E’ certamente tempo che i Clinici si approprino della capacità di giudicare l’operato dei Colleghi, che considerino la testimonianza, la consulenza e la perizia in un’aula giudiziaria come una componente normale e necessaria della loro attività professionale. Una componente, come tutte le altre, deontologicamente connotata e che deve necessariamente essere di elevata qualità, considerata l’estrema importanza dei risvolti che possono avere i giudizi espressi nei riguardi dei Colleghi. Consulenti e periti devono essere formati nella conoscenza delle implicazioni giuridiche delle proprie funzioni e devono essere accreditati nel loro ruolo di esperti. Non è pensabile che questo vaglio sia svolto dal Comitato che, oggi, decide presso i Tribunali italiani l’ammissione all’albo dei Consulenti Tecnici e che è costituito, oltre che dal Presidente del Tribunale stesso, dal Procuratore della Repubblica e da un singolo rappresentante dell’Ordine dei Medici. Solo le Società Scientifiche di riferimento possono accreditare i veri esperti ed esercitare un controllo di qualità del professionista nella sua attività medico-legale. Qualche esempio in Italia comincia ad essere segnalato, ma sono soprattutto le Associazioni e le Società Scientifiche americane ad aver compreso l’importanza di studiare delle politiche di governo in prima persona dell’attività medico-legale dei propri iscritti. Formazione, linee-guida e monitoraggio delle consulenze (pubblicando, ad esempio, nelle proprie riviste quelle che, secondo un significativo consenso, non rispettino la verità scientifica e siano solo “un furbesco giochetto da azzeccagarbugli”, come anche dando rilievo a quei casi in cui "due pareri peritali opposti risultino entrambi decorosi e legittimi, perché i dati sono così incerti e la dottrina medico-giuridica così insicura, che le opinioni antitetiche meritano eguale credito”) sono gli strumenti che l’esperienza nord-americana indica come percorribili anche per le nostre Società.
L'agire sanitario responsabile / M.A. Piga. ((Intervento presentato al convegno Corso di formazione di esperti regionali non specialisti in Medicina legale in tema di responsabilità professionale tenutosi a Ariano Irpino nel 2011.
L'agire sanitario responsabile
M.A. PigaPrimo
2011
Abstract
E’ certamente tempo che i Clinici si approprino della capacità di giudicare l’operato dei Colleghi, che considerino la testimonianza, la consulenza e la perizia in un’aula giudiziaria come una componente normale e necessaria della loro attività professionale. Una componente, come tutte le altre, deontologicamente connotata e che deve necessariamente essere di elevata qualità, considerata l’estrema importanza dei risvolti che possono avere i giudizi espressi nei riguardi dei Colleghi. Consulenti e periti devono essere formati nella conoscenza delle implicazioni giuridiche delle proprie funzioni e devono essere accreditati nel loro ruolo di esperti. Non è pensabile che questo vaglio sia svolto dal Comitato che, oggi, decide presso i Tribunali italiani l’ammissione all’albo dei Consulenti Tecnici e che è costituito, oltre che dal Presidente del Tribunale stesso, dal Procuratore della Repubblica e da un singolo rappresentante dell’Ordine dei Medici. Solo le Società Scientifiche di riferimento possono accreditare i veri esperti ed esercitare un controllo di qualità del professionista nella sua attività medico-legale. Qualche esempio in Italia comincia ad essere segnalato, ma sono soprattutto le Associazioni e le Società Scientifiche americane ad aver compreso l’importanza di studiare delle politiche di governo in prima persona dell’attività medico-legale dei propri iscritti. Formazione, linee-guida e monitoraggio delle consulenze (pubblicando, ad esempio, nelle proprie riviste quelle che, secondo un significativo consenso, non rispettino la verità scientifica e siano solo “un furbesco giochetto da azzeccagarbugli”, come anche dando rilievo a quei casi in cui "due pareri peritali opposti risultino entrambi decorosi e legittimi, perché i dati sono così incerti e la dottrina medico-giuridica così insicura, che le opinioni antitetiche meritano eguale credito”) sono gli strumenti che l’esperienza nord-americana indica come percorribili anche per le nostre Società.Pubblicazioni consigliate
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