In Italia, secondo i dati più aggiornati, sono presenti circa 5,000,000 di migranti. L’immigrazione nel nostro paese è prevalentemente finalizzata alla ricerca di lavoro, come dimostra il tasso di occupazione degli stranieri, pari al 75%, molto superiore rispetto a quello degli italiani in età lavorativa (62%). Questo si accompagna inevitabilmente ad un “effetto migrante sano”: i lavoratori stranieri arrivano cioè in Italia generalmente sani, come dimostrato anche dalle statistiche relative al loro utilizzo delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale che vedono gli infortuni, le malattie trasmissibili e la gravidanza come i principali motivi di accesso. Le patologie cronico degenerativo, al contrario, non sembrano rivestire importanza. In generale, gli stranieri sono più frequentemente idonei senza limitazioni, in parte per l’età in parte l’assenza di una esposizione pregressa a noxae patogene in ambito lavorativo, quali il rumore: nel nostro campione, i migranti provengono da storie lavorative nel terziario. In questo quadro, tuttavia, esistono delle nicchie di ipersuscettibilità della popolazione straniera che devono essere tenute in debito conto da parte del Medico Competente: 1) il rischio infortunio correlato anche ad una meno efficace pratica vaccinale, con la conseguente maggiore suscettibilità a contrarre patologie quali, ad esempio, il Tetano; 2) la patologia dismetabolica, in particolare i disturbi del metabolismo glicidico e lipidico, con un conseguente maggior rischio di patologia cardiovascolare.

Lavoratori migranti in agricoltura e zootecnia : esperienze di sorveglianza sanitaria / C. Somaruga, M.G. Troja Martinazzoli, G. Brambilla, C. Colosio. - In: GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA. - ISSN 1592-7830. - 33:suppl al n. 2(2011), pp. 41-43. ((Intervento presentato al convegno Nuove sfide per la Medicina del lavoro : immigrazione : promozione della salute tenutosi a Brescia nel 2011.

Lavoratori migranti in agricoltura e zootecnia : esperienze di sorveglianza sanitaria

C. Somaruga;G. Brambilla;C. Colosio
2011

Abstract

In Italia, secondo i dati più aggiornati, sono presenti circa 5,000,000 di migranti. L’immigrazione nel nostro paese è prevalentemente finalizzata alla ricerca di lavoro, come dimostra il tasso di occupazione degli stranieri, pari al 75%, molto superiore rispetto a quello degli italiani in età lavorativa (62%). Questo si accompagna inevitabilmente ad un “effetto migrante sano”: i lavoratori stranieri arrivano cioè in Italia generalmente sani, come dimostrato anche dalle statistiche relative al loro utilizzo delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale che vedono gli infortuni, le malattie trasmissibili e la gravidanza come i principali motivi di accesso. Le patologie cronico degenerativo, al contrario, non sembrano rivestire importanza. In generale, gli stranieri sono più frequentemente idonei senza limitazioni, in parte per l’età in parte l’assenza di una esposizione pregressa a noxae patogene in ambito lavorativo, quali il rumore: nel nostro campione, i migranti provengono da storie lavorative nel terziario. In questo quadro, tuttavia, esistono delle nicchie di ipersuscettibilità della popolazione straniera che devono essere tenute in debito conto da parte del Medico Competente: 1) il rischio infortunio correlato anche ad una meno efficace pratica vaccinale, con la conseguente maggiore suscettibilità a contrarre patologie quali, ad esempio, il Tetano; 2) la patologia dismetabolica, in particolare i disturbi del metabolismo glicidico e lipidico, con un conseguente maggior rischio di patologia cardiovascolare.
migranti ; sorveglianza sanitaria ; agricoltura
Settore MED/44 - Medicina del Lavoro
2011
Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale
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