I mielomi, i melanomi e i tumori primari alla mammella, alla prostata, alla tiroide, alla vescica, al polmone e al rene possono evolvere in metastasi scheletriche molto dolorose a causa del processo infiltrativo della neoplasia nella struttura ossea. Sebbene la disseminazione di tali metastasi non lasci spazio ad alcuna terapia che porti a guarigione, i progressi in campo oncologico hanno consentito di allungare l’aspettativa di vita dei pazienti da qualche mese fino a qualche anno. Pertanto hanno sempre più acquisito importanza le terapie palliative che hanno lo scopo di migliorarne la qualità di vita. Gli approcci tradizionali sono rappresentati da trattamento farmacologico con ormoni, chemioterapici, antiinfiammatori non steroidei e oppiacei, dalla radioterapia con fasci X, gamma ed elettroni esterni (Emi-Body o Whole-Body) e dall’impiego di radionuclidi naturalmente affini per l’osso come il 32P e lo 89Sr. Dal momento che i farmaci tradizionali presentano numerosi effetti collaterali (nausea, alopecia, ecc.) e la radioterapia esterna può interessare anche i tessuti sani, è stato notevole l’interesse verso la terapia con radionuclidi. Tuttavia sia il 32P sia lo 89S hanno lunga emivita, sono mielotossici e non hanno emissione gamma utile per l’imaging. Un radiofarmaco che si è imposto in questi ultimi anni è il [153Sm]Sm-EDTMP, dove il lantanide con un’emivita di 46,27 ore e un’emissione gamma a 103,18 keV è coniugato per la scarsa affinita ossea ad un sale bisfosfonato. Il presente studio ha voluto valutare la purezza radionuclidica del radiofarmaco con tecniche di spettrometria gamma con HPGe e spettrometria beta mediante scintillazione liquida. I controlli di qualità con radiocromatografia su carta Wathman e miscela eluente acqua:metanolo:ammoniaca(25%) 4:2:0,2 hanno fornito informazioni sull’inclusione di tali impurezze nel sale bisfosfonato. Sono stati identificati 152Eu, 154Eu, 155Eu, 156Eu e 153Gd, prodotti in fase di irraggiamento dal target di 152Sm puro o per contaminazione di quest’ultimo con Eu e Gd naturali. Spettri beta eseguiti in succesione sulla porzione di striscia cromatografica in cui migra il sale bisfosfonato ha consentito di verificare che tali impurezze in virtù della loro affinità chimica al Sm si legano al sale bisfosfonato. Ciò ha indotto a pensare che esse subiscano lo stesso destino metabolico del radiofarmaco per cui sono stati eseguiti a tempi sufficientemente lunghi spettri beta di campioni di urina di pazienti sottoposti alla radioterapia metabolica. Le analisi hanno confermato la presenza di tali impurezze anche nell’escreto analogamente al 153Sm. I risultati ottenuti hanno consentito di individuare la presenza di impurezze, alcune a vita lunga, nella preparazione radiofarmaceutica che costituiscono un problema dosimetrico dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti (boccettino, siringhe, aghi) nei reparti di medicina nucleare. Ma soprattutto è rilevante il fatto che esse si possano fissare allo scheletro rappresentando una vera e propria sorgente di radiazioni soprattutto per quei pazienti che si sottopongono a trattamenti ripetuti. Resta da indagare se l’arresto della progressione metastatica osservata in alcuni soggetti sia dovuta alla continua emissione di tale radiazione di fondo.

Determinazione della purezza radionuclidica di [153Sm]Sm-EDTP(QuadrametTM), d’impiego nella terapia palliativa del dolore da metastasi ossee / A.S. Martinotti, S. Ridone, F. Groppi, M.L. Bonardi, C.C. Birattari, S. Morzenti, A. Coliva - In: 4. Congresso nazionale AIFM, Associazione italiana di fisica medica : atti del Congresso. Vol. 2.Monza : Polimetrica, 2005. - ISBN 88-7699-013-5. - pp. 966-968 (( Intervento presentato al 4. convegno Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana di Fisica Medica tenutosi a Verona nel 2005.

