Il volume tratta le movimentate vicende del formaggio bitto prodotto da secoli nell'area delle Alpi Orobie occidentali sulla base di un sistema zoocaseario particolare che ha improntato di sé cultura e paesaggio. E' la ricostruzione della ribellione all'establishment locale e ai sistemi di regole che governano la tipicità istituzionale da parte di un gruppo di testardi produttori custodi della tradizione. Il significato e le ragioni di questa vicenda emblematica di "resistenza casearia" sono indagati alla luce del significato delle valenze storico-culturali-identitarie delle produzioni agroalimentari con forte ancoraggio territoriale e delle dinamiche di patrimonializzazione dei beni agriculturali facendo ricorso a chiavi di lettura quali quella della "comunità di pratica". Il conflitto sociale viene descritto anche nella ricca dimensione simbolica che lo accompagna e sullo sfondo delle opposte visioni (produttiviste e neocontadine) che si contendono l'arena pubblica nel campo agroalimentare. Il caso esaminato tende a confermare gli orientamenti teorici nell'ambito della sociologia rurale che ribaltano la qualificazione "residuale", "arcaica", "marginale" dei sistemi sociotecnici basati sulle competenze e le abilità tradizionali rivalutando la "permanenza culturale" quale risorsa per i sistemi produttivi post-produttivisti nel quadro di strategie multifunzionali di sviluppo rurale.
I ribelli del bitto : quando una tradizione casearia diventa eversiva / M. Corti. - Bra : Slow food, 2011 Sep. - ISBN 9788884992642. (ASSAGGI)
I ribelli del bitto : quando una tradizione casearia diventa eversiva
M. CortiPrimo
2011
Abstract
Il volume tratta le movimentate vicende del formaggio bitto prodotto da secoli nell'area delle Alpi Orobie occidentali sulla base di un sistema zoocaseario particolare che ha improntato di sé cultura e paesaggio. E' la ricostruzione della ribellione all'establishment locale e ai sistemi di regole che governano la tipicità istituzionale da parte di un gruppo di testardi produttori custodi della tradizione. Il significato e le ragioni di questa vicenda emblematica di "resistenza casearia" sono indagati alla luce del significato delle valenze storico-culturali-identitarie delle produzioni agroalimentari con forte ancoraggio territoriale e delle dinamiche di patrimonializzazione dei beni agriculturali facendo ricorso a chiavi di lettura quali quella della "comunità di pratica". Il conflitto sociale viene descritto anche nella ricca dimensione simbolica che lo accompagna e sullo sfondo delle opposte visioni (produttiviste e neocontadine) che si contendono l'arena pubblica nel campo agroalimentare. Il caso esaminato tende a confermare gli orientamenti teorici nell'ambito della sociologia rurale che ribaltano la qualificazione "residuale", "arcaica", "marginale" dei sistemi sociotecnici basati sulle competenze e le abilità tradizionali rivalutando la "permanenza culturale" quale risorsa per i sistemi produttivi post-produttivisti nel quadro di strategie multifunzionali di sviluppo rurale.File | Dimensione | Formato | |
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