L’intervento parte dal presupposto che un sistema policentrico per funzionare ha bisogno di Regioni forti, dotate di ampi poteri, in un contesto caratterizzato da un sistema di enti locali altrettanto forti, i quali collaborano per farsi portatori degli interessi dei propri territori nei confronti dello Stato. Viene quindi messa in luce la necessità di una nuova configurazione dell’assetto dei rapporti tra Regioni ed enti locali, improntati alla collaborazione. Viene sottolineato come, in mancanza di una concreta cooperazione tra Regione ed enti locali, si possa intravedere una serie di pericoli: pericolo di una contrapposizione tra questi enti, rendendo impossibile il funzionamento del sistema policentrico tracciato dalla Carta costituzionale; pericolo che le Regioni dettino una disciplina che penalizzi l’autonomia degli enti locali; pericolo che lo Stato – mantenendo ancora forti legami con gli enti locali e un potere ordinamentale nei loro confronti - cada nella tentazione di leggere il dettato costituzionale in un’ottica “centralizzatrice”.
La collaborazione tre Regione ed enti locali per la realizzazione di nuovi modelli di governo sul territorio / G. Marchetti. ((Intervento presentato al convegno Modelli innovativi di governance territoriale tenutosi a Milano nel 2011.
La collaborazione tre Regione ed enti locali per la realizzazione di nuovi modelli di governo sul territorio
G. MarchettiPrimo
2011
Abstract
L’intervento parte dal presupposto che un sistema policentrico per funzionare ha bisogno di Regioni forti, dotate di ampi poteri, in un contesto caratterizzato da un sistema di enti locali altrettanto forti, i quali collaborano per farsi portatori degli interessi dei propri territori nei confronti dello Stato. Viene quindi messa in luce la necessità di una nuova configurazione dell’assetto dei rapporti tra Regioni ed enti locali, improntati alla collaborazione. Viene sottolineato come, in mancanza di una concreta cooperazione tra Regione ed enti locali, si possa intravedere una serie di pericoli: pericolo di una contrapposizione tra questi enti, rendendo impossibile il funzionamento del sistema policentrico tracciato dalla Carta costituzionale; pericolo che le Regioni dettino una disciplina che penalizzi l’autonomia degli enti locali; pericolo che lo Stato – mantenendo ancora forti legami con gli enti locali e un potere ordinamentale nei loro confronti - cada nella tentazione di leggere il dettato costituzionale in un’ottica “centralizzatrice”.Pubblicazioni consigliate
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