L’etica ambientale è una disciplina filosofica piuttosto recente e per questo anche poco conosciuta. Si tratta, tuttavia, di una disciplina così rivoluzionaria da essere stata accostata da numerosi autori, anche italiani (Bartolommei, 1995; Battaglia, 2002), a una vera e propria nuova «rivoluzione copernicana» nel campo dell’etica. Perché intendere l’etica ambientale come un’etica rivoluzionaria, capace di presentarsi come un ampiamento dell’etica tradizionale, e non come una sua semplice declinazione applicativa? Scarsa attenzione è stata posta dalla filosofia, almeno fino alla seconda metà del ‘900, sul rapporto tra l’uomo, il vivente e l’ambiente. L’etica, occupandosi delle azioni umane soggette alle leggi del dovere, si è tradizionalmente occupata dei rapporti tra uomo e uomo, uomo e divinità, o uomo e gruppi di individui, società, istituzioni. Ciò cui siamo sempre più divenuti consapevoli nel corso degli ultimi secoli è però che noi, in quanto organismi viventi, siamo costitutivamente posti in una relazione (mediata o immediata) non soltanto con i nostri simili, ma anche con gli animali, l’ambiente e le dinamiche ambientali: in una sola parola, con la “natura”. La nostra epoca, inoltre, è contraddistinta non solo da una maggiore consapevolezza scientifica del legame di continuità e dipendenza che intercorre tra l’umano, gli animali non-umani e l’ambiente, ma anche da uno strapotere tecnico inaudito, da un sempre più marcato binomio tra natura e cultura, e da una situazione di crisi biologica ed ecologica che denunciano chiaramente l’esigenza di colmare un vuoto etico e normativo. Sebbene l’etica tradizionale si sia in parte interessata anche dei doveri inerenti i rapporti tra gli esseri umani e la natura, infatti, l’impostazione antropocentrica da essa adottata si è dimostrata incapace di riconoscere alcun diritto alla natura e capace soltanto di parlare del suo valore strumentale e di nostri doveri indiretti verso di essa. L’etica ambientale nasce, su queste basi, solo negli anni ’70, all’interno di una corrente prevalentemente analitica, ma almeno in parte anche continentale. Il suo interesse è quello di comprendere se sia opportuno e necessario, e come sia eventualmente possibile, andare oltre l’antropocentrismo e verso una filosofia biocentrica o ecocentrica, il cui centro di prospettiva non sia più soltanto l’essere umano, ma l’intera vita presente sul pianeta o la natura, intesa in senso ampio. La domanda che l’etica ambientale ci invita a porci, dunque, è: «è opportuno, necessario e possibile parlare dei nostri doveri diretti verso gli enti, gli insiemi di enti e i servizi di natura, nonché del loro valore intrinseco e dei loro eventuali diritti?». Questo è il vero aspetto rivoluzionario dell’etica ambientale.

L’etica ambientale tra l'opportuno e il necessario : sostenibilità e responsabilità / M. Andreozzi. ((Intervento presentato al convegno Conferenza Regionale sull'Educazione Ambientale (C.R.E.A.) tenutosi a Cosenza nel 2011.

L’etica ambientale tra l'opportuno e il necessario : sostenibilità e responsabilità

M. Andreozzi
Primo
2011

Abstract

L’etica ambientale è una disciplina filosofica piuttosto recente e per questo anche poco conosciuta. Si tratta, tuttavia, di una disciplina così rivoluzionaria da essere stata accostata da numerosi autori, anche italiani (Bartolommei, 1995; Battaglia, 2002), a una vera e propria nuova «rivoluzione copernicana» nel campo dell’etica. Perché intendere l’etica ambientale come un’etica rivoluzionaria, capace di presentarsi come un ampiamento dell’etica tradizionale, e non come una sua semplice declinazione applicativa? Scarsa attenzione è stata posta dalla filosofia, almeno fino alla seconda metà del ‘900, sul rapporto tra l’uomo, il vivente e l’ambiente. L’etica, occupandosi delle azioni umane soggette alle leggi del dovere, si è tradizionalmente occupata dei rapporti tra uomo e uomo, uomo e divinità, o uomo e gruppi di individui, società, istituzioni. Ciò cui siamo sempre più divenuti consapevoli nel corso degli ultimi secoli è però che noi, in quanto organismi viventi, siamo costitutivamente posti in una relazione (mediata o immediata) non soltanto con i nostri simili, ma anche con gli animali, l’ambiente e le dinamiche ambientali: in una sola parola, con la “natura”. La nostra epoca, inoltre, è contraddistinta non solo da una maggiore consapevolezza scientifica del legame di continuità e dipendenza che intercorre tra l’umano, gli animali non-umani e l’ambiente, ma anche da uno strapotere tecnico inaudito, da un sempre più marcato binomio tra natura e cultura, e da una situazione di crisi biologica ed ecologica che denunciano chiaramente l’esigenza di colmare un vuoto etico e normativo. Sebbene l’etica tradizionale si sia in parte interessata anche dei doveri inerenti i rapporti tra gli esseri umani e la natura, infatti, l’impostazione antropocentrica da essa adottata si è dimostrata incapace di riconoscere alcun diritto alla natura e capace soltanto di parlare del suo valore strumentale e di nostri doveri indiretti verso di essa. L’etica ambientale nasce, su queste basi, solo negli anni ’70, all’interno di una corrente prevalentemente analitica, ma almeno in parte anche continentale. Il suo interesse è quello di comprendere se sia opportuno e necessario, e come sia eventualmente possibile, andare oltre l’antropocentrismo e verso una filosofia biocentrica o ecocentrica, il cui centro di prospettiva non sia più soltanto l’essere umano, ma l’intera vita presente sul pianeta o la natura, intesa in senso ampio. La domanda che l’etica ambientale ci invita a porci, dunque, è: «è opportuno, necessario e possibile parlare dei nostri doveri diretti verso gli enti, gli insiemi di enti e i servizi di natura, nonché del loro valore intrinseco e dei loro eventuali diritti?». Questo è il vero aspetto rivoluzionario dell’etica ambientale.
25-nov-2011
etica ambientale ; etica dell'ambiente ; filosofia ambientale ; sostenibilità ; responsabilità ; sviluppo sostenibile ; etica della responsabilità
Settore M-FIL/03 - Filosofia Morale
Unione Europea
Repubblica Italiana
Università degli Studi di Cosenza
Regione Calabria
http://www.creacalabria.it
L’etica ambientale tra l'opportuno e il necessario : sostenibilità e responsabilità / M. Andreozzi. ((Intervento presentato al convegno Conferenza Regionale sull'Educazione Ambientale (C.R.E.A.) tenutosi a Cosenza nel 2011.
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