Questa ricerca affronta la non semplice ricostruzione della dinamica del debito pubblico a lungo termine nella Lombardia spagnola, superandone la tralatizia rappresentazione di pompa aspirante della ricchezza privata o di mera occasione speculativa in cui si ‘addormentano’ le forze più attive della società. Al contrario l’alienazione delle entrate, che costituisce la forma di indebitamento pubblico a lungo termine dello Stato milanese durante la dominazione degli Austrias (1535-1700), si definisce proprio come una macchina di redistribuzione, di accumulazione e di diversificazione del reddito, matrice di credito, evidenziando moltissime innervature nella società, nella struttura produttiva e distributiva, così come importanti riflessi sulla stessa evoluzione del modello fiscale. La difficoltà di ricostruire un andamento affidabile e completo del debito è stata superata grazie allo spoglio dei registri del fondo Rogiti camerali dell’Archivio di Stato di Milano, che ha permesso di costruire un data base con data di vendita, compratore, valore dell’entrata e capitale anticipato, tasso di acquisto ed eventuale retrovendita; certo, questa fonte seriale fotografa solo il momento della collocazione iniziale di questi ‘titoli’ e poco ci dice sul mercato secondario (su quello cioè svincolato dalla loro prima emissione) di questi redditi, che, anche se nominativi e ufficialmente non negoziabili, davano vita ad una buona circolazione, ma il loro commercio è in parte ricostruibile attraverso le cartelle (ordinate anagraficamente) del fondo Finanze reddituari, sempre dell’Archivio di Stato di Milano, che raccoglie, per compratore, le alienazioni e i loro successivi movimenti. Inoltre l’incrocio di questi dati con la consueta documentazione prodotta dagli organi di governo ha permesso di contestualizzare l’andamento del debito e dare spessore alla sua dinamica. Ne emerge così una parabola ben definita del ricorso alle alienazioni lungo l’intero arco della dominazione spagnola: ad una fase di ascesa, in cui si distinguono due periodi di crescente intensità (A: 1535-1569; B: 1570-1610) e che tocca il suo massimo intorno al 1610, ne corrisponde così una di discesa, scomponibile anch’essa in due intervalli di intensità decrescente (C: 1611-1640; D: 1641-1699). È un diagramma abbastanza preciso che non si delinea solo nel ricorso a questo tipo di finanziamento pubblico ma anche nel suo peso rispetto agli altri tipi di indebitamento, nella definizione di un libero mercato dei redditi, nelle tecniche operative del loro commercio e nelle sue interrelazione con il trend dell’economia reale.

Debito pubblico, sistema fiscale ed economia reale nella Lombardia spagnola / G. De Luca - In: Le forze del Principe : recursos, instrumentos y lìmites en la prática del poder soberano en los territorios de la monarquìa hispánica / [a cura di] M. Rizzo, J.J. Ruiz Ibáñez, G. Sabatini. - Murcia : Universidad de Murcia, 2004. - ISBN 8483714434. - pp. 179-210 (( convegno Le forze del Principe. Recursos, instrumentos y lìmites en la prática del poder soberano en los territorios de la Monarquìa Hispánica tenutosi a Pavia nel 2000.

Debito pubblico, sistema fiscale ed economia reale nella Lombardia spagnola

G. De Luca
Primo
2004

Abstract

Questa ricerca affronta la non semplice ricostruzione della dinamica del debito pubblico a lungo termine nella Lombardia spagnola, superandone la tralatizia rappresentazione di pompa aspirante della ricchezza privata o di mera occasione speculativa in cui si ‘addormentano’ le forze più attive della società. Al contrario l’alienazione delle entrate, che costituisce la forma di indebitamento pubblico a lungo termine dello Stato milanese durante la dominazione degli Austrias (1535-1700), si definisce proprio come una macchina di redistribuzione, di accumulazione e di diversificazione del reddito, matrice di credito, evidenziando moltissime innervature nella società, nella struttura produttiva e distributiva, così come importanti riflessi sulla stessa evoluzione del modello fiscale. La difficoltà di ricostruire un andamento affidabile e completo del debito è stata superata grazie allo spoglio dei registri del fondo Rogiti camerali dell’Archivio di Stato di Milano, che ha permesso di costruire un data base con data di vendita, compratore, valore dell’entrata e capitale anticipato, tasso di acquisto ed eventuale retrovendita; certo, questa fonte seriale fotografa solo il momento della collocazione iniziale di questi ‘titoli’ e poco ci dice sul mercato secondario (su quello cioè svincolato dalla loro prima emissione) di questi redditi, che, anche se nominativi e ufficialmente non negoziabili, davano vita ad una buona circolazione, ma il loro commercio è in parte ricostruibile attraverso le cartelle (ordinate anagraficamente) del fondo Finanze reddituari, sempre dell’Archivio di Stato di Milano, che raccoglie, per compratore, le alienazioni e i loro successivi movimenti. Inoltre l’incrocio di questi dati con la consueta documentazione prodotta dagli organi di governo ha permesso di contestualizzare l’andamento del debito e dare spessore alla sua dinamica. Ne emerge così una parabola ben definita del ricorso alle alienazioni lungo l’intero arco della dominazione spagnola: ad una fase di ascesa, in cui si distinguono due periodi di crescente intensità (A: 1535-1569; B: 1570-1610) e che tocca il suo massimo intorno al 1610, ne corrisponde così una di discesa, scomponibile anch’essa in due intervalli di intensità decrescente (C: 1611-1640; D: 1641-1699). È un diagramma abbastanza preciso che non si delinea solo nel ricorso a questo tipo di finanziamento pubblico ma anche nel suo peso rispetto agli altri tipi di indebitamento, nella definizione di un libero mercato dei redditi, nelle tecniche operative del loro commercio e nelle sue interrelazione con il trend dell’economia reale.
Debito pubblico; economia reale; Lombardia Spagnola ; XVI-XVII secolo
Settore SECS-P/12 - Storia Economica
2004
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