Introduzione: Uno dei quesiti comunemente posti dall’Autorità Giudiziaria riguarda la ricostruzione delle dinamiche di un crimine, che spesso implica il confronto delle diverse ipotesi prospettate dalle parti nel corso di un procedimento giudiziario; in tal caso, è possibile avvalersi di riproduzioni virtuali e/o simulazioni dinamiche che consentono la collocazione al loro interno dei diversi soggetti e elementi dell’ambiente e/o la descrizione della fisica di alcuni eventi: tale tecnologia consente di mostrare in maniera visiva le diverse ipotesi, fondendo i dati provenienti da diversi mezzi di indagine (radiografie, TAC, risonanze magnetiche, indagini fisiche e meccaniche) facilitando la comprensione ed un giudizio da parte chi osserva e permettendo di ricostruire, tramite la riporduzione delle lesioni e degli oggetti all’interno dello spazio tridimensionale, le possibili variabili che possono aver avuto un ruolo nella determinazione degli eventi (posizione della pistola, distanze reciproche fra vittima ed aggressore, traiettoria del proiettile, organi colpiti, modalità di caduta, etc.). Materiali e Metodi: La presentazione espone diversi casi forensi ove è stata utilizzata la tecnologia della ricostruzione 3D e/o della simulazione dinamica di fatti, al fine di mostrare le opportunità dell’utilizzo di tale strumento. Risultati: Viene mostrata nei diversi casi la potenzialità dell’utilizzo della ricostruzione 3D su cinque casi, ed in particolar modo la fusione dei diversi dati derivanti da metodiche di indagine differenti (esame autoptico, radiografie, TAC, risonanze magnetiche, etc.) per la creazione di un modello virtuale in grado di rappresentare fedelmente le diverse ipotesi prospettate. Conclusioni: L’esposizione dei casi ha evidenziato le diverse potenzialità dei due metodi di ricostruzione: la ricostruzione virtuale, basata unicamente sui dati circostanziali degli eventi, ha importanti applicazioni in ambito forense, ma non consente di dedurre, sulla base dei risultati ottenuti, la veridicità o probabilità di correttezza dell’ipotesi prospettata. Le simulazioni dinamiche invece, prevedendo entro certi limiti il comportamento fisico degli oggetti, consente di ottenere in alcuni casi maggiori informazioni specifiche sulla modalità dei fatti. Ambedue tuttavia vanno utilizzate con enorme cautela, viste anche le elevate aspettative “non scientifiche” sovente dimostrate dall’Autorità Giudiziaria.

Potenzialita’ e limiti delle metodiche 3D di ricostruzione e di simulazioni dinamiche di “crimini” / D. De Angelis, D. Gibelli, P. Poppa, A. Gentilomo, R. Sala, A. Cigada, C. Cattaneo. ((Intervento presentato al 7. convegno Convegno nazionale GIPF tenutosi a S. Margherita Ligure nel 2010.

Potenzialita’ e limiti delle metodiche 3D di ricostruzione e di simulazioni dinamiche di “crimini”

D. De Angelis
Primo
;
D. Gibelli
Secondo
;
P. Poppa;A. Gentilomo;C. Cattaneo
Ultimo
2010

Abstract

Introduzione: Uno dei quesiti comunemente posti dall’Autorità Giudiziaria riguarda la ricostruzione delle dinamiche di un crimine, che spesso implica il confronto delle diverse ipotesi prospettate dalle parti nel corso di un procedimento giudiziario; in tal caso, è possibile avvalersi di riproduzioni virtuali e/o simulazioni dinamiche che consentono la collocazione al loro interno dei diversi soggetti e elementi dell’ambiente e/o la descrizione della fisica di alcuni eventi: tale tecnologia consente di mostrare in maniera visiva le diverse ipotesi, fondendo i dati provenienti da diversi mezzi di indagine (radiografie, TAC, risonanze magnetiche, indagini fisiche e meccaniche) facilitando la comprensione ed un giudizio da parte chi osserva e permettendo di ricostruire, tramite la riporduzione delle lesioni e degli oggetti all’interno dello spazio tridimensionale, le possibili variabili che possono aver avuto un ruolo nella determinazione degli eventi (posizione della pistola, distanze reciproche fra vittima ed aggressore, traiettoria del proiettile, organi colpiti, modalità di caduta, etc.). Materiali e Metodi: La presentazione espone diversi casi forensi ove è stata utilizzata la tecnologia della ricostruzione 3D e/o della simulazione dinamica di fatti, al fine di mostrare le opportunità dell’utilizzo di tale strumento. Risultati: Viene mostrata nei diversi casi la potenzialità dell’utilizzo della ricostruzione 3D su cinque casi, ed in particolar modo la fusione dei diversi dati derivanti da metodiche di indagine differenti (esame autoptico, radiografie, TAC, risonanze magnetiche, etc.) per la creazione di un modello virtuale in grado di rappresentare fedelmente le diverse ipotesi prospettate. Conclusioni: L’esposizione dei casi ha evidenziato le diverse potenzialità dei due metodi di ricostruzione: la ricostruzione virtuale, basata unicamente sui dati circostanziali degli eventi, ha importanti applicazioni in ambito forense, ma non consente di dedurre, sulla base dei risultati ottenuti, la veridicità o probabilità di correttezza dell’ipotesi prospettata. Le simulazioni dinamiche invece, prevedendo entro certi limiti il comportamento fisico degli oggetti, consente di ottenere in alcuni casi maggiori informazioni specifiche sulla modalità dei fatti. Ambedue tuttavia vanno utilizzate con enorme cautela, viste anche le elevate aspettative “non scientifiche” sovente dimostrate dall’Autorità Giudiziaria.
Italian
2010
Settore MED/43 - Medicina Legale
Presentazione
Intervento inviato
Sì, ma tipo non specificato
Convegno nazionale GIPF
S. Margherita Ligure
2010
7
Convegno nazionale
D. De Angelis, D. Gibelli, P. Poppa, A. Gentilomo, R. Sala, A. Cigada, C. Cattaneo
Potenzialita’ e limiti delle metodiche 3D di ricostruzione e di simulazioni dinamiche di “crimini” / D. De Angelis, D. Gibelli, P. Poppa, A. Gentilomo, R. Sala, A. Cigada, C. Cattaneo. ((Intervento presentato al 7. convegno Convegno nazionale GIPF tenutosi a S. Margherita Ligure nel 2010.
Prodotti della ricerca::14 - Intervento a convegno non pubblicato
info:eu-repo/semantics/conferenceObject
none
Conference Object
7
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/166675
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact