L' utilizzo di alimenti ottenuti da piante geneticamente modificate (CM) nell'ali- mentazione animale è largamente diffuso in zootecnia. Questa abitudine tende ad allontanare ulteriormente il sistema agrozootecnico, dai sistemi foraggeri tradizinali, basati sul sistema delle rotazioni con l'impiego di leguminose e prato stabile e caratterizzati da basso impatto ambientale. Dal punto di vista della qualità delle produzioni l'impiego di razioni alimentari comprendenti prodotti derivati da piante CM non può essere considerato ininfluente, come ancora tendono a sostenere le agenzie ufficiali (tra le quali l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, EFSA). Secondo una serie ormai nutrita di indagini sperimentali, che, ormai abbracciano diverse specie di animali d'allevamento, frammenti di materiale transgenico (derivati da DNA e proteine) sono rinvenibili nel tratto gastrointestinale degli animali. Un numero più limitato di studi indicherebbe la possibilità che questi frammenti siano assorbiti nel circolo sanguigno e la loro conseguente presenza nei tessuti. Alcuni studi recenti confermerebbero la presenza di materiale transgenico nel latte anche in condizioni che escludono forme di contaminazione ambientale polveri). Quest'ultima, insieme alla contaminazione fecale, rappresenta in ogni caso una via alternativa all'assorbimento intestinale in grado di spiegare la presenza di materiale transgenico in alimenti di origine animale.

OGM e zootecnia: prodotti derivati da animali alimentati con alimenti GM sono realmente uguali a quelli di animali alimentati con razioni GM free? / M. Corti - In: Scienza incerta e dubbi dei consumatori. Il caso degli organismi geneticamente modificati / M. Corti ; [a cura di] E. Bianco. - Bra (CN) : Slow Food editore, 2011 Nov. - ISBN 97888884992871. - pp. 135-146

OGM e zootecnia: prodotti derivati da animali alimentati con alimenti GM sono realmente uguali a quelli di animali alimentati con razioni GM free?

M. Corti
Primo
2011

Abstract

L' utilizzo di alimenti ottenuti da piante geneticamente modificate (CM) nell'ali- mentazione animale è largamente diffuso in zootecnia. Questa abitudine tende ad allontanare ulteriormente il sistema agrozootecnico, dai sistemi foraggeri tradizinali, basati sul sistema delle rotazioni con l'impiego di leguminose e prato stabile e caratterizzati da basso impatto ambientale. Dal punto di vista della qualità delle produzioni l'impiego di razioni alimentari comprendenti prodotti derivati da piante CM non può essere considerato ininfluente, come ancora tendono a sostenere le agenzie ufficiali (tra le quali l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, EFSA). Secondo una serie ormai nutrita di indagini sperimentali, che, ormai abbracciano diverse specie di animali d'allevamento, frammenti di materiale transgenico (derivati da DNA e proteine) sono rinvenibili nel tratto gastrointestinale degli animali. Un numero più limitato di studi indicherebbe la possibilità che questi frammenti siano assorbiti nel circolo sanguigno e la loro conseguente presenza nei tessuti. Alcuni studi recenti confermerebbero la presenza di materiale transgenico nel latte anche in condizioni che escludono forme di contaminazione ambientale polveri). Quest'ultima, insieme alla contaminazione fecale, rappresenta in ogni caso una via alternativa all'assorbimento intestinale in grado di spiegare la presenza di materiale transgenico in alimenti di origine animale.
alimenti zootecnici, OGM
Settore AGR/19 - Zootecnica Speciale
nov-2011
http://www.ruralpini.it/file/Materiali%20didattici/Pagine%20da%20Scienza%20incerta%20e%20dubbi%20dei%20consumatori.pdf
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