanni Ruffini fu subito apprezzato come narratore di un’Italia fortemente “tipica” e in cerca di indipendenza e dignità. Scritti tutti in inglese a Parigi, dove risiedeva, i suoi romanzi risorgimentali e garbatamente mondani vennero pubblicati in quella lingua, pressoché contemporaneamente, ad Edimburgo, Londra, New York, Lipsia. Un caso singolare di “propaganda letteraria”. Subito essi vennero affiancati da versioni in italiano non sempre all’altezza degli originali. Il primo titolo, Lorenzo Benoni (1853), contiene il vivace e umanissimo ritratto di una giovinezza individuale e insieme generazionale – quella dell’autobiografico Lorenzo e dei suoi compagni, su tutti l’idealista Fantasio-Mazzini e l’adorabile e capricciosa Lilla (la marchesina Del Negro) –, sullo sfondo animato, fedele e affettuoso di una Genova ritratta nelle sue più intime fibre con un realismo degno degli amati Dickens e Balzac. Nel presente contributo si mostra come, dietro l’apparente “semplicità” strutturale e sentimentale, il lettore contemporaneo possa individuare una stratificazione di diversi e intensi motivi (ideologici, culturali, esistenziali) che permettono ancor’oggi di apprezzare il romanzo restituendo pieno spessore alla sua natura “risorgimentale”.
I dolori del giovane Benoni. Semplicità e difficoltà nel capolavoro di Giovanni Ruffini / M. Marazzi - In: Il romanzo del Risorgimento / [a cura di] C. Gigante, D. Vanden Berghe. - Bruxelles : P.I.E. Peter Lang, 2011. - ISBN 978-90-5201-787-7. - pp. 109-122 (( convegno Il romanzo del Risorgimento tenutosi a Bruxelles nel 2010.
I dolori del giovane Benoni. Semplicità e difficoltà nel capolavoro di Giovanni Ruffini
M. MarazziPrimo
2011
Abstract
Giovanni Ruffini fu subito apprezzato come narratore di un’Italia fortemente “tipica” e in cerca di indipendenza e dignità. Scritti tutti in inglese a Parigi, dove risiedeva, i suoi romanzi risorgimentali e garbatamente mondani vennero pubblicati in quella lingua, pressoché contemporaneamente, ad Edimburgo, Londra, New York, Lipsia. Un caso singolare di “propaganda letteraria”. Subito essi vennero affiancati da versioni in italiano non sempre all’altezza degli originali. Il primo titolo, Lorenzo Benoni (1853), contiene il vivace e umanissimo ritratto di una giovinezza individuale e insieme generazionale – quella dell’autobiografico Lorenzo e dei suoi compagni, su tutti l’idealista Fantasio-Mazzini e l’adorabile e capricciosa Lilla (la marchesina Del Negro) –, sullo sfondo animato, fedele e affettuoso di una Genova ritratta nelle sue più intime fibre con un realismo degno degli amati Dickens e Balzac. Nel presente contributo si mostra come, dietro l’apparente “semplicità” strutturale e sentimentale, il lettore contemporaneo possa individuare una stratificazione di diversi e intensi motivi (ideologici, culturali, esistenziali) che permettono ancor’oggi di apprezzare il romanzo restituendo pieno spessore alla sua natura “risorgimentale”.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.