Determinazione della purezza radionuclidica di [153Sm]Sm-EDTP(QuadrametTM), d’impiego nella terapia palliativa del dolore da metastasi ossee

A.S. Martinotti
Primo
;
S. Ridone
Secondo
;
F. Groppi;M.L. Bonardi;C.C. Birattari;S. Morzenti
Penultimo
;
2005

Abstract

I mielomi, i melanomi e i tumori primari alla mammella, alla prostata, alla tiroide, alla vescica, al polmone e al rene possono evolvere in metastasi scheletriche molto dolorose a causa del processo infiltrativo della neoplasia nella struttura ossea. Sebbene la disseminazione di tali metastasi non lasci spazio ad alcuna terapia che porti a guarigione, i progressi in campo oncologico hanno consentito di allungare l’aspettativa di vita dei pazienti da qualche mese fino a qualche anno. Pertanto hanno sempre più acquisito importanza le terapie palliative che hanno lo scopo di migliorarne la qualità di vita. Gli approcci tradizionali sono rappresentati da trattamento farmacologico con ormoni, chemioterapici, antiinfiammatori non steroidei e oppiacei, dalla radioterapia con fasci X, gamma ed elettroni esterni (Emi-Body o Whole-Body) e dall’impiego di radionuclidi naturalmente affini per l’osso come il 32P e lo 89Sr. Dal momento che i farmaci tradizionali presentano numerosi effetti collaterali (nausea, alopecia, ecc.) e la radioterapia esterna può interessare anche i tessuti sani, è stato notevole l’interesse verso la terapia con radionuclidi. Tuttavia sia il 32P sia lo 89S hanno lunga emivita, sono mielotossici e non hanno emissione gamma utile per l’imaging. Un radiofarmaco che si è imposto in questi ultimi anni è il [153Sm]Sm-EDTMP, dove il lantanide con un’emivita di 46,27 ore e un’emissione gamma a 103,18 keV è coniugato per la scarsa affinita ossea ad un sale bisfosfonato. Il presente studio ha voluto valutare la purezza radionuclidica del radiofarmaco con tecniche di spettrometria gamma con HPGe e spettrometria beta mediante scintillazione liquida. I controlli di qualità con radiocromatografia su carta Wathman e miscela eluente acqua:metanolo:ammoniaca(25%) 4:2:0,2 hanno fornito informazioni sull’inclusione di tali impurezze nel sale bisfosfonato. Sono stati identificati 152Eu, 154Eu, 155Eu, 156Eu e 153Gd, prodotti in fase di irraggiamento dal target di 152Sm puro o per contaminazione di quest’ultimo con Eu e Gd naturali. Spettri beta eseguiti in succesione sulla porzione di striscia cromatografica in cui migra il sale bisfosfonato ha consentito di verificare che tali impurezze in virtù della loro affinità chimica al Sm si legano al sale bisfosfonato. Ciò ha indotto a pensare che esse subiscano lo stesso destino metabolico del radiofarmaco per cui sono stati eseguiti a tempi sufficientemente lunghi spettri beta di campioni di urina di pazienti sottoposti alla radioterapia metabolica. Le analisi hanno confermato la presenza di tali impurezze anche nell’escreto analogamente al 153Sm. I risultati ottenuti hanno consentito di individuare la presenza di impurezze, alcune a vita lunga, nella preparazione radiofarmaceutica che costituiscono un problema dosimetrico dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti (boccettino, siringhe, aghi) nei reparti di medicina nucleare. Ma soprattutto è rilevante il fatto che esse si possano fissare allo scheletro rappresentando una vera e propria sorgente di radiazioni soprattutto per quei pazienti che si sottopongono a trattamenti ripetuti. Resta da indagare se l’arresto della progressione metastatica osservata in alcuni soggetti sia dovuta alla continua emissione di tale radiazione di fondo.
samario ; [153Sm]Sm-EDTP(QuadrametTM) ; purezza radionuclidica ; radiofarmaci ; controlli di qualità ; terapia palliativa ; metastasi ossee ; medicina nucleare ; spettrometria gamma ; spettrometria beta ; scintillazione liquida
Settore FIS/07 - Fisica Applicata(Beni Culturali, Ambientali, Biol.e Medicin)
Settore CHIM/03 - Chimica Generale e Inorganica
2005
Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM)
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