Stefano Besoli, Giuliana Mancuso Presentazione «Un sistema, mai concluso, che cresce con la vita»: così Max Scheler ebbe modo di definire la filosofia per come egli la intese e la praticò nell’arco della sua esistenza. Negli ultimi quindici anni le iniziative editoriali e congressuali riguardanti i molteplici aspetti del sistema filosofico in fieri di Scheler hanno conosciuto un deciso e costante incremento. Il merito va anzitutto alla Max-Scheler-Gesellschaft, responsabile, a partire dai primi anni Novanta, dell’organizzazione di convegni internazionali periodici che si sono puntualmente tradotti in volumi collettanei dedicati al pensiero del filosofo monacense. Nel periodo che ha preceduto tale riscoperta, tra i paesi che hanno contribuito a tener vivo l’interesse per Scheler in anni in cui il suo nome pareva come schiacciato tra quelli di Husserl e di Heidegger, un ruolo di primo piano va senz’altro riconosciuto all’Italia: nel nostro paese il pensiero del filosofo ha infatti sempre riscosso, e continua a riscuotere, un’indiscussa fortuna, come dimostrano, negli ultimi anni, le edizioni di numerosi scritti scheleriani – dai più celebri, come La posizione dell’uomo nel cosmo, ai meno noti, come l’opera sul Metodo e il frammento sulla Logica – e la costante produzione di studi critici dedicati al pensatore tedesco. Se si sottopone a una ricognizione complessiva la letteratura specialistica su Scheler recentemente prodotta in Italia e all’estero, si potrà riscontrare in essa un’attenzione predominante per alcuni àmbiti tematici specifici, tra quelli che sono stati oggetto della riflessione del filosofo: l’etica, la fenomenologia della vita emotiva, la filosofia della religione, l’antropologia filosofica e, più di recente, la filosofia sociale e politica, temi ai quali sono dedicate le opere più note di Scheler: vale a dire il Formalismo, il testo sulla simpatia, l’Eterno nell’uomo, la già citata Posizione dell’uomo nel cosmo e l’ampio studio su Le forme del sapere e la società. A fronte di una ricerca che si è mossa prevalentemente all’interno di ciascuno degli àmbiti indicati, l’intenzione che muove questo fascicolo di è quella di raccogliere interventi che sondino segnatamente la prospettiva fondazionale e sistematica che sta alla base delle analisi svolte da Scheler nei vari domini della sua riflessione: egli fu in effetti un filosofo del tutto estraneo a quella che ebbe modo di biasimare come «fenomenologia da libro illustrato», ossia alla proliferazione indiscriminata di sottili analisi eidetiche rivolte alle regioni materiali più diverse e prive di un inquadramento sistematico. Tale inquadramento (o, quanto meno, gli sforzi fatti da Scheler per elaborarlo) può essere colto − anche nelle svolte conosciute dal suo pensiero − in relazione alle posizioni da lui assunte in ontologia, gnoseologia e riguardo a questioni meta-filosofiche, relative cioè ai compiti, all’oggetto, al metodo che specificano la filosofia rispetto agli altri saperi. Se è vero che l’anelito alla fondazione sistematica percorre l’intera opera di Scheler, va detto però che la natura magmatica della sua produzione – data dalla molteplicità dei fronti tematici su cui egli si mosse, unitamente alla scarsa inclinazione al lavoro di revisione che com’è noto caratterizzò il suo modo di procedere – ha spesso occultato questo fondamentale aspetto della riflessione scheleriana, rischiando di farla apparire, in superficie, come un susseguirsi ininterrotto di intuizioni che, pur dotate di fascino e di potenza immaginifica, resterebbero appunto intuizioni non sistematicamente coordinate, il che ha finito per fare della riflessione dialettica scheleriana un movimento sempre in bilico – per dirla con le parole di Peter Wust – tra un’esplorazione avventurosa e un pronto ritorno a casa, quasi che Scheler nutrisse l’inconscia preoccupazione di evitare, al contempo, un dogmatismo che non interroga più e un nichilismo che non dà più risposte. Anche di questa sorta di ambivalenza intende dare conto il titolo a tinte forti (le preferite senz’altro da Scheler) della presente raccolta di studi, che viene aperta dall’edizione italiana di uno scritto inedito sulla metafisica redatto nel 1928, anno della sua morte: l’ambizione del volume è fare luce sugli aspetti fondazionali e sistematici del pensiero di Scheler, per come emergono sia dalla fondamentale dottrina delle “sfere” considerata nelle diverse fasi conosciute da tale pensiero, sia nella trattazione alla quale il filosofo sottopose il tema dell’a priori materiale, la teoria etica dei valori (esaminata qui nella sua consistenza interna), la gnoseologia, le questioni filosofiche sollevate dall’indagine biologica e il concetto di “antropologico”, motivi e temi che possono essere efficacemente colti anche mediante il confronto con altre prospettive filosofiche, quali il pragmatismo, la filosofia delle forme simboliche di Ernst Cassirer e il realismo di Nicolai Hartmann.

Un sistema, mai concluso, che cresce con la vita : studi sulla filosofia di Max Scheler / [a cura di] S. Besoli, G. Mancuso. - Macerata : Quodlibet, 2010. - ISBN 9788874623686.

