La inclusione della disciplina delle prestazioni sociali nella Costituzione del 1948, anche e proprio perché non ha rappresentato una scelta isolata nel quadro delle Carte Costituzionali europee uscite dalla seconda guerra mondiale, ha avuto una grande importanza per i successivi sviluppi costituzionali. Tuttavia, le premesse culturali con cui i giuspubblicisti hanno letto le previsioni costituzionali del 1948 sulle prestazioni sociali non hanno prodotto, né tantomeno stanno producendo, gli esiti attesi. Ne è testimonianza il "ridimensionamento", se non proprio il "declino", di quello che è stato chiamato "stato sociale"
Sulle premesse culturali dell'inserimento dei "diritti sociali" nella costituzione (Relazione al Convegno della Rivista Costituzionalismo.it, Ascoli Piceno, 14-15 marzo 2008) / V. Angiolini. - In: COSTITUZIONALISMO.IT. - ISSN 2036-6744. - 2(2008), pp. 1-13. ((Intervento presentato al convegno Relazione al Convegno della Rivista Costituzionalismo.it tenutosi a Ascoli Piceno nel 14-15 marzo 2008.
Sulle premesse culturali dell'inserimento dei "diritti sociali" nella costituzione (Relazione al Convegno della Rivista Costituzionalismo.it, Ascoli Piceno, 14-15 marzo 2008)
V. AngioliniPrimo
2008
Abstract
La inclusione della disciplina delle prestazioni sociali nella Costituzione del 1948, anche e proprio perché non ha rappresentato una scelta isolata nel quadro delle Carte Costituzionali europee uscite dalla seconda guerra mondiale, ha avuto una grande importanza per i successivi sviluppi costituzionali. Tuttavia, le premesse culturali con cui i giuspubblicisti hanno letto le previsioni costituzionali del 1948 sulle prestazioni sociali non hanno prodotto, né tantomeno stanno producendo, gli esiti attesi. Ne è testimonianza il "ridimensionamento", se non proprio il "declino", di quello che è stato chiamato "stato sociale"
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