Obiettivi: Rilevare la presenza di Legionella pneumophila nell’impianto idrico di una struttura nosocomiale ospitante oltre 700 pazienti con disabilità fisiche e mentali, già sotto trattamento con biossido di cloro, per la presenza di questo patogeno con cariche superiori a 10.000 UFC/L in alcuni reparti. Materiali e metodi: La struttura, monitorata già dal 2004 per la presenza di Legionella pneumophila, secondo le linee guida nazionali, è stata oggetto di alcune analisi in parallelo, durante l’attività di monitoraggio periodica trimestrale (marzo 2009-giugno 2010). I campioni di acqua calda, prelevati all’uscita dalla caldaia, dal circuito di ricircolo e in 7 reparti, selezionati perché ospitanti i pazienti più a rischio, sono stati analizzati secondo il metodo ISO 11731-2 (con aliquote diverse); in aggiunta e con le stesse modalità, si è esaminata l’acqua fredda proveniente dalla vasca di accumulo della struttura e da un reparto, così come previsto dalle recenti linee guida regionali. Risultati: Sono stati analizzati in parallelo 48 campioni di acqua calda e 7 di acqua fredda. Secondo le linee guida nazionali, dei 48 campioni di acqua calda 5 sono risultati positivi (10%) con cariche tra 100 e 700 UFC/L, mentre quelli analizzati secondo il metodo ISO, presentano il 50% di positività (24/48), con cariche comprese tra 0 e 570 UFC/L. I 7 campioni di acqua fredda sono risultati tutti negativi secondo le linee guida nazionali, mentre 1 di questi è risultato positivo (2 UFC/L) con il metodo ISO. Dalle colonie isolate con entrambi i metodi, è stato possibile effettuare la sierologia ed evidenziare la presenza sia del sierogruppo 1 che 2-14. Le concentrazioni di biossido di cloro sono regolate mensilmente e al punto di prelievo le misurazioni del cloro libero variavano tra 0,15 e 0,45mg/L nel periodo considerato. Conclusioni: Questo studio, effettuato secondo il metodo ISO 11731-2, ha permesso di evidenziare la presenza di Legionella pneumophila in tutti i reparti e con maggiore frequenza rispetto a quanto dimostrato dai risultati ottenuti con il metodo raccomandato nelle linee guida nazionali. Trattandosi di un impianto idrico già sottoposto a trattamento con biossido di cloro ed avendo presentato nel tempo un continuo abbattimento delle cariche di questo patogeno, l’applicazione del metodo ISO 11731-2 sembra essere più adeguata e da preferire nei prossimi prelievi. Inoltre grazie alla possibilità di isolare e collezionare i ceppi, nei prossimi mesi si procederà ad uno studio sulla suscettibilità al cloro per evidenziare eventuali ceppi tolleranti e/o resistenti.

Applicazione del metodo ISO 11731-2 per la ricerca di Legionella pneumophila in un ambiente ospedaliero già sottoposto a trattamento con biossido di cloro / M. Tesauro, M. Consonni, A. Bianchi, F.E. Pregliasco, M.G. Galli - In: Diritto alla Salute: il nuovo Milione della Sanità Pubblica / Società Italia di Igiene Medicina preventiva e Sanità pubblica. - [s.l] : Iniziative sanitarie, 2010 Oct. - pp. 673-673 (( Intervento presentato al 44. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica tenutosi a Venezia nel 2010.

Applicazione del metodo ISO 11731-2 per la ricerca di Legionella pneumophila in un ambiente ospedaliero già sottoposto a trattamento con biossido di cloro

M. Tesauro
Primo
;
M. Consonni
Secondo
;
A. Bianchi;F.E. Pregliasco
Penultimo
;
M.G. Galli
Ultimo
2010

Abstract

Obiettivi: Rilevare la presenza di Legionella pneumophila nell’impianto idrico di una struttura nosocomiale ospitante oltre 700 pazienti con disabilità fisiche e mentali, già sotto trattamento con biossido di cloro, per la presenza di questo patogeno con cariche superiori a 10.000 UFC/L in alcuni reparti. Materiali e metodi: La struttura, monitorata già dal 2004 per la presenza di Legionella pneumophila, secondo le linee guida nazionali, è stata oggetto di alcune analisi in parallelo, durante l’attività di monitoraggio periodica trimestrale (marzo 2009-giugno 2010). I campioni di acqua calda, prelevati all’uscita dalla caldaia, dal circuito di ricircolo e in 7 reparti, selezionati perché ospitanti i pazienti più a rischio, sono stati analizzati secondo il metodo ISO 11731-2 (con aliquote diverse); in aggiunta e con le stesse modalità, si è esaminata l’acqua fredda proveniente dalla vasca di accumulo della struttura e da un reparto, così come previsto dalle recenti linee guida regionali. Risultati: Sono stati analizzati in parallelo 48 campioni di acqua calda e 7 di acqua fredda. Secondo le linee guida nazionali, dei 48 campioni di acqua calda 5 sono risultati positivi (10%) con cariche tra 100 e 700 UFC/L, mentre quelli analizzati secondo il metodo ISO, presentano il 50% di positività (24/48), con cariche comprese tra 0 e 570 UFC/L. I 7 campioni di acqua fredda sono risultati tutti negativi secondo le linee guida nazionali, mentre 1 di questi è risultato positivo (2 UFC/L) con il metodo ISO. Dalle colonie isolate con entrambi i metodi, è stato possibile effettuare la sierologia ed evidenziare la presenza sia del sierogruppo 1 che 2-14. Le concentrazioni di biossido di cloro sono regolate mensilmente e al punto di prelievo le misurazioni del cloro libero variavano tra 0,15 e 0,45mg/L nel periodo considerato. Conclusioni: Questo studio, effettuato secondo il metodo ISO 11731-2, ha permesso di evidenziare la presenza di Legionella pneumophila in tutti i reparti e con maggiore frequenza rispetto a quanto dimostrato dai risultati ottenuti con il metodo raccomandato nelle linee guida nazionali. Trattandosi di un impianto idrico già sottoposto a trattamento con biossido di cloro ed avendo presentato nel tempo un continuo abbattimento delle cariche di questo patogeno, l’applicazione del metodo ISO 11731-2 sembra essere più adeguata e da preferire nei prossimi prelievi. Inoltre grazie alla possibilità di isolare e collezionare i ceppi, nei prossimi mesi si procederà ad uno studio sulla suscettibilità al cloro per evidenziare eventuali ceppi tolleranti e/o resistenti.
Settore MED/42 - Igiene Generale e Applicata
ott-2010
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