Un sistema, mai concluso, che cresce con la vita : studi sulla filosofia di Max Scheler

G. Mancuso
Ultimo
2010

Abstract

Stefano Besoli, Giuliana Mancuso Presentazione «Un sistema, mai concluso, che cresce con la vita»: così Max Scheler ebbe modo di definire la filosofia per come egli la intese e la praticò nell’arco della sua esistenza. Negli ultimi quindici anni le iniziative editoriali e congressuali riguardanti i molteplici aspetti del sistema filosofico in fieri di Scheler hanno conosciuto un deciso e costante incremento. Il merito va anzitutto alla Max-Scheler-Gesellschaft, responsabile, a partire dai primi anni Novanta, dell’organizzazione di convegni internazionali periodici che si sono puntualmente tradotti in volumi collettanei dedicati al pensiero del filosofo monacense. Nel periodo che ha preceduto tale riscoperta, tra i paesi che hanno contribuito a tener vivo l’interesse per Scheler in anni in cui il suo nome pareva come schiacciato tra quelli di Husserl e di Heidegger, un ruolo di primo piano va senz’altro riconosciuto all’Italia: nel nostro paese il pensiero del filosofo ha infatti sempre riscosso, e continua a riscuotere, un’indiscussa fortuna, come dimostrano, negli ultimi anni, le edizioni di numerosi scritti scheleriani – dai più celebri, come La posizione dell’uomo nel cosmo, ai meno noti, come l’opera sul Metodo e il frammento sulla Logica – e la costante produzione di studi critici dedicati al pensatore tedesco. Se si sottopone a una ricognizione complessiva la letteratura specialistica su Scheler recentemente prodotta in Italia e all’estero, si potrà riscontrare in essa un’attenzione predominante per alcuni àmbiti tematici specifici, tra quelli che sono stati oggetto della riflessione del filosofo: l’etica, la fenomenologia della vita emotiva, la filosofia della religione, l’antropologia filosofica e, più di recente, la filosofia sociale e politica, temi ai quali sono dedicate le opere più note di Scheler: vale a dire il Formalismo, il testo sulla simpatia, l’Eterno nell’uomo, la già citata Posizione dell’uomo nel cosmo e l’ampio studio su Le forme del sapere e la società. A fronte di una ricerca che si è mossa prevalentemente all’interno di ciascuno degli àmbiti indicati, l’intenzione che muove questo fascicolo di è quella di raccogliere interventi che sondino segnatamente la prospettiva fondazionale e sistematica che sta alla base delle analisi svolte da Scheler nei vari domini della sua riflessione: egli fu in effetti un filosofo del tutto estraneo a quella che ebbe modo di biasimare come «fenomenologia da libro illustrato», ossia alla proliferazione indiscriminata di sottili analisi eidetiche rivolte alle regioni materiali più diverse e prive di un inquadramento sistematico. Tale inquadramento (o, quanto meno, gli sforzi fatti da Scheler per elaborarlo) può essere colto − anche nelle svolte conosciute dal suo pensiero − in relazione alle posizioni da lui assunte in ontologia, gnoseologia e riguardo a questioni meta-filosofiche, relative cioè ai compiti, all’oggetto, al metodo che specificano la filosofia rispetto agli altri saperi. Se è vero che l’anelito alla fondazione sistematica percorre l’intera opera di Scheler, va detto però che la natura magmatica della sua produzione – data dalla molteplicità dei fronti tematici su cui egli si mosse, unitamente alla scarsa inclinazione al lavoro di revisione che com’è noto caratterizzò il suo modo di procedere – ha spesso occultato questo fondamentale aspetto della riflessione scheleriana, rischiando di farla apparire, in superficie, come un susseguirsi ininterrotto di intuizioni che, pur dotate di fascino e di potenza immaginifica, resterebbero appunto intuizioni non sistematicamente coordinate, il che ha finito per fare della riflessione dialettica scheleriana un movimento sempre in bilico – per dirla con le parole di Peter Wust – tra un’esplorazione avventurosa e un pronto ritorno a casa, quasi che Scheler nutrisse l’inconscia preoccupazione di evitare, al contempo, un dogmatismo che non interroga più e un nichilismo che non dà più risposte. Anche di questa sorta di ambivalenza intende dare conto il titolo a tinte forti (le preferite senz’altro da Scheler) della presente raccolta di studi, che viene aperta dall’edizione italiana di uno scritto inedito sulla metafisica redatto nel 1928, anno della sua morte: l’ambizione del volume è fare luce sugli aspetti fondazionali e sistematici del pensiero di Scheler, per come emergono sia dalla fondamentale dottrina delle “sfere” considerata nelle diverse fasi conosciute da tale pensiero, sia nella trattazione alla quale il filosofo sottopose il tema dell’a priori materiale, la teoria etica dei valori (esaminata qui nella sua consistenza interna), la gnoseologia, le questioni filosofiche sollevate dall’indagine biologica e il concetto di “antropologico”, motivi e temi che possono essere efficacemente colti anche mediante il confronto con altre prospettive filosofiche, quali il pragmatismo, la filosofia delle forme simboliche di Ernst Cassirer e il realismo di Nicolai Hartmann.
2010
Settore M-FIL/01 - Filosofia Teoretica
Un sistema, mai concluso, che cresce con la vita : studi sulla filosofia di Max Scheler / [a cura di] S. Besoli, G. Mancuso. - Macerata : Quodlibet, 2010. - ISBN 9788874623686.
Book (editor)
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/169201
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact