Dibattito di bioetica su temi di fine vita 1. L’aspetto bioetico La bioetica è l’etica applicata alla medicina o, per usare una famosa definizione, “lo studio sistematico della condotta umana nell’area delle scienze della vita e della cura della salute, in quanto tale condotta viene esaminata alla luce di valori e principi morali.” In particolare, l’etica medica affronta i problemi relativi alle decisioni da prendere in medicina, alle questioni che riguardano la cura dei pazienti e individua la gerarchia di valori a cui fare riferimento per dare una risposta operativa. Il suo scopo è "migliorare la qualità della cura dei pazienti attraverso l'identificazione, l'analisi e il tentativo di risolvere i problemi etici che si presentano nella pratica clinica" . La necessità di consulenza etica emerge in modo particolare nelle situazioni di incertezza, che possono avere origine da ragioni tecniche (carenza o assenza di mezzi diagnostici o terapeutici adeguati, scarsa conoscenza degli effetti a lungo termine di determinati trattamenti) oppure da conflitti etici veri e propri. In questo modo si cerca di migliorare il processo di decisione e di cura, di garantire una migliore qualità della cura stessa, di educare il personale sanitario attraverso le attività che lo coinvolgono quotidianamente, di sviluppare linee-guida per la pratica futura. Il legame sempre più stretto tra tecnologia e medicina ha permesso di ampliare ciò che è concretamente fattibile. Se è vero che ciò che è tecnicamente possibile non sempre è moralmente accettabile, diventa necessario identificare e condividere i criteri per distinguere il lecito dal non lecito, tanto più quando si è chiamati a esprimersi sul rapporto tra l’uomo e la sua vita, in particolare su questioni essenziali, quali nascita, vita e morte. 2. L’aspetto giuridico Il diritto del singolo alla salute, come tutti i diritti di libertà, implica anche la tutela del suo risvolto negativo, cioè il diritto di perdere la salute, di ammalarsi, di non curarsi, fino a lasciarsi morire. Su queste frontiere inesplorate del diritto si inseriscono casi come quelli di Eluana Englaro e Piergiorgio Welby, che hanno portato alla ribalta, in tutta la loro drammaticità, nuovi problemi morali e giuridici. Il progresso della scienza e della tecnologia, infatti, ha modificato il rapporto tra vita e morte, intervenendo sulla tenuta biologica nei casi di malattia e sul prolungamento “artificiale” della vita stessa. Come valutare allora, da un punto di vista giuridico, alcuni diritti della personalità quali il rifiuto delle cure e la manifestazione di questo rifiuto? dibattito sui problemi di fine vita dal punto di vista della bioetica e della legislazione
Organizzazione e coordinamento della tavola rotonda "Bioetica e legislazione a confronto sulle problematiche di fine vita"(2011 Jan 13).
Organizzazione e coordinamento della tavola rotonda "Bioetica e legislazione a confronto sulle problematiche di fine vita"
2011
Abstract
Dibattito di bioetica su temi di fine vita 1. L’aspetto bioetico La bioetica è l’etica applicata alla medicina o, per usare una famosa definizione, “lo studio sistematico della condotta umana nell’area delle scienze della vita e della cura della salute, in quanto tale condotta viene esaminata alla luce di valori e principi morali.” In particolare, l’etica medica affronta i problemi relativi alle decisioni da prendere in medicina, alle questioni che riguardano la cura dei pazienti e individua la gerarchia di valori a cui fare riferimento per dare una risposta operativa. Il suo scopo è "migliorare la qualità della cura dei pazienti attraverso l'identificazione, l'analisi e il tentativo di risolvere i problemi etici che si presentano nella pratica clinica" . La necessità di consulenza etica emerge in modo particolare nelle situazioni di incertezza, che possono avere origine da ragioni tecniche (carenza o assenza di mezzi diagnostici o terapeutici adeguati, scarsa conoscenza degli effetti a lungo termine di determinati trattamenti) oppure da conflitti etici veri e propri. In questo modo si cerca di migliorare il processo di decisione e di cura, di garantire una migliore qualità della cura stessa, di educare il personale sanitario attraverso le attività che lo coinvolgono quotidianamente, di sviluppare linee-guida per la pratica futura. Il legame sempre più stretto tra tecnologia e medicina ha permesso di ampliare ciò che è concretamente fattibile. Se è vero che ciò che è tecnicamente possibile non sempre è moralmente accettabile, diventa necessario identificare e condividere i criteri per distinguere il lecito dal non lecito, tanto più quando si è chiamati a esprimersi sul rapporto tra l’uomo e la sua vita, in particolare su questioni essenziali, quali nascita, vita e morte. 2. L’aspetto giuridico Il diritto del singolo alla salute, come tutti i diritti di libertà, implica anche la tutela del suo risvolto negativo, cioè il diritto di perdere la salute, di ammalarsi, di non curarsi, fino a lasciarsi morire. Su queste frontiere inesplorate del diritto si inseriscono casi come quelli di Eluana Englaro e Piergiorgio Welby, che hanno portato alla ribalta, in tutta la loro drammaticità, nuovi problemi morali e giuridici. Il progresso della scienza e della tecnologia, infatti, ha modificato il rapporto tra vita e morte, intervenendo sulla tenuta biologica nei casi di malattia e sul prolungamento “artificiale” della vita stessa. Come valutare allora, da un punto di vista giuridico, alcuni diritti della personalità quali il rifiuto delle cure e la manifestazione di questo rifiuto? dibattito sui problemi di fine vita dal punto di vista della bioetica e della legislazionePubblicazioni consigliate